“Il Principe Felice” e’ uno dei racconti piu’ conosciuti di Oscar Wilde, insieme al suo famoso romanzo “Il ritratto di Dorian Gray” grazie a cui diventa celebre nel mondo letterario. Si tratta di una breve storia di una statua posta su una colonna sopra un’innominata citta’. La statua e’ ricoperta e dorata di sottili foglie d’oro e pietre preziose ed era un vero orgoglio dei suoi cittadini. Pero’, Il Principe era estremamente infelice perche’ di giorno in giorno era testimone alle sofferenze e disgrazie dei suoi cittadini e dei loro vicini che, senza coscienza, si godevano le proprie ricchezze mentre gli altri visibilmente soffrivano.
Una notte una piccola Rondine che si stava preparando per il suo volo verso sud, viene a sostare ai piedi della statua del Principe Felice perche’ l’inverno pian piano conquistava il paese. Tra loro due nasce presto l’amicizia. La Rondine aiutava il Principe a cancellare le brutture e le miserie della citta’ e dei suoi cittadini.
Infatti, Il Principe aveva passato la sua vita tranquillo e felice e sempre ignorando le miserie degli altri, ma ora dall’alto della colonna si rendeva conto dell’aiuto di cui molti cittadini ne avevano sempre di piu’ bisogno. Quindi, chiede un giorno alla Rondine di prendere tutti i suoi gioielli che lo adornavano per donarli ai poveri e ai bisognosi. Il primo rubino porta ad una donna il cui figlio giaceva malato nel letto. La Rondine gia’ doveva migrare verso sud, ma tuttavia decide di rimanerci per continuare di aiutare il suo amico. Il secondo rubino porta ad un giovanotto che viveva in una soffitta e cercava di scrivere una dramma.
L’ultimo rubino offre ad una povera fiammiferaia che vendeva i suoi fiammiferi in strada. I gioielli scavati erano infatti gli occhi del Principe e per quello la Rondine ora decide di rimanere per sempre col suo cieco amico. Ogni giorno la Rondine raccontava al Principe avvenimenti che si svolgevano in citta’ e cosi’ passavno il tempo insieme. Tuttavia, arriva l’inverno e la Rondine cade a terra finendo la vita accanto al suo amico.
Genere letterrario: fiaba
Luogo dell’azione: piazza e via di una città senza nome
Tempo dell’azione: il passaggio dall’autunno all’inverno di un’anno non definito nel XIX secolo
Il tema dell’azione: il gran cuore e bonta’ di una statua
L’idea dell’azione: uomo e’ felice solo quando aiuta gli altri
Riassunto
Su un’alta colonna sopra un’innominata citta’ c’era una statua del Principe Felice. Era ammirato da tutti i cittadini della citta’. Il suo corpo era ricoperto di piccolissime foglie d’oro. Come occhi aveva due zaffiri lucenti e un rubino grande brillava sull’impugnatura della sua spada. I bambini dicevano che sembrava proprio un angelo. Sembrava felice e contento e molti erano orgogliosi della sua bellezza.
Quasi tutti gli uccelli stavano per migrare verso l’Egitto, mentre una piccola Rondine stava ancora volando sulla citta’. I suoi amici erano gia’ partiti per l’Egitto, ma lui era rimasto indietro perche’ si era innamorato di una bella Canna del fiume. Appena l’ha notata, ha cominciato a corteggiarla, affascinato dalla sua bellezza. La corteggiava l’intera estate e quindi, appena tutte le altre rondini sono volate verso sud, e’ rimasto da solo. Ha cominciato a dubitare del suo amore che provava per la Canna. Troppo spesso s’ondeggiava al vento ed era sempre allo stesso posto, il che era in contrasto con la natura dell’uccello. Gia’ stanco di corteggiarla, preso di colpo da un gran desiderio di viaggiare ben presto lascia la Canna e parte verso l’Egitto. Volando cosi’, decide di riposarsi e passare la notte accanto alla statua del Principe Felice.
S’accomoda cosi’ tra i piedi della statua del Principe Felice e stando per volare via, all’improvviso una grossa goccia d’acqua cadde su di lui. Rimane confuso perhe’ era sereno e tranquillo e non c’era neppure una nuvola nel cielo. Gia’ pronta per partire, apre le ali per volare via e dando una breve occhiata in su, vede gli occhi del principe piene di lacrime. Il principe allora si apre il cuore e racconta alla Rondine che durante la vita aveva il cuore da uomo e vivendo felice non piangeva mai. Viveva in un Palazzo dove alla tristezza non era permesso di entrare. Di giorno giocava nel suo giardino con i suoi compagni e di sera si lanciava nelle danze nel Grande Salone del Palazzo. I suoi cortigiani lo chiamavano il Principe Felice. Attorno al castello s’estendeva un gran muro e il Principe, godendosi sempre tutte le bellezze della sua vita, mai si chiedeva cosa ci fosse dietro.
Viveva felice e spensierato godendosi tutti i piaceri che la vita poteva offrirgli e cosi’ anche muore, contento e privo di ogni preoccupazione mondana. Dopo la morte, i suoi cittadini, in onore della sua maesta’, gli regalano una bellissima e preziosa statua. Appena ora, sistemato qui in alto, poteva vedere bene in quale miseria e poverta’ viveva la sua gente e tutti i suoi oggetti. Ora, sebbene il suo cuore sia fatto di piombo, non puo’ far altro che piangere. Ogni giorno guarda una fragile donna che sta ricamando alcuni fiori sui vestiti della Regina. Ha un figlio malato, legato per la sua malattia al letto, che la prega di dargli un’arancia. Pero’, lei e’ tanto povera che non ha nient’altro da dargli che l’acqua del fiume. Il Principe chiede alla Rondine di togliere il rubino rosso dalla sua spada e di portarlo alla donna. Glielo porterebbe lui di persona, ma non riesce a muovere le sue gambe fatte in piombo.
La Rondine accetta subito di aiutarlo. I suoi amici stavano gia’ volando lungo il fiume di Nilo preparandosi pian piano a sprofondare nel loro solito sonno invernale presso la tomba del re Magno, abbellita con una catena di foglie d’alloro e balsamico verde. E’ gia’ ora che pure lui parte per raggiungere i suoi amici. Comunque, la Rondine aggiunge che non ama ragazzi. L’estate scorsa ha avuto uno sgradevole incontro con due figli del mugnaio che lanciavano sempre i sassi contro di lui. Certo, non ci hanno riuscito perche’ le rondini sono conosciute per la loro velocita’ e agilita’, e lui stesso proviene da una famiglia particolarmente abile.
La Rondine, profondamente colpita per il dolore che tormentava sempre di piu’ il Principe decide di essere il suo messaggero quella notte. Ha tirato fuori dalla sua spada il rubino e battendo le ali si recca verso la citta’. Volando cosi’ passava accanto ad una chiesa, poi ad un castello da cui si sentivano molte voci allegre, allora accanto ad un quartiere dove alcuni Ebrei stavano negoziando. Infine, arriva alla casa di quella povera donna cui figlio stava malato nel letto. La Rondine mette il rubino su un tavolino e battendo le ali cerca di riscaldare almeno un po’ la fronte ardente del povero bambino. Si sentiva contento e felice per aver fatto qualcosa di buono. E poi, tornato alla statua, dice al suo amico di dover partire il giorno dopo per l’Egitto.
La mattina dopo, facendo il bagno nel fiume vicino, viene notato da un professore di ornitologia che poi scrive una studia su una rondine che, nonostante l’inverno, non e’ ancora volata al nord. La sera torna dal suo amico per salutarsi, ma decide di rimanere un altro giorno a fargli compagnia. La rondine gli dice che e’ gia ora per la sua partenza e che tutti i suoi amici l’aspettano in Egitto. Domani tutti loro volano fino all’altro continente dove sul suo maestoso trono sta seduto il dio Memnon. Il principe gli chiede di rimanere soltanto per un altro giorno perche’ aiutino un ragazzo che in una soffitta scrive una dramma per il dirgente del teatro e cui per la fredezza non riuscira’ a finirla entro la data prevista. Sente le sue dita congellarsi e per la fame gli si gia’ gira la testa.
La rondine, per il suo buon cuore, decide di aiutare il ragazzino. Visto che il Principe e’ gia’ rimasto senza i suoi preziosi rubini, la rondine doveva di malavoglia cavare un occhio dal su amico, fatto di zaffiro un mille anni fa, in India. Il giovane studente non si e’ nemmeno accorto della rondine che era riuscita ad entrare nella sua stanza tramite una crepa sul tetto della casa. Appena vede la pietra preziosa, rimane felice e sorpreso pensando che probabilmente un adoratore voglia aiutarlo a finire la sua opera.
Pero’, l’altro giorno il Principe chiede di nuovo alla Rondine di fargli compagnia e di postporre il suo viaggio. La Rondine anche questa volta ci acconsente e rimane col su amico. Sulla strada c’e’ una povera ragazzina che vende i fiammiferi e se non riesce a venderli tutti, il padre sara’ molto arrabbiato e anzi potrebbe picchiarla. La Rondine, essendo in pena per la ragazzina, con le lacrime nei suoi occhi scava un altro occhio dal principe. Vola dalla fiammiferaia e lascia la pietra preziosa cadere nelle sue manine.
Allora, torna dal suo ora cieco amico a dirgli che d’ora in poi rimarra’ per sempre con lui. La Rondine stava seduta giorno e notte sulle spalle della statua e gli raccontava tutto cio’ che si svolgeva nella citta’. Ogni tanto andava volando per la citta’ per poi poter raccontare al suo amico se qualcuno avesse bisogno del loro aiuto. Ogni giorno incontrava molti ricchi godersi tutti i piaceri della vita, mentre la gente povera si trascinava affamata per le strade. Il Principe consiglia al suo amico di togliergli le sue foglie d’oro, foglia dopo foglia, per poter condividerle a tutti i poveri e bisognosi.
Arriva l’inverno e porta con se’ la neve e il ghiaccio. La Rondine sente la morte avvicinarsi e percio’ torna a salutarsi col suo amico. Appena arriva, cade giu’ ai piedi della statua. Di seguito, il cuore della statua si spezza per la tristezza in due parti. Il giorno dopo il sindaco della citta’ decide di sciogliere la statua che non era piu’ tanto bella e abbellita come prima. Pero’, il suo cuore non si poteva sciogliere e per quello viene buttato accanto al morto corpo della Rondine. Il Dio poi manda un suo angelo a trovare sulla Terra le due cose piu’ preziose mai esistite. L’Angelo dopo un po’ torna dal Dio portandogli il cuore del Principe insieme al morto corpo della Rondine.
Personaggi: la Rondine, il Re Felice, una donna, uno studente, la fiammiferaia, il sindaco della citta’
Analisi dei personaggi
Il Re Felice – il protogonista e nello stesso tempo la statua su un’alta colonna in un’innominata citta’. Sembra tanto bello da suscitare ammirazione in tutti. Tutti i bambini della Carita’ lo tengono un angelo, mentre molta gente e’ quasi convinta che uno cosi’ bello semplicemente debba essere felice. Cosi’, una madre consigliava spesso al suo figlio di essere felice tanto quanto il Principe.
Anche se secondo molti sembrava fosse felice, in verita’ non lo era. Non lo era affatto perche’, messo cosi’ sull’alta colonna a sorvegliare la citta’, poteva vedere bene cio’ che succedeva ogni giorno nella vita dei suoi cittadini. Ha capito quanto la sua gente soffre e che hanno bisogno del suo aiuto. Quello che ci stupisce di piu’ e’ il fatto che la statua col cuore fatto di piombo possa piangere, mentre molta gente col vero cuore rimanga fredda e crudele.
Quello che ci conquista e che lo rende degno di ogni lode e’ che lui veramente desidera vedere ogni singola persona ed aiutare tutti coloro che hanno bisogno del suo aiuto. Anzi, da lontano riesce a vedere una povera fiammiferaia che cerca di vendere tutti suoi fiammiferi, poi una donna col figlio ammalato… La sua piu’ preziosa caratteristica e’ la sua dedizione cui ci dimostra nel momento in cui chiede a una piccola Rondine di scavare un suo occhio per poi poter comprare la legna e il cibo per i suoi cittadini.
Pian piano si scioglie il nodo dei due processi del tutto opposti e diversi. Di dentro il Principe diventa sempre piu’ felice, ricco e tranquillo, mentre all’esterno sempre piu’ povero. Dato che molta gente e’ superficiale e giudica solo in base all’aspetto esteriore, non e’ di solito in grado di capire la felicita’ d’anima che molti provano. Per quanto riguarda l’aspetto del Principe, ora vedono sola la bruttezza e spargono la voce che la statua sembra sempre piu’ brutta.
Il momento piu’ commovente e’ quando la Rondine muore. Morta presso i piedi della statua, il cuore del principe si spezza subito in due parti. Lo era una bellissima prova quanto l’amore puo’ essere forte, il che di seguito viene lodato anche dal Dio stesso.
La Rondine – un uccello come tutti gli altri, un po’ capriccioso e testardo. Grazie al suo incontro e l’amicizia col Principe felice comincia a cambiare, da un uccello egoista in un vero eroe. All’inizio acconsenta alla richiesta del Principe solamente per la curiosita’, ma la prima notte rimane con lui perche’ era in pena per la povera statua. Pero’, quella stessa notte sente una profonda e sincera tristezza per tutti i poveri e malati che passavano per le vie della sua citta’ e quindi decide di aiutarli quantuque e comunque possa.
Dopo aver fatto la prima buona opera, la Rondine si sente molto meglio di prima. La notte seguente l’uccello rimane col suo amico per la stessa ragione, cioe’ per la compassione. La terza notte, quando la statua da’ i suoi occhi per aiutare i suoi poveri cittadini e per quello rimane cieco, la Rondine improvvisamente passa attraverso una gran trasformazione d’anima. Cioe’, da un uccello superficiale diventa un fedele aiutante del Principe Felice.
Anche se la Rondine sapeva bene che nella fredda citta’ la morte e inevitabile, decide di rimanere per sempre col suo miglior amico. Qui’, l’amore vince tutto. Dio alla fine loda tutti coloro che fanno del bene e cosi’ unisce nell’eternita’ la piccola Rondine col Principe Felice. Il sindaco della citta’ butta via il povero uccello non essendo consapevole quale bellissima storia sull’amore, fedelta’ e devozione si stesse svolgendo tra l’uccello e la statua. La storia e’ rimasta incisa a vivere nell’aria di un’innominata citta’.
Oscar Wilde biografia
Oscar Wilde e’ stato un famoso scrittore, poeta, aforista e drammaturgo irlandese che per uno scandalo omosessuale viene condannato a due anni di prigione. E’ nato il 16 ottobre del 1854 a Westland Row, in una grande e notevole famiglia. I suoi genitori erano due personaggi abbastanza notevoli: il padre, Sir William Wilde, era un celebre oftamologo e la madre, Jane Francesca, una poetessa irlandese e di origini inglesi. Tutti e due adoravano la poesia e quindi non stupisce affatto che Oscar dopo diventi un celebre uomo di lettere.
Prima studia a Dublino, all’universita’ di Trinity College e poi ottiene una borsa di studio all’Oxford. Durante i primi anni della sua carriera la piu’ gran influenza su di lui avevano Walter Peter, John Raskin e Svinbern.
Durante gli studi pubblica alquante opere e poi dopo la morte di suo padre torna nel suo paese e continua a pubblicare le poesie. Nel 1878 viene premiato per il suo lavoro. Ben presto, dopo aver lasciato gli studi, diventa famoso anche tra gli altri calebri scrittori.
Appena si acquista la popolarita’ mondiale decide di passare a vivere in America. La’ passa un periodo e poi decide di soggiornare a Parigi, dove incontra la sua futura moglie, la signorina Costanze Lloyd. Avevano due figli, Vyvyian e Cyila.
Oscar e’ considerato uno dei piu’ grandi rappresentanti di “Ars gratia artis” inglese, cioe’ “l’arte per l’arte”, ossia “l’arte solo per l’arte stessa”. Le sue opere piu’ note sono: Il Principe felice (prosa/fiaba), Il giovane re (prosa/fiaba), Il ritratto di Dorian Gray (romanzo), Salome’ (opera teatrale in francese) e Un marito ideale (opera teatrale).
Nei primi anni della sua carriera da scrittore scriveva per lo piu’ le poesie a cui torna verso la fine della sua vita. All’uscita dal carcere scrive la sua miglior opera, La ballata del carcere, assieme al romanzo Il ritratto di Dorian Gray.
Oscar Wilde muore all’improvviso il 30 di studenog del 1900, nei suoi 47 anni, od upale mozga. E’ sepellito a Parigi.