Il romanzo “I ragazzi della via Pal” e’ un romanzo del celebre scrittore Ferenc Molnar, il piu’ gran drammaturgo e scrittore ungherese del XX secolo. Questo romanzo aveva un gran successo non solamente in Ungheria, ma anche in Croazia perche’ spesso veniva paragonato ai romanzi “La compagnia di Pera Kvržica” e “L’allarme sulla cima verde”. Nel suo paese nativo viene schermato piu’ volte.
La storia parla di un gruppo dei ragazzi che lottano per il loro proprio spazio di gioco cercando di difenderlo dall’altro gruppo, piu’ forte e cattivo. Questa premessa, apparentemente semplice, in realta’ serve per coinvolgerci dentro un tema molto piu’ serio su cui Molnar desidera discuttere. E questo tema e’ duro crescere dei bambini in grandi citta’, dove ogni pezzo libero del cortile per ragazzini, particolarmente quell’erboso, e’ piu’ che prezioso. Lo spazio libero e’ cosi’ apprezzato che, per conquistarlo, vale la pena anzi entrare in querra sanguinosa, il che questi ragazzi decidono di fare. Questa lotta per un pezzo della propria terra in realta’ illustra una vera battaglia tra il popolo ungherese, il che da’ alla storia un’atmosfera del patriottismo. Questo romanzo, grazie alla sua conotazione patriottica, soprattutto viene stimato nel paese nativo dello scrittore.
Oltre al valore del proprio paese e alla liberta’ proclamata nella sua patria, la storia di Molnar parla di una gran amicizia che riesce a legare i ragazzini nei momenti piu’ impegnativi della lotta. Una tale amicizia e’ incondizionata e inestimabile, mentre i ragazzini continuamente scoprono i propri valori, affrontando i nemici per ritenere quello che considerano che gli appartenga. I loro nemici si chiamano “Le Camicie Rosse” e appartengono a quel tipo di persone negative che mantengono l’ordine usando solo la propria violenza e paura. La loro reputazione arriva ai nostri ragazzini, ma anzi al lettore stesso, che in alcuni momenti sinceramente sente e vive i destini dei suoi eroi, profondamente temendo questi malviventi. Ma come in ogni buona storia anche qui vince la giustizia degli onesti e coraggiosi.
Questo romanzo classico della letteratura per bambini bisognerebbe letta da ogni bambino. L’avventura scritta nelle pagine abbonda di emozioni e di molti personaggi interessanti e morali preziosi ed istruttivi. L’opera e’ accessibile a tutte le eta’ della scuola elementare perche’ e’ facile da leggerla, ma innanzitutto istruttiva. Quindi, non c’e’ bambino che non desiderebbe essere il membro di questa coraggiosa compagnia!
Genere letterarrio: romanzo
Luogo dell’azione: Budapest, il centro della citta’
Tempo dell’azione: nel 1889
Il tema dell’opera: I ragazzini della via Pal difendono il loro cortile per bambini
L’idea dell’opera: a volte quelli piu’ piccoli sono i piu’ coraggiosi
Riassunto
Csele, Barabás, Desiderio Geréb, Paolo Kolnay, Ferenc Leszik, Francesco Weisz, Richter e Andrea Nemecsek rappresentano un gruppo dei ragazzini di Budapest. Tutti loro giocano ogni giorno in un cortile per bambini (Grund) nella via Pal. Grund per loro simboleggia una gran liberta’ durante il gioco.
Il cantiere sopracitato viene preso in affitto da una segheria a vapore e per quello era strapieno della legna arrangiata in cubi corretti, che cosi’ creavano un labirinto di alcune vie piu’ piccole, un posto ideale per giocare. Accanto a questa segheria viene costruita un’altra, ma tutta vuota.
Grund per i ragazzini era un posto perfetto e pertanto un semplice magazzino col tempo diventa una vera citta’ fortificata, mentre l’area piatta rappresentava la prateria americana. Il romanzo inizia in un’aula di scienze naturali nel momento in cui i ragazzini stanno proseguendo dall’uno all’altro un biglietto su cui c’e’ scritto il messaggio: “Alle tre di pomeriggio riunione…”
La campanella annuncia la fine della lezione e i ragazzini escono in fretta dalla scuola, ma il piccolo Nemecsek non vede l’ora di avvisare i suoi amici che i Pasztor, i gemelli terribili appartenenti alla banda delle Camicie Rosse, un giorno prima nell’orto del museo abbiano sequestrato tutte le palline dai ragazzi della via Pal che stavano giocando tranquillamente.
Nel sentirlo, i ragazzini rimangono indignati e anzi Giovanni, un ragazzo serio e silenzioso, conclude che abbiano fatto una cosa veramente insensibile. Alla riunione, concordata durante la lezione precedente, il primo viene il piccolo Nemecsek, il che tra l’altro era il suo dovere perche’ l’intero gruppo era come un piccolo esercito, e lui per la sua piccola e fragile statura rispetto agli altri era solo un semplice soldato. Tutti loro avevano una posizione particolare.
Mentre stava passeggiando tra le file della legna spaccata l’attenzione di Nemecsek viene attirata da un comportamento strano del cane Ettore, che abbaiava e correva attorno ad una parte del deposito della legna sopra cui i ragazzini avevano costruito una fortezza. Nonostante il sospetto che la’ ci sia qualcuno, raccoglie tutto il suo coraggio e comincia ad arrampicarsi lassu’. La’ lo aspetta una spiacevole sorpresa perche’ s’imbatte in Franco Áts, la guida della banda delle Camicie Rosse.
Nemecsek rimane tanto spaventato che subito scappa, ma i suoi amici l’hanno creduto appena nell’momento in cui si sono accorti della mancanza della bandiera rosso-verde che di solito stava in cima della fortezza. Secondo loro, lo era l’annuncio della guerra. E per quello i ragazzini della via Pal decidono di sciegliere il lider che abbia tutte le autorizzazioni per entrare nella guerra e cui sia pronto di essere sempre alla disposizione degli altri membri del gruppo. Vince Giovanni che suggerisce che tutti insieme vadano a trovare “Le Camicie Rosse” nell’orto botanico prima che i nemici li attacchino di nuovo e cosi’ gli dimostreranno di essere anche loro coraggiosi.
Secondo il piano i due ragazzi piu’ coraggiosi dovevano andare al campo nemico per lasciare il messaggio con la seguente ammonizione: “Qui c’erano i ragazzi della via Pal!”. Tutti erano contenti della sua idea, ma Giovanni era preoccupato dell’assenza di Geréb (all’elezione del futuro vicepresidente ha ottenuto solo tre voci).
Per il nuovo compito s’iscrivono Nemecsek e Csónakos. Coll’aiuto del binocolo della sorella di Csele osservano una piccola isola dove si trova la sede delle Camicie Rosse. A causa della guardia che custodiva l’isola non potevano raggiungerla attraverso il piccolo ponte e pertanto dovevano usare una piccola barca. Selendo sulla barca Nemecsek e’ scivolato e caduto nell’acqua. E cosi’ cominciano i suoi problemi. Nemecsek e Giovanni riescono ad avvicinarsi al campo dei nemici e la’ vedono Geréb spiegare a Feri Áts e ai fratelli Pásztor il modo piu’ facile per conquistare il Grund. Nemecsek comincia a piangere per il tradimento del loro buon amico.
Tutti e tre colgono l’occasione in cui Le Camicie Rosse erano allontanate e gli lasciano il messaggio. Ma il messaggio viene ben presto scoperto e loro dovevano scappare. Il primo posto dove trovano il nascondiglio era un giardino di vetro, ma dato che Nemecsek era tutto bagnato, lui si nasconde dentro una piscina con i pesci d’oro. Dopo quello saltano attraverso il recinto dell’orto dove si sentivano di essere al sicuro.
Il giorno seguente Rácz, l’insegnate di scuola, tira fuori dalla sua tasca un foglietto e chiama Kolnay, Szebenics, Szelnyk, Richter, Nemecsek e Barabás. I ragazzini vengono invitati alla sala riunione dopodiche’ si rendono conto che si tratti solo di loro, cioe’ dei membri della via Pal e dei componenti della “Societa’ dello Stucco”. Il professore comincia a porgli le domande, ma loro gli rispondono come si tolga lo stucco e come riescano a mantenerlo umido masticandolo. Dal professore si trovava la bandiera con la scritta: “Societa’ dello Stucco, Budapest 1889.”.
Il loro onore riesce a salvare Nemecsek cui durante l’interrogazione ha raschiato lo stucco da una nuova finestra. I ragazzi concludono che, finche’ hanno lo stucco, la loro compagnia potra’ esistere e durare e quindi concordano la nuova riunione al Grund. Durante la riunione Nemecsek s’accorge di Gereb che cercava di avvicinarsi di nascosto alla capanna in cui viveva Janó, la guardia notturna slovacca della segheria a vapore e del Grund. Nessuno dei ragazzi, tranne Nemecsek e quelli della squadra nemica, sapeva del tradimento e pertanto Nemecsek decide di seguire di segreto Gereb che anzi riesce a corrompere la guardia per cacciar via i ragazzi dal Grund.
Desiderando di far sapere tutto a Giovanni il prima possibile, Nemecsek si dimentica agli altri membri della Societa’ dello Stucco dopodiche’ la riunione, per il suo strano comportamento, decide di dichiararlo un traditore e anzi di escluderlo e cacciarlo via dalla loro squadra. Per castigarlo, nel registro ci iscrivono con lettere minuscule il suo nome. Solo due giorni dopo sulla loro piccola isola Le Camicie Rosse ci stavano preparando il piano per vendicarsi per la vergogna che avevano sofferto.
Gereb allora ammette a Franco Áts che non avranno problemi a conquistare il Grund per la bustarella data alla guardia, ma siccome loro due non si conoscevano abbastanza bene, Franco comincia ad odiarlo perche’ gli piaceva piu’ di tutto un combattimento leale e cavalleresco. Dopo che il confuso Gereb dichiara che tutti i ragazzi della via Pal siano codardi, il piccolo Nemecsek, che nascosto sopra un albero stava ascoltando tutto, salta all’improvviso tra gli altri ragazzi. A Franco Áts e’ piaciuto molto il coraggio del ragazzo e pertanto gli propone di passare nella loro compagnia, il che Nemecsek non accetta.
Siccome Franco lo teneva troppo debole, invece di picchiarlo, da l’ordine di lavarlo nel lago. E cosi’ il povero Nemecsek, ancor sempre raffreddato dall’ultimo bagno, finisce per la terza volta immerso nell’acqua fredda. E nonostante il fatto che era tutto bagnato, Nemecsek ha tenuto un discorso sulla lealta’ e onesta’ dopodiche’ tutti rimangono senza parole e per quello decidono di lasciarlo andarsene dall’isola. Nemecsek, appena messo il piede sul ponte, Ferenz da’ il comando e grida: “Alla salute!”.
Il giorno dopo il vicepresidente da’ il benvenuto ai ragazzi col seguente avviso: “Proclamazione! Adesso tutti devono essere pronti. Il nostro paese e’ in pericolo e, se non saremo coraggiosi, perederemo tutto il nostro terittorio. Il Grund e’ in pericolo. Le Camicie Rosse intendono attaccarci, ma noi rimarremo forti nel nostro campo e, se sara’ bisogno, difenderemo il paese anche con la nostra propria vita”.
I ragazzini iniziano le preparazioni per assalto che doveva svolgersi il giorno seguente. Anche se non possono credere che tutto si stia svolgendo cosi’ in fretta, ricevono l’ordine dal loro lider ed eseguono tutto il necessario. Durante la spiegazione del piano di guerra Giovanni proclama Nemecsek il suo aiutante, il che provoca una vera ribellione tra gli altri membri della Societa’ dello Stucco. Essendo rimasti da soli, Nemecsek ha spiegato a Giovanni la ragione per cui era dovuto abbandonarli durante la prestazione del giuramento e anche la ragione per cui l’avevano dichiarato un traditore.
Cominciano le preparazioni per la battaglia e cosi’ vengono preparate le bombe di sabbia e stabilite le piccole citta’ rifugio. Pero’, mentre Giovanni stava per effettuare un’esercitazione militare, ci appare Gereb a chedergli perdono e se possa tornare nella loro squadra. Giovanni lo rifiuta a malavoglia, ma allora ci arriva il padre di Gereb a richiedergli qualsiasi prova del tradimento di suo figlio. La risposta era richiesta dal fragile Nemecsek dopodiche’ Giovanni voleva portarlo con se’ a casa sua. Nemecsek risponde al padre di Gereb che suo figlio non sia un traditore.
Sulla strada per casa Nemecsek comincia gai’ ad avere allucinazioni, ma Giovanni scoppia a piangere a vedere il suo amico stare cosi’ male. Il giorno seguente i ragazzi ricevono una lettera da Gereb che voleva fargli sapere di ever ottenuto da suo padre il suo libro preferito di Jules Verne. Anche se suo padre non era d’accordo e anzi ce l’aveva con lui, Gereb il libro lo regala a Nemecsek in segno di gratitudine.
La notizia piu’ importante nella lettera era che Le Camicie Rosse, dopo aver saputo della malattia di Nemecsek, hanno deciso di rimandare la battaglia per un altro giorno per cui stanno preparando una nuova astuzia. Gereb, nascosto in quello stesso albero dove anche Nemecsek prima era nascosto, scende e li prega di nuovo di entrare nella loro compagnia, almeno come un semplice soldato. Giovanni suppone che Gereb questa volta non mentisca e in accordo con gli altri ragazzi decide di permettergli di tornare nella loro squadra. Gereb ben presto si presenta tutto felice e contento.
Poco dopo ci arrivano i messaggeri delle Camicie Rosse, Szebenics e I Pásztor, ad annunciare l’inizio della guerra e a stabilire le regole di battaglia. Dopo quello si recano verso la via dove vive il sarto di Ernesto Nemecsek. La sua moglie li fa entrare nella stanza in cui Nemecsek stava riposando. Loro due gli trasmettono i saluti dal loro capo e lo pregano per perdono per quello che era successo nella loro piccolo isola.
La battaglia inizia un bel giorno primaverile e tutto si svolgeva secondo il piano, previsto dai ragazzi della via Pal. Le Camicie Rosse prima asaltano addosso dalla via di Pal e Maria, ma poco dopo, grazie alle bombe di sabbia, riescono anche a spingerli verso una baracca dove li chiudono dentro. Lo era un gruppo guidato dai Fratelli Pásztor. Ma allora attacca l’altro gruppo delle camicie Rosse, questa volta guidato da Franco Áts che, dopo aver capito che condurre la guerra secondo le regole non porta niente di bene, comincia ad infrangerle, il che alla fine porta ad una grande rissa.
Nel momento in cui Franco Áts riesce a raggiungere la baracca dove si trovava il resto del suo esercito, salta fuori Nemecsek e butta giu’ Franco che subito cade alle spalle a terra e perde coscienza. Lo porta ad una gran confusione e i ragazzini della via Pal colgono l’occasione e cacciano via i nemici dal Grund. Dopo aver aiutato Nemecsek ad alzarsi da terra, lui gli dice con la voce bassa e debole che, mentre era steso nel suo letto, nella testa gli risuonava una strana voce che diceva di dover aiutare i suoi amici perche’ non li spetta niente di bene.
Fra poco viene la madre di Nemecsek e lo porta a casa, mentre Giovanni, sentendo che tutto andra’ a finire male, rimane col cuore spezzato davanti alla casa del corraggioso ragazzo. Ci arriva anche Franco Áts, guidato dal proprio morso di coscienza. Il giorno successivo Giovanni va di nuovo a trovare il suo buon amico a cui stava parlando di essere stato visitato da Franco Áts dopodiche’ Nemecsek era orgoglioso. Gli ha detto anche che la Societa’ dello Stucco aveva di nuovo iscritto il suo nome con lettere minuscule nel loro gran registro.Tutti erano tristi perche’ sapevano che non c’era niente che lo poteva salvare e anzi lo stesso Nemecsek sentiva di morire. Durante gli ultimi momenti della sua vita torna ad avere allucinazioni perche’ nei suoi pensieri vedeva di nuovo la battaglia per il Grund. Alla fine si calma e muore.
Giovanni, dopo la morte del suo amico, era molto triste e si reca al Grund. Ma, appena ci arriva, vede un ingegnere edile misurare il terreno per poter costruire un palazzo a tre piani. Giovanni si rende conto che tutto quello era inutile e senza senso e finalmente per la prima volta capisce cos’e’ importante nella vita.
Personaggi: János (Giovanni), Ernesto Nemecsek, Franco Áts, Gereb, Francesco Weisz (Ferenc Weisz), Il professore Rácz, Janó, Szebenics
Analisi dei personaggi
Ernesto Nemecsek (Ernő Nemecsek) – un ragazzo di piccola statura, tenero e fragile e dai capelli biondi. Era semplice ed ingenuo, appena percettibile. Da sempre desiderava che qualcuno si accorgesse di lui e dei suoi meriti, il che non capitava spesso. La sua magrezza e debolezza forse erano la ragione per cui da sempre era vittima della presa in giro. Era figlio da un sarto e la sua famiglia era abbastanza povera. All’interno dell’organizzazione militare, tutti i ragazzi avevano un ruolo particolare tranne lui, che era un semplice soldato. Lui era felice e contento, anche quando doveva sottomettersi alla volonta’ altrui. Nonostante la sua fragile e magra statura, era dotato di un gan spirito combattivo. Difendeva il suo Grund, ma piu’ spesso veniva lodato ed apprezzato dai suoi avversari che dai propri amici. La sua vittima, cioe’ la morte, benche’ tragica, riesce a radunare ed unire tutti i ragazzi.
János (Giovanni) – lo chiamavano il general Giovanni perche’ era il lider dei ragazzi della via Pal. Era forte e coraggioso, onesto, ragionevole e saggio. L’autore lo descrive come un ragazzo che dava piu’ anni che veramente aveva. Cioe’, aveva 14 anni, ma ogni volta che comincerebbe a parlare qualcosa, a tutti pareva di essere piu’ vecchio. Lo era per la sua voce profonda, ma d’altra parte i suoi temi erano sempre seri. Raramente diceva qualcosa di stupido ed assurdo. Era sensibile e piu’ di tutti colpito dalla morte di Nemecsek, il che per la prima volta lo fa molto piangere, pur sapendo che un tale comportamento non era affatto un atto machile.
Franco Áts (Feri Áts) – il capo della banda nemica che si chiamava ‘Le Camicie Rosse”. Anche se era avversario dei ragazzi della via Pal, era un ragazzo simpatico e mai cattivo. Lasciava sempre l’impressione di un gentiluomo, grosso di statura, abbronzato, mentre la camicia rossa che sempre portava gli stava molto bene. Era anzi impressionato da Nemecsek. Ed era sinceramente preoccupato di l
Ferenc Molnar biografia
Ferenz Molnar, nome magiarizzato di Ferenc Neumann, e’ nato il 12 gennaio del 1878 a Budapest. E’ conosciuto come un drammaturgo, giornalista ungherese e uno dei piu’ famosi scrittori del XX secolo.
Ferenz aveva una gran passione verso le commedie e romanzi, ma innanzitutto verso le novelle per bambini in cui parlava delle vicende interessanti sul loro cammino della crescita, proprio com’era nel romanzo “I ragazzi della via Pal”.
Durante la seconda guerra mondiale Ferenz faceva il corrispodente di guerra, ma tranne cio’ rimane conosciuto anche come sostenitore dell’impero austro-ungarico.
Grazie alle sue attivazioni ottiene il riconoscimento dagli Asburgo d’Austria, mentre d’altra parte tante critiche dai suoi colleghi i quali, rispetto a lui, erano pacificamente orientati.
Anche durante la prima guerra mondiale faceva il corrispodente, il che gli dava molto spazio per approfittare della sua posizione sociale e cosi’ coglie ogni opportunita’ possibile ad accentuare tutti i lati positivi della dinastia degli Asburgo dopodiche’ decide di scrivere su tutta l’esperienza che acquisisce nella sua ricca carriera di corrispodente.
Ben presto, durante la guerra, segue l’emigrazione in America per la paura della persecuzione nacista degli Ebrei. Muore a New York nel 1952, a 74 anni.
Anche se ha scritto molte opere celebri, la gloria deve al romanzo “I ragazzi della via Pal”, considerato uno dei libri piu’ belli per bambini, su cui base viene girato anche un film.
Il romanzo “I ragazzi della via Pal” rimane nella bella memoria di molti suoi lettori grazie alla storia che influisce sulla vita di tante generazioni.
La storia si basa sul coraggio, sulla crudelta’ della vita reale, ma anche su una gran amicizia che a volte ci aiuta tanto a soppravivere e superare dei momenti difficili che la vita ci manda.
Nell’opera prevale una nota tragicomica attraverso cui passano gli eroi della via Pal lottando per un piccolo pezzo di terra. Leggendo il romanzo ad ogni lettore diventa chiaro che Ferenz voleva accentuare l’importanza del patriottismo.
La sua dramma “Liliom” e’ un’altra opera famosa che non passa inosservata, anzi col tempo viene adattata per un musical “The Guardasman” (Guardia). Il musical dopo serve per girare un nuovo film sotto le stesso titolo e in cui recitano Alfred Lunt e Lynn Fonntane.
Oltre alla dramma ‘Liliom”, numerose opere di Ferenz servono per realizzare tanti film famosi in cui recitano le vere star: Sophia Loren, James Cagney e Horst Buchholz. E un’altra prova che ci dimostra quanto in realta’ era stimato come letterario, non solo all’interno del suo paese, ma anche altrove.
I suoi romanzi piu’ famosi, tranne quelli gia’ menzionati, sono: “Egy gazdátlan csónak története” (“La storia di una barca abbandonata”), “Eva”. I ragazzi della via Pal viene un paio di volte schermato, ma anche e’ uno dei romanzi piu’ letti nell’Ungheria. Ferenz scrive anche le dramme: “Custode” e “Il cigno.”