Ragnatela e’ una novella per ragazzi che parla di una ragazzina Fern, un maialino Wilbur e dei suoi amici, di un ragno Carlotta e di un ratto Templeton. Wilbur, dopo aver sentito girare molte storie della macellazione di maiali prima di Natale, comincia ad avere molta paura per la sua propria vita. A solo un pensiero gli venivano i brividi. Il ragno allora gli promette di fare un ottimo piano per salvarlo. Se si concentra abbastanza bene e se ci presta molta attenzione, di sicuro le verra’ in mente un’idea intelligente.
Carlotta era saggia e brava a fare le ragnatele. Pero’, per poter aiutare a Wilbur, doveva chiedere l’aiuto al ratto Templeton che sempre chiedeva qualcosa in ricambio. Loro due allora si mettono a lavorare diligentemente per salvare la vita del maiale e alla fine ci riescono. Anche se il ratto era mercenario, sempre era all’altezza del compito e sempre compieva qualsiasi cosa che gli venisse chiesta.
Questa novella e’ una storia dell’amicizia inestimabile che per sempre avra’ un posto prezioso nel cuore di Wilbur. Il ragno era e rimarra’ per sempre la sua amica migliore, mentre Templeton sara’ sempre primo a mangiare cio’ che il maialino riesce a scavare nella terra.
Genere letterario: novella
Luogo dell’azione: la stala di Zuckerman, la fattoria degli animali
Tempo dell’azione: non definito
Il tema dell’opera: il ragno Carlotta salva la vita al maialino Wilbur
Riassunto
Prima di colazione
All’ora di colazione il padre della ragazza Fern si dirige con un’asca sulla spalla verso la porcilaia. Una notte prima la scrofa porta al mondo i maialini, ma un maialino era abbastanza fragile per poter rimanere in vita. Siccome era troppo debole, il padre di Fern decide di macellarlo. La ragazza, dopo averlo sentito, rimane tanto scossa che non poteva permettere che suo padre lo facesse. E’ corsa verso la porcilaia gridando al padre di non uccidere il piccolo maiale. Anzi, scoppia a piangere non potendo capire perche’ il maiale dovesse essere ucciso solo per essere nato debole. Gli toglie l’ascia dalla mano non smettendo di gridare e piangere.
Alla fine il padre John rimane commosso con pieta’ per il suo piangere, le dice di calmarsi e le promette di non macellarlo, ma di portarlo a casa perche’ la ragazza possa curarsi di esso e di nutrirlo dalla bottiglia. John ha mantenuto la sua parola, ha preparato una scatola di cartone in cui ha messo il maialino. Fern, dopo essere arrivata a casa, appena vede con gli acchi pieni di lacrime il piccolo maiale salvato dalla morte, rimane felicissima. Che carino ch’era suo padre, ha pensato Fern.
Il fratello di Fern, Avery, ben presto si unisce a tutti alla colazione e chiede alla sorella che cosa di bello abbia ricevuto in regalo. La madre risponde che la ragazza abbia avuto un bel ospite. Che tipo di maiale e’ quello che non e’ piu’ grande di un ratto, ha pensato Avery. Il fratello chiede al padre se anche lui possa ottenere un maiale del genere. Lui gli risponde che sua sorella Fern abbia ricevuto il maialino in regalo perche’ si svegliava sempre in tempo e solo i mattinieri meritano un tale regalo.
Fern non poteva fare la colazione finche’ non dasse da mangiare al suo piccolo maiale e per quello sua madre le preparava regolarmente una bottiglia col latte fresco. Ben presto Fern doveva partire per scuola perche’ il pullman stava per arrivare.
Mentre stava guidando verso la scuola, pensava quale nome dare al suo nuovo piccolo beniamino e d’un tratto le viene in mente un’ottima idea. Si chiamera’ Wilbur. La ragazza entra nella classe, trova il suo posto e la maestra subito comincia con le domande. Chiama Fern e le chiede qual’e’ la capitale della Pensilvania e la ragazza, senza pensarci, risponde Wilbur. Tutti i presenti si mettono a ridere, mentre lei rimane arrossita dalla vergogna.
Wilbur
Fern si curava bene del suo beniamino e ogni giorno lo nutriva dalla bottiglia. La madre l’aiutava ogni volta che la ragazza era a scuola, mentre tutto il resto era il dovere della ragazza. Quando Wilbur e’ cresciuto un po’, non poteva piu’ vivere nella sua vecchia scatola di cartone e percio’ lo mettono nella cantina della casa. Allora il padre di Fern trova la soluzione. Ha fatto una piccola porcilaia sotto un albero di melo. Fern era molto preoccupata se durante la notte facesse abbastanza caldo, ma il padre le ha detto di fare solamante l’attenzione a cio’ che il maialino stava fecando e come si stava comportando. Dopo che Fern l’aveva dato da mangiare, il maiale se n’e’ andato alla sua comoda casetta piena dell’erba secca dove ha ansimato bene. Fern ne era contenta.
Ogni mattina, prima di andare a scuola, Wilbur accompagnava la sua Fern fino al pullman della scuola. Mentre lei era assente, lui dormiva tranquillamente nella sua porcilaia e appena la ragazza tornava, loro due passavano il tempo libero insieme, non allontanandosi l’uno dall’altra. E cosi’ un giorno Fern, Avery e Wilbur decidono di andare a fare il bagno al lago vicino, pero’ siccome a Wilbur l’acqua era freddissima, lui rimane godendosi nel fango. Quei giorni erano felicissimi per il maialino.
Dopo quei giorni felici ne seguirono alcuni un pochino piu’ tristi. Il padre di Fern decide di vendere tutti i maialini e quindi anche Wilbur. Fern era molto triste per quello, ma il padre riesce a consolarla dicendole che lo possono vendere allo zio Omero e alla zia Edith che hanno una gran porcilaia dove allevano e crescono altri animali domestici. E cosi’ Fern poteva andare a trovare il suo Wilbur ogni volta che volesse perche’ lo zio viveva vicino alla loro casa. La ragazza chiede al padre quanti soldi possano prendere per lui, ma il padre le dice che il maialino non valga piu’ di sei dollari dato che e’ abbastanza fragile e magro. Fern si mette d’accordo con lo zio Omero sulla vendita e Wilbur va a vivere dalla famiglia di Zuckerman.
Fuga
La porcilaia dello zio Omero aveva l’odore dell’erba secca e del sudore dei cavalli e mucche stanche, l’odore dell’avena, dell’equipaggiamento per cavalli, degli stivali di gomma e degli spaghi. A volte si sentiva anche il pesce quando i gatti ci venivano a mangiare, ma maggiormente si sentiva l’odore dell’erba secca di cui il posto abbondava. Wilbur nella stala ci aveva una piccola porcilaia solo per se’. Era abbastanza grande per tutti gli animali, mentre i bambini ci giocavano volentieri. D’inverno nella stala faceva piacevolmente caldo, mentre d’estate piacevolmente fresco.
La porcelaia di Wilbur c’era dalla parte meridionale della stala dove il clima caldo era sufficente per lui, mentre Fern veniva ogni giorno a trovarlo. Lo zio Omero non le permetteva di portarlo a spasso, ma almeno poteva osservarlo fino a quando lo volesse. Aveva l’abitudine di stare seduta su una piccola sedia per la mungitura e cosi’ tutti gli animali della stala ben presto cominciano a volerle bene perche’ era una ragazza molto buona e gentile. Tutti si fidavano di lei. A Wilbur dispiaceva molto che non potessero piu’ andare a fare passeggiate insieme, ma lo consolava il fatto di poter vederla ogni giorno davanti alla sua porcilaia.
Arriva il mese di giugno e Wilbur, dopo aver fatto un piccolo giro attorno alla stala, rimane confuso e triste non vedendo la sua cara Fern. Si sentiva molto solo. Pensava la sua vita fosse abbastanza noiosa e appena ha compiuto due mesi. Si stufa di passare ogni giorno nella stala, di fare il bagno e di andare ogni giorno alla stessa ora a dormire. All’improvviso gli sembra che la sua vita consiste solo nell’entrare e nell’uscire dalla sua piccola porcilaia. Un’oca allora gli dice di essere libero ad abbandonarla se non volesse rimanerci per sempre. Wilbur la stava attenziosamente ascoltando, ma siccome l’oca balbettava, lui non riusciva a capire le sue parole. Menzionava un’assa allentata e tra l’altro ha detto che attraverso essa potesse uscire dalla porcilaia al cortile e vedere ed esplorare un mondo interessante finche’ fosse ancora giovane. Gli ha dato istruzioni come muovere l’assa con la testa e come raggiungere il cortile, cioe’ la liberta’. Wilbur ha ascoltato l’oca e ben presto si e’ trovato in liberta’. Allora l’oca gli chiede se gli piacesse la liberta’ e lui annuisce. Infatti, Wilbur si sentiva strano di essere fuori la stala e quindi le chiede dove andare prima. Lei gli risponde di andare al frutteto e attravarso l’orto fino al bosco. Che si goda la liberta’. Che salti, che balli, che si pavoneggi.
Wilbur si reca verso il frutteto e si mette a scavare il terreno. E in seguito al suo atto non rimane inosservato. Dalla finestra la zia Edith se n’accorge e subito chiama il marito Omero e l’impiegato Larvy che lo prendino. Anche il cane da caccia corre in cortile per aiutare loro due a prendere Wilbur. L’oca gridava che corrino nel bosco, ma Wilbur non osava darle retta.
Fra poco si sparge la notizia che Wilbur e’ scappato, il che lascia tutti gli animali sconvolti ed agitati. Wilbur, avendo la sensazione di essere cacciato da tutti, viene alla conclusione che, se la liberta’ sia cosi’, e’ meglio tornare alla porcilaia. Infatti, in quel momento ha desiderato vedere la sua amica Fern, pero’ lo non e’ capitato.
E cosi’ per un certo tempo la zia, lo zio, l’impiegato e il cane cercavano di raggiungere e prendere Wilbur, ma senza successo. Gli altri animali l’aiutavano gridandogli dietro dove scappare, ma lui ne aveva tanta paura. Lo zio ha messo il cibo nella mangiatoia cercando di ingannarlo e di farlo tornare. L’odore del cibo era tanto oppiaceo che bastava farlo tornare nella stala. Omero non ha messo molto per tornare perche’, appena ha sentito l’odore del latte e dei cereali di mais, eccolo di nuovo. Lo zio riempie la mangiatoia, fa Wilbur passare attraverso l’assa allentata e in seguito lo lascia mangiare. L’oca intanto gridava che gli sarebbe dispiaciuto rinunciare alla liberta’, ma questa volta il maialino non le ha dato retta. Mentre stava mangiando il suo pasto delizioso, Larvy ha costruito un recinto per impedirgli di scappare in futuro. Lui ed Omero gli danno una pacca sulla spalla e concludono che, comunque sia, Wilbur e’ tuttavia un buon maialino. Glielo faceva piacere e ha subito pensato di essere ancora abbastanza giovane per andare in cerca di un mondo nuovo.
Solitudine
Era un giorno nuvoloso, pioveva di continuo e tutto cio’ ha rovinato tutti i piani di Wilbur. Lui aveva nella sua testa tutto pianificato. Sapeva di preciso l’ora della colazione, del pranzo, della cena e cosa di tutto avrebbe mangiato ogni giorno, mentre in mezzo ai pasti regolari passava il tempo scavando i bucchi nel cortile, chiaccherando col suo amico ratto, Templeton, ma anzi a volte osservava le mosche e le api, ogni tanto rifletteva sulla vita e sulla sua amica Fern e cosi’ via. Ma quel giorno pioveva e tutti i suoi piani sono andati in rovina. Esce per un po’ nel cortile e non ci incontra l’amico ratto. Lo chiamava, ma era invano perche’ Templeton non c’era. Percio’ Wilbur si sentiva solo e senza amici.
Per di piu’ era triste mentre pioveva perche’ Fern non poteva venire a trovarlo e oltre a quello non aveva nemmeno un vero amico. Comincia a piangere. Quando Larvy ha portato il cibo, ha capito che stava succedendo qualcosa di insolito. Lo chiamava a cena, ma Wilbur non aveva fame. Lui invece aveva bisogno dell’amore e dell’amicizia.
Allora il maialino ha pensato di fare amicizia con l’oca e la chiama di fargli compagnia. L’oca non poteva venire perche’ doveva ghiacere sulle sue uova. Poi cerca di chiamare l’agnello, ma ben presto si rende conto che l’agnello non tiene affatto a lui e che nemmeno desidera giocare con un maialino.
Alla fine Wilbur desidera giocare col ratto, ma subito gli diventa chiaro che nemmeno lui vuole fare amicizia con uno come lui e che si diverte meglio scavando i suoi corridoi sotterranei.
Anzi, gli ha mangiato il pasto. Wilbur e’ rimasto molto colpito, si butta sulla lettiarea e scoppia a piangere.
Larvy quel pomeriggio va a parlare con Omero e gli dice che ci sia qualcosa di strano con Wilbur. Rifiuta il cibo. Omero gli consiglia di dargli due cucchiaini del sale amaro e un po’ della melassa di zucchero. Larvy ha fatto proprio cosi’ e ha messo la miscela nella sua bocca. Lo era il suo peggiore giorno della vita.
E’ arrivata la sera, gli animali sono andati a dormire e solo ogni tanto si poteva sentire il belare di pecore e il cigolio di vecchie catene delle mucche. Allora capita qualcosa di sorprendente. Wilbur ha sentito una vocina che gli ha chiesto se volesse avere un amico. Wilbur non vedeva niente in quel buio. La vocina gli consiglia di andare a dormire e che si rivedranno la mattina seguente.
Carlotta
A Wilbur sembrava che la notte passasse troppo lentamente. E’ andato a letto a stomaco vuoto, ma ad anima piena. Si svegliava anzi dieci volte ascoltando i suoni della notte. Svegliato la prima volta, ha sentito lo sgranocchiare di Templetone. Era abbastanza rumoroso e Wilbur non poteva capire perche’ dovesse distruggere tutta la proprieta’ della gente invece di dormire come tutti gli altri animali. Svegliato la seconda volta, ha sentito l’oca agitarsi nel letto e le ha chiesto che ore fossero. Lei gli da’ la risposta e gli chiede come mai non dorma. Wilbur ha detto di sentire tante cose premere la sua anima, ma l’oca gli dice che lei non abbia niente sull’anima, ma solo sotto il suo sedere, anzi otto uova su cui deve ghiacere.
Wilbur, dopo la conversazione con l’oca, cerca di nuovo ad addormentarsi e nel sonno risente quella vocina dirgli di voler essere il suo amico. Poco prima dell’alba si sveglia e si mette di nuovo ad ascoltare i suoni nella stala. Tutti gli animali stavano per svegliarsi, ma alcune ancora sbadigliavano e sonnecchiavano. Poco dopo si fa il giorno e Wilbur rimane affascinato dalla bellezza del nuovo giorno. Finalmente trovera’ il suo amico.
Wilbur si girava da tutte le parti in cerca del suo nuovo amico. Guardava dalla finestra, poi nell’attico e, siccome non c’era nessuno, decide di dire qualcosa. Nella stala c’era un gran silenzio, ma appena il maialino inizia a parlare e a chiamare il suo misterioso amico della sera precedente, chiedendogli di dargli qualsiasi cenno, tutti gli animali gli danno uno squardo strano per cui lui e’ arrossito. Poi, ripete la sua domanda, mentre la piu’ vecchia pecora gli consiglia che farebbe meglio a non parlare di sciocchezze. Se nella stala ce l’abbia un suo amico, di sicuro sta ancora dormendo perche’ non tutti sono mattinieri. “Ma se continui a disturbare e molestare qualcuno cosi’ come lo fai adesso, ben presto l’amicizia potrebbe essere rotta!”: ha detto la pecora. Il maialino, dopo essersi scusato con tutti, torna nel suo lettiere dando le spalle alla porta.
Arriva l’ora della colazione abbondante e Wilbur, appena vede Larvy entrare nella stala col cibo, s’affretta a raggiungerlo e a prendere la sua porzione. Le pecore riprendono la loro strada, le oche si mettono a seguirle, mentre Wilbur si preparava a riposarsi un po’ dopo una colazione tanto deliziosa. Proprio in quell’istante sente quella vocina gridare: “Saluti!”. Non sapeva cosa lo volessa dire. Lo era un cenno di salute che veniva dal suo nuovo amico. Lui si girava attorno a se’ e appena allora in un angolo della porta s’accorge di una regnatela dentro cui era appeso un ragno griggio. Lo era un buon ragno Carlotta con otto gambe. Wilbur le dice di essere bella, ma lei tra l’altro era anche miope. Essendo miope, l’aiuta molto a cacciare mosche, farfalle, scarafaggi, millepiedi e altri piccoli insetti. Wilbur, pieno di paura, chiede se veramente mangi tutti quei insetti, ma lei gli dice di non mangiarli interi, ma solamente gli succhia il sangue. Lui rimane molto triste nel sentirlo, ma anche ragni devono vivere di qualcosa e proprio cosi’ sono fatti. Carlotta torna a parlare spiegandogli che lei e’ un caccatore e quindi deve cacciare la sua preda rispetto a lui a cui ogni giorno il pasto viene servito. Pero’, lei non mangiava insetti solo per sopravvivere. Infatti, il suo ruolo era di impedirgli di multiplicarsi perche’ chi, ad essere sinceri, potrebbe vivere con tanti insetti.
La loro conversazione arriva all’oca che inizia a rideva di Wilbur che non sapeva niente della vita, e non parlare di tutto quello che lo aspetta verso il giorno di Natale. Larvy ed Omero hanno un piano di macellarlo. Carlotta continua a succhiare il sangue alla mosca catturata dentro la sua ragnatela e Wilbur intanto si reca verso il suo letto, gia’ stanco dopo una giornata cosi’ interessante. Pensava della sua nuova amica. Lei e’ saggia, ma da’altra parte anche crudele, spietata e una vera sanguisuga. Chi sa come, potrebbe facilmente fare una bella amicizia con lei, l’amicizia cui Wilbur da tanto spera di stringere. Pero’, temeva di rimanere alla fine deluso, ma eppure sotto il suo esterno crudele si nasconde un buon cuore, il che Wilbur s’impegnera’ a scoprire.
Giorni estivi
Durante la stagione estiva tutto sembra particolarmente allegro e vivace. I giorni in fattoria sono tanto felici. Tutto era gia’ fiorito e l’intero paesaggio aveva un odore piacevole. La scuola e’ finita e Fern ora puo’ ogni giorno visitare la stala per passare il tempo con gli animali che l’adoravano. In luglio la gente comincia a falciare l’erba nel campo e a portarla agli animali nella stala. I bambini se la godevano. Fern era particolarmente felice perche’ lo era il periodo in cui tanti dolcissimi paperi venivano portati alla luce. Il ragno Carlotta allora avvisa tutti i presenti che il primo papero ha appena fatto capolino, mostrando la sua piccola testa griggio-verde fuoria dalla piuma di sua madre.
Tutti, contenti di vedere quei piccoli e carini paperi, si sono congratulati con la madre oca per il suo successo. Erano in sette su otto uova. Di cio’ subito se n’accorge il ratto Templetone e chiede all’oca se possa prendere lui il suo ottavo uovo. Gli altri animali rimangono sbalorditi dalla sua domanda tanto arrogante e sfacciata. I genitori dei piccoli acconsentano perche’ tanto quell’uovo era l’uovo di muco. Pero’, l’hanno avvertito di stare lontano agli altri paperi se ottiene l’uovo. Il ratto gli promette che non li tocchera’ mai e allora si reca verso la sua tana rotolando il suo regalo. Gli piaceva raccoglire regali insoliti. Gli animali rimangono scioccati per la sua arroganzia e spietatezza dicendogli di stare attento coll’ouvo perche’, se si rompe, uno spruzzo insopportabile si spargera’ in aria. Il vecchio uovo e’ una vera bomba di un odore cosi’ cattivo che non sara’ possibile respirare se si rompe.
Nel pomeriggio l’oca parte con i suoi paperi a fare una bella passeggiata e cosi’ Omero li vede e li conta tutti quanti.
Cattive notizie
L’amicizia tra Wilbur e Carlotta di giorno in giorno era sempre piu’ grande. Lui considerava che il ragno, nutrendosi degli insetti e delle mosche noiose, facesse una cosa molto utile perche’ tanto nessuno in fattoria li sopportava. Soprattutto ha lodato il suo modo di ammaliarli prima di succhiargli il sangue. Il ragno gli dice che, facendo cosi’, in realta’ gli fa un gran favore.
Wilbur diventava sempre piu’ grasso, il che nota la piu’ vecchia pecora e in seguito gli si rivolge per avvertirlo. Gli ha chiesto se fosse consapevole di diventare sempre piu’ grasso e anzi gli ha detto che lei non avrebbe mai voluto essere nella sua pelle.
Lui rimane stupito, ma lei continua a parlargli che, fino ad ora, ogni maialino veniva mecellato dopo l’ingrassamento. Nel sentirlo, Wilbur si ferma un po’, mentre la pecora riprende spiegandogli che di lui di sicuro ne faranno pancetta e prosciutto. E’ un costume tradizionale nei giorni di feste invernali e nel giorno della macellazione saranno presenti Larvy, Omero e il padre di Fern.
Wilbur era fuori di se’ dalla disperazione. Comincia a gridare che non voglia morire. Camminava su e giu’ per la stala e Carlotta cercava di calmarlo. Commentava che, secondo lei, lo fosse uno scherzo peggiore che avesse mai sentito. Wilbur scoppia a piangere, ma lei si mette a consolarlo promettendogli che sara’ lei a salvarlo a condizione che smetta di piangere.
Conversazione a casa
Era l’ora della colazione e Fern stava parlando ai suoi genitori come passi il tempo in fattoria dello zio Omero. Gli ha detto che l’oca aveva fatto otto uova di cui uno ne aveva regalato al ratto Templeton. La madre l’ha chiesto chi fosse Templeton e lei le ha spiegato. Allora, continua e parlarle dei suoi amici animali, poi del maialino Wilbur e della sua amica Carlotta. Sua madre poi pensa che sua figlia stia fantasticando e in seguito a tutto cio’ dice al suo marito che forse sarebbe bene portare la loro figlia da un medico, siccome la ragazza si comporta con gli animali come se sapessero parlare. Il padre della ragazza comincia a ridere e spiega alla moglie che forse gli orrecchi dei grandi non sentono cio’ che sentono gli orrecchi di bambini.
La vanteria di Wilbur
Non e’ facile fare la ragnatela e, se e’ abbastanza tesa, non e’ facile nemmeno strapparla. Carlotta era molto brava a farlo con le sue gambe, il che era qualcosa che Wilbur la rimproverava di piu’. Ha concluso che le sue gambe sono disgustosamente pelose. Pero’, c’era una ragione giustificata per quello. Tutti i ragni hanno le gambe composte da sette parti, il che li aiuta a fare ottime ragnatele. Wilbur allora, avendo dato un’occhiata alle sue gambe, dice che le sue non hanno proprio sette parti, ma se volesse, di sicuro potrebbe fare la stessa ragnatela come la fa Carlotta.
Carlotta rimane sorpresa nel sentirlo e desidera vedere come il maialino lo fara’. Lui le chiede di essere il suo insegnate e lui dara’ il suo meglio per fare una bella ragnatela. Carlotta gli dice di salire sulla lettiera, di fare un profondo respiro e di gettarsi piu’ in giu’ che possa e, mentre sta cadendo, deve rilasciare un filo in aria. Wilbur decide di ascoltarla e si getta. Nel momento in cui si e’ girato per vedere se c’e’ un filo dietro di lui, ha sbattuto per terra. Carlotta scoppia a ridere. Wilbur non sapeva dove aveva sbagliato e percio’ voleva provarlo di nuovo. Ha chiesto al ratto di prestargli un pezzo di filo. Il ratto gli presta il filo e il maialino prova di nuovo a farlo. Certo, anche questa volta sbatte per terra davanti alla ragazza Fern, Carlotta e il ratto Templeton. Era tanto interessante guardarlo perche’ il maialino era tanto persistente. Comunque, Wilbur si e’ fatto un po’ male e anzi le lacrime cominciano a scivolare sul suo viso. Carlotta gli consiglia di arrendersi perche’ gli mancano due cose per fare la ragnatela, cioe’ il sapere e la parte del corpo predisposta per quello. Wilbur sospira e loda la sua saggezza ammettendo di essere stato spinto da un atroce dispetto.
Carlotta si mette a consolarlo dicendogli che a volte nemmeno la gente sia capace di fare cio’ che lei puo’ e quindi non deve essere triste. Mentre loro due stavano chiaccherando sulla vita, ci si trova un agnello a dire a Wilbur di puzzare. Lui subito sente i sui occhi pieni di lacrime e Carlotta caccia via l’agnello che ha osato interrompere la loro conversazione tanto interessante.
PIan piano calava la notte e Wilbur diventa assonnato. Si saluta con Carlotta dicendole di dover andare a dormire e che lei finisca la sua ragnatela. Allora sente l’odore del fumo della sigaretta dell’impiegato Lavroy, le rane che non smettevano di gracidare e tutto cio’ lo rendeva tanto felice. Era contento della sua vita in fattoria, era felice di vedere ogni giorni i suoi cari amici e non voleva per niente essere macellato.
Anche se era assonnato, Wilbur comincia a fare le domande a Carlotta desiderando sapere se lei veramente pensi di salvargli la vita. Lei gli dice di non preoccuparsi e che ancor sempre sta facendo un piano. Le chiede come sara’ il suo piano e lei gli risponde che non e’ ancora finito. Poi le dice che vorrebbe aiutare se’ stesso. Carlotta allora gli consiglia di mangiare bene ogni giorno, di prendersi cura della sua salute e di non preoccuparsi di niente. Solo cosi’ potra’ aiutare se’ stesso.
In seguito Wilbur le dice di voler andare a vedere se ci si ancora del cibo e lei gli consiglia di andare a dormire e di riposarsi bene. Dopo quella conversazione cui Fern si godeva tanto, Wilbur se ne va a dormire tranquillamente.
Esplosione
Carlotta si stava impegnando a fare un bel piano per aiutare Wilbur quando arriva il tempo giusto per quello. Pensa che, se s’impegna abbastanza bene, di sicuro le cadra’ in mente un’ottima idea.
E cosi’, a meta’ luglio, stava pensando che la gente fosse per sua natura troppo credula, il che le sarebbe stato di un gran aiuto. Cerchera’ di mettere la confusione nella vita di Omero, cosi’ che lui non se ne nemmeno accorgera’.
Quel giorno i bambini volevano giocare sull’altalena di Omero. Essa era grande e fatta di una spessa corda che era legata alla reecinzione sopra la porta settentrionale, mentre dall’altra parte c’era un gran nodo. Lo era un’altalena perfetta. I bambini se la godevano dopodiche’ sono andati a cogliere e mangiare i lampioni di bosco. Avery tutto quel tempo aveva con se ‘ una piccola rana e, appena ha trovato una scatola di cioccolato, l’ha messa dentro. Avery e Fern erano gia’ stanchi e percio’ sono andati alla stala a passare un po’ di tempo con gli animali. Allora Avery vede la ragnatela e cerca di raggiungerla. Wilbur rimane sbalordito nel vedere che Avery vuole prendere la sua Carlotta. Se il ragazzo la prende, lo potrebbe essere la sua fine. Fern, sapendo quanto Wilbur teneva a quel ragno, gridava al fratello di smetterla. Per fortuna, Avery e’ incianpato su uno scavo di Wilbur e cosi’ non e’ riuscito a prenderlo. In seguito per caso rompe l’uovo di muco, nascosto nella tana del ratto, e subito per la stala comincia a diffondersi un puzzo insopportabile.
Avery si mette a correre verso la casa, mentre Fern scoppia a piangere per tutto cio’ che e’ successo quel giorno e in seguto parte anche lei perche’ era gia’ tardi. Appena gli animali sono tornati nella stala il giorno dopo, Wilbur gli avvisa subito di tutto quello che e’ accaduto e anche come il puzzo dell’uovo muco aveva salvato la vita di Carlotta. L’oca era molto orgogliosa per quello. Il ratto era triste rimanendo senza il suo regalo, ma allora comincia a vantarsi che a volte e’ molto importante custodire alcune cose perche’ mai si sa in che modo e quando esse potrebbere esserci d’aiuto. All’agnello faceva piacere di vedere il ragno ancora in vita, ma cosa faranno con quel puzzo nella stala.
Arriva l’ora del pranzo e Larvy porta a Wilbur la sua pozione. Sente quel puzzo e vede quel buco scavato da Wilbur. Pensava che per tutto cio’ fosse colpevole Templeton. Riempie il buco con dentro tutte le sue cose e cosi’ si sbarazza del puzzo. Wilbur finisce il suo pasto abbondante. Decide di lasciare un po della pasta al ratto perche’ tanto l’ha meritato. Carlotta stava facendo la sua ragnatela, mentre gli altri animali stava sonnecchiando.
Miracolo
In fattoria e’ capitato un vero miracolo. Sopra il porcile era crocifissa la ragnatela di Carlotta su cui erano scritte le parole: “Maiale e meta’”. Appena lo vede, l’impiegato pensa che abbia capitato un miracolo. Il tempo era nebbioso e la ragnatela era chiaramente visibile nella stala. Conclude che Wilbur non sia un semplice maialino, il che la ragnatela dimostrava. Omero raccontava tutto cio’ ad Edith, ma lei voleva convincrsi da solo a quel miracolo.
Edith, Omero e Larvy si recano verso la stala e si mettono per un’ora intera ad osservare la ragnatela e Wilbur. Carlotta era tanto emozionata perche’ aveva fatto un gran capolavoro. Passata la nebbia, le parole non erano piu’ tanto chiare e percio’ tutti vanno a casa. Omero da’ un’altra occhiata a Wilbur e dice a Larvy che da sempre lo considerava un maialino particolare. Oltre al suo forte collo, sembra molto potente. E’ lungo e liscio. E’ proprio “maiale e meta’”.
Omero, vestito nel suo piu’ elegante abito, va a trovare il suo prete. Doveva dirgli del miracolo successo nella sua stala. La notizia si sparge in fretta per tutto il paese e ben presto la gente da tutte le parti comincia a venire per vedere quel maiale miracoloso. Tutti dicevano che mai prima avevano visto un maiale del genere. Tutti gli sguardi erano su Wilbur e nella stala diventa tutto molto caotico. Fern era felicissima pensando che ora finalemente la vita di Wilbur era salvata, ma non le piaceva molto tanta folla nella stala.
Riunione
Carlotta chiama tutti ad una breve riunione nella stala. L’unico a non essere presente era Templeton. Infatti, ha convocato la riunione perche’ gli altri la aiutassero a fare una nuova scritta la quale avrebbe cambiato quella vecchia, gia’ noiosa a tutti. La cosa piu’ importante era il fatto che ora la vita di Wilbur era salvata e che il capolavoro di Carlotta era riuscito.
Gli animali si mettono a dare le loro proposte, ma nessuna ne era abbastanza bella. La piu’ vecchia pecora suggerisce Templeton di aiutare tutti perche’ nella sua tana ce l’ha delle vecchie riviste le cui pagine potrebbero essere d’aiuto. Carlotta non era sicura se il ratto volesse aiutarli, ma la pecora ha detto di lasciar fare tutto a lei.
Arriva Templeton e la pecora gli fa sapere di cio’ che si esigera da lui. Pero’, lui dichiara di non essere interessato della vita di Wilbur e per di piu’ dice che non avrebbe niente in contrario se il maialino anzi muoia. La pecora allora gli ricorda che, se Wilbur muore, morira’ pure lui, perche’ anche lui ottiene la parte dei pasti che arrivano ogni giorno per il maialino. Quindi, se Wilbur muore, morira’ anche Templeton perche’ riesce a soprravivere solo grazie al suo cibo. Templeton rimane un po’ confuso e in seguito dichiara’ che nonostante tutto lo aiutera’.
Buon progresso
Carlotta stava diligentemente lavorando sulla sua ragnatela e sulla nuova scritta che aveva fatto insieme a tutti gli altri animali della fattoria. Pian piano stava migliorando, prestando l’attenzione ad ogni singola lettera. Consolava e incoraggiava se’ stessa per riuscir ad iscrivere la parola “Potente”. Wilbur non era proprio d’accordo perche’ non si vedeva cosi’, ma Carlotta eppure fa quello che gli altri le hanno chiesto.
Il giorno seguente Larvy, appena vede la nuova scritta, pensa che un altro miracolo sia capitato. Chiama di nuovo Omero ed Edith che anche loro ne siano testimoni. Edith dice che sarebbe meglio chiamare un giornalista e fotoreporter perche’ il loro maialino e’ veramente miracoloso, di cui valeva la pena prendere nota. Succede una nuova folla e nella stala tutti ci stanno a guardare Wilbur. Lui stava in piedi, pavoneggiandosi continuamente.
Omero fa Larvy organizzare il porcile per Wilbur perche’ pianificavano di portarlo in settembre alla fiera rurale. Gli ha detto di fare per Wilbur una bella cassetta verde con la scritta d’oro: “Il maiale celebre di Zuckerman”. Larvy ha fatto il suo lavoro e Wilbur era pronto per la fiera.
Vicino al frutteto di mele c’era un deposito rifiuti dove Templeton spesso vagabondava raccogliendo le cose buttate in giro. Ci si sempre trovava del cibo e percio’ glielo piaceva tanto. La’ anzi trovava i vecchi giornali da cui poteva strappare gli annunci per poi portarli a Carlotta. Pero’, trovava solo gli annunci con le scritte che non le piacevano completamente. Dopo tante ricerche finalmente trova un annuncio con la scritta: “Con un nuovo brillante effetto!”, il che Carlotta doveva scrivere sulla ragnatela. Quella scritta non era adatta a Wilbur e per quello Carlotta gli chiede di fare alcune cose perche’ la scritta diventi almeno un po’ adatta alla sua personalita’. Wilbur ha compiuto tutti i compiti e Carlotta conclude che forse le sue capacita’ non siano ottime, ma almeno sono interessanti. Pero’, il ragno era convinto che Wilbur col tempo sarebbe diventato un ottimo maiale.
Wilbur ha chiesto a Carlotta di raccontargli le storie perche’ lui potesse addormentarsi piu’ facile. Dopo il primo racconto desidera sentire un altro e alla fine anzi una conzone. A lei non era difficile raccontare le storie per buona notte al suo amico e dopo la canzone Wilbur cade nel sonno profondo.
Il dottore Dorian
La madre rimane preoccupata di sua figlia Fern che trascorre molto tempo in fattoria dello zio Omero. Lei preferiva che sua figlia passasse piu’ tempo con i suoi amici e che non ascoltasse solo quello che parlino gli animali, comportandosi con loro come se fossere uomini.
La madre ha cercato di parlare con sua figlia, ma lei subito comincia a parlare del ragno Carlotta di cui dichiara che sappia raccontare ottime storie. In quel momento la madre la interrompe dicendole di smettere una volta per tutte di inventare le cose perche’ sa molto bene che i ragni non sanno raccontare le storie. Loro non sanno nemmeno parlare. Pero’, la ragazza continua a sostenere cio’ in cui lei credeva e in seguito racconta a sua madre una novella di una cugina di Carlotta che una volta riesce a catturare la pesce d’oro dentro la sua ragnatela.
La madre era sconvolta dopo la storia raccontata e dice a Fern di smetterla di inventare cio’ che non esiste. La ragazza invece comincia a parlarle di un’altra sua cugina che era aereo. La madre allora commentava che le farebbe piu’ piacere vederla passare il tempo con i suoi veri amici e non andare cosi’ spesso nella stala. Ma nella stala c’erano i suoi amici e lei ci si divertiva molto. Fern si reca verso la stala, mentre la madre rimane a pensare cosa fare con sua figlia. Decide di portarla dal medico Dorian sperando che forse lui la possa raggionare. Cosi’ la madre va a cercare dei consigli dal medico e gli dice che, dal momento in cui la ragazza ha cominciato a prendersi cura del suo piccolo maiale, da quel momento inizia a comportarsi davvero strano e non fa altro che passare il tempo con gli animali. Il dottore le dice che non c’e’ bisogno di preoccuparsene troppo perche’ la ragazza ha soli otto anni e il suo comportamento cambiera’ molto durante la sua crescita’. La madre era un po’ piu’ tranquilla, ringrazia il medico del suo aiuto, lo saluta e se ne va.
Grilli
Grilli sono i messaggeri della fine d’estate e in Fern, Avery, Edith e anche in tutti gli altri lo incuteva una tenera nostalgia. L’estate e’ una bellisima stagione quando i giorni sono lunghi e le notti caldi. Ma, quando la fine d’estate s’avvicina, i grilli sentono il dovere di cantare la canzone sulla fine della stagione. Allora si possono sentire i sospiri della gente e degli animali, il che era anche il segnale dei nuovi lavori che stanno per avvicinarsi.
Gli animali sanno bene che, appena sentono i grilli cantare, devono godersi ancor di piu’ le passeggiate per i campi larghi e deliziosi frutti di campo perche’, appena arriva l’inverno, dovranno riscaldarsi bene, aspettando che la nuova primavera arrivi.
Wilbur migliorava bene ed e’ diventato un maiale di cui ogni proprietario sarebbe orgoglioso. La gente veniva sempre piu’ spesso a trovarlo, ammirando il suo aspetto e le sue capacita’. Dal momento in cui sulla ragnatela di Carlotta e’ apparsa la scritta “Il maiale e meta’”, Wilbur s’impegnava molto a giustificare il suo nuovo soprannome. Poi, sulla ragnatela appare la scritta “Potente” dopodiche’ ha dato il suo meglio per sembrare veramente cosi’. Ma, quando in seguito appare la scritta “Meraviglioso”, Wilbur si mette a battere le sue palpebre e prende un profondo respiro per impressionare i suoi visitatori. Qunado non glielo fosse stato sufficente, avrebbe saltato su in aria per poi fare una spinta indietro. Omero aveva l’abitudine di dire che il maialino fosse veramente meraviglioso.
Gli amici di Wilbur, ma solo quelli piu’ vicini, erano preoccupati che la fama potesse rovinarlo. E se per tanta fama diventa prepotente, pensavano tutti. Pero’, a Wilbur non lo e’ capitato. Lui era troppo modesto e l’amicizia per lui era qualcosa di piu’ prezioso in questo mondo. A volte sapeva riflettere sul suo futuro, se l’amica Carlotta veramente l’avesse salvato da una morte sicura o se lo era solo una circostanza felice. Le notti gli pesavano tanto perche’ sognava spesso la gente venire ad ucciderlo con coltelli e fucili. Quindi, solo di giorno si sentiva in sicuro e, appena ha sentito i grilli, sapeva che il giorno della fiera stava per arrivare e, se ci fosse riuscito ad ottenere un premio, Omero di sicuro avrebbe voluto ritenerlo.
Tutto cio’ preoccupava tanto Wilbur, mentre anche il ragno griggio aveva le sue preoccupazioni. Carlotta ogni anno doveva deporre le sue uova. Lo era il suo dovere. E cosi’ cominciano a parlare della fiera e Wilbur le chiede se anche lei voglia partire con lui. Carlotta gli dice che non potra’ perche’ deve fare una borsetta dentro cui potra’ deporre le sue uova. Wilbur rimane stupito perche’ non sapeva che lei lo fa ogni anno. Lei gli dice di essere capace di fare molte cose nello stesso tempo e gli spiega di poter facilmente passare da un lavoro all’altro. Wilbur le sue ragioni non le trovava abbastanza giustificati e percio’ continua a pregarla di partire con lui perche’ aveva molto bisogno di lei. Lei gli dice di essere convinta che non potra’ partire, ma se trova un modo, di sicuro gli fara’ quel favore.
Wilbur fa un respiro di sollievo e dichiara di essere sicuro che Carlotta non lo deludera’. Il resto della giornata hanno passato nel porcile, riposandosi sull’erba secca.
La fiera
La sera prima di andare alla fiera tutto era pronto per quel grande giorno. La gente insieme a tutti gli animali della stala sono andati presto a dormire per poter salutare Wilbur, augurandogli ogni bene. Avery e Fern sono andati a dormire verso le otto di sera e sognavano dei sogni interessanti. Un po’ piu’ tardi, se ne va anche la zia Edith insieme allo zio Omero che sognava Wilbur cresciuto trenta metri in altezza e cinquanta metri in lunghezza e che, grazie a tali misure, e’ riuscito a vincere tutti i premi possibili. Solo Carlotta e’ andata a dormire tardi.
Il giorno prima della fiera faceva veramente caldo. Fern e Avery si sono vestiti bene per quella occasione. Il loro padre ha vestito la sua solita tuta per lavoro e dopo la colazione ha preparato il camion che li doveva tutti trasportare alla fiera, incluso anche Wilbur.
Larvy finisce con la sua cassetta verde su cui era scritto con le lettere d’oro: “Il maiale celebre di Zuckerman”. Carlotta stava ancor sempre facendo la sua ragnatela e Wilbur stava mangiando con attenzione per non sporcarsi.
La zia Edith dice che sara’ lei a lavare Wilbur nel siero di latte, il che faceva spesso anche sua madre. Omero dice che non c’e’ bisogno, ma la zia insisteva. Si mette gli stivali e l’impermeabile e prende un secchio pieno di siero e una piccola spatola di legno.
Edith va a Wilbur e si mette a lavarlo. A lui lo faceva piacere e, appena ha aperto un po’ la bocca, ha sentito un bel sapore di siero. Dopo il lavaggio sembrava veramente meraviglioso. I suoi peli erano come la seta. In seguito, la famiglia di Zuckerman e Larvy hanno cambiato i loro vestiti per essere pronti per la fiera.
Il resto degli animali sono rimasti nella stala. I paperi gridavano di voler anche loro andare alla fiera, ma l’oca gli ha speigato in fretta che tutti loro dovevano rimanere nella stala. Allora si e’ fatta sentire Carlotta dichiarando di aver deciso di andare anche lei alla fiera e sarebbe stato bello se anche il ratto Templeton fosse partito. All’inizio non ne era interessato, ma appena appreso cosa di tutto ci sarebbe stato servito, ha deciso di partire anche lui. Loro due si sono nascosti nella cassetta di Wilbur. La vecchia pecora l’ha ammonito a non opporsi quando sarebbe entrato nella cassetta per non far ad Omero pensare di essere forse stregato.
Adesso tutti erano pronti per la fiera e Wilbur sembrava potente, meraviglioso e pulito. Siccome una volta era molto magro e fragile, ora tutti erano orgogliosi di lui. John ha detto che di lui avrebbero potuto fare una bella pancetta e prosciutto, il che Wilbur ha sentito. Il cuore gli si ferma nel petto e lui ben presto sviene. Fern si spaventa e comincia a chiamarlo. Avery entra nell cassetta dicendo a Wilbur di essere maiale. Templeton e Carlotta rimangono spaventati da morire e ci diventa un vero casino. La madre ordina a suo figlio di uscire immediatamente dalla cassetta. In quello stesso momento il freno viene allentato e il camion comincia a scivolare in giu’. John sale in fretta in camion e riesce a fermarlo.
Allora tutto cominciano a versare l’acqua fredda su di lui per farlo tornare in se’. Avery in seguito dice che puo’ darsi che sia morto. Pero’, appena sente l’acqua fredda, torna subito in se’. Cercano poi di caricarlo dentro la cassetta, ma lui, sequendo i consigli della pecora, si mette ad opporsi. Alla fine ce la fanno e lo mettono insieme alla cassetta dentro il camion e tutti si recano verso la fiera.
Zio
Alla fiera l’atmosfera era allegra. C’era una gran corosello per ragazzi e Fern e Avery hanno chiesto al loro padre che gli dasse dei soldi per giocare. La madre gli dice di avere un po’ di pazienza finche’ non scaricano Wilbur dal camion. John tuttavia gli da’ un po’ dei soldi perche’ la fiera si svolge solo una volta all’anno e lui voleva rendergli quella giornata piu’ bella che potesse.
Ben presto Wilbur viene messo dentro un porcile, gli danno un po’ di latte e poi si recano tutti a fare un piccolo giro per vedere cosa c’e’ d’interessante alla fiera. Intanto Wilbur e Carlotta stavano chiaccherando. Lei gli ha detto che nel porcile vicino c’era un maiale un po’ piu’ grande di lui. Gli ha chiesto se lui fosse un maiale primaverile e lo zio ha risposto che non sara’ stato magari un pollo primaverile. Lo era una battuta semplice, ha pensato Carlotta.
Torna al porcile di Wilbur per dirgli di essere migliore e anzi piu’ pulito del maiale dello zio. Quel altro maiale era arrogante e molto noioso, anzi molto grosso. Non era sicura se Wilbur fosse in grado di vincerlo. Pero’, col suo aiuto lo era possibile, ha dichiarato Carlotta. Wilbur allora le chiede quando la ragnatela sara’ finita e lei gli dice di essere stanchissima e che probabilmente la stanchezza venga con gli anni. Wilbur, nel sentirlo, rimane un pochino preoccupato, mentre lei si reca a riposarsi sul soffitto.
Il sole picchiava forte e, dopo che tutti avevano fatto un bel giro per la fiera, sono arrivati al porcile di Wilbur. Si sono accomodati perche’ era gia’ l’ora del pranzo. La zia chiede cosa abbiano deciso di fare con Wilbur, mentre Omero risponde che prenderanno la decisione appena domani. Larvy arriva nel momento giusto, portando con se’ una copertina indiana di cui ha fatto una piccola tenda. I bambini desiderano riposarsi un po’ dopo una giornata piena di tante avventure interessanti.
La freschezza serale
Finalmente Templeton esce da sotto il fieno e decide di fare una passeggiata alla fiera. La sera era fresca. Wilbur stava dormendo, Carlotta stava lavorando sulla sua ragnatela e Templeton pian piano sentiva la fame. Carlotta gli chiede il favore di portarle almeno una parola se va a fare due passi. Lui era un po’ indeciso perche’ non gli piaceva quando gli dassero gli ordini. Pero’, tuttavia ha eseguito il suo compito e ha portato a Carlotta quello che gli aveva chiesto.
Fern incontra il suo amico Enrico cui la chiama al corosello dicendole di aver gia’ comprato il biglietto per lei. La madre era affascinata perche’ finalmente la sua figliola passava il tempo con le sue coetanee. Pensava che mai lo sarebbe successo. Pero’, il medico Dorian dice che i bambini cambiano spesso.
Ben presto Templeton torna dal suo giro portando con se’ la parola “Umile”. Carlotta gli dice che qualla parola ha due significati. Il primo significato si riferisce alle persone non crudeli, mentre l’altro alle persone buone e remissive. Conclude che proprio quella parola sta perfettamente a Wilbur. Templeton torna a diverstirsi alla fiera, mentre lei intanto continua col suo lavoro.
Arriva l’ora della partenza e gli Zuckerman e gli Arabel si recano verso casa, mentre Wilbur insieme agli altri animali rimane alla fiera. Fern e Avery saltano nel camion e John da’ una pacca sulla spalla di Wilbur dicendogli di vedersi la mattina prossima. Per fortuna, non e’ rimasto da solo, ma con i suoi amici Templeton e Carlotta che dentro la sua ragnatela aveva gia’ scritto la parola “Umile”.
Wilbur stave per addormentarsi e percio’ ha chiesto a Carlotta di cantargli la canzone sulla lettiera e sul buio. Lei invece era troppo stanca per cantare. Poi le ha chiesto che cosa lei pensasse che sarebbe stato con lui. Lei ha detto di essere convinta che lui non sarebbe stato macellato e che il giorno seguente lo aspettava un gran premio. Fra poco Wilbur s’addormenta e Carlotta continua col suo lavoro.
Sacchetto con le uova
Carlotta era molto diligente e orgogliosa del suo capolavoro. Riesce a fare un sacchetto dentro cui deponga anzi cinquecento quaranta uova. Wilbur si e’ congratulato con lei per quello, ma lei invece era triste. Le ha chiesto che cosa la tormentasse e lei gli ha detto che la primavera successiva non avrebbe piu’ visto i suoi bambini. Si sente stanca, come se fosse arrivata alla fine. Wilbur non sapeva cosa significasse quella parola e percio’ lei gli ha spiegato di non essere piu’ giovane come prima e che la vecchiaia pian piano la destruggeva. Comunque, non voleva disturbarlo parlandogli di quelle cose perche’ lui doveva solo pensare al suo premio. Tutti e due, pieni di ammirazione, danno un’occhiata alla sua ragnatela perfetta e si mettono a discuttere come i visitatori ne saranno affascinati.
Templeton e’ tornato dalla sua passeggiata notturna, ha mangiato e bevuto bene, il che a Carlotta non e’ piaciuto affatto. Commentava che avrebbe potuto sentirsi male di tanto cibo. Il ratto non se ne preoccupava perche’ poteva mangiare qualsiasi cosa senza mai sentirsi male. Poi ha detto che, passando accanto al porcile del maiale dello Zio, ha visto un piccolo nota blu. Lo poteva signigicare che lui avesse vinto e che Wilbur fosse sconfitto. Omero poteva cambiare la sua idea e alla fine macellare Wilbur per poter mangaire la sua carne. Carlotta la interrompe dicendo a Wilbur di non prestare l’attenzione a quello che lui sta dicendo. Dev essere che, avendo mangiato troppo, stia dicendo sciocchezze.
Wilbur allora dice a Templeton che, se fosse piu’ intellingente, si sarebbe accorto della ragnatela di Carlotta e del suo sacchetto con le uova. Lei diventera’ madre. Templeton si e’ congratulato con lei, ha chiuso gli occhi e si e’ addormentato.
La mattina dopo arrivano tutti alla fiera, emozionati per la scritta del giorno prima. Erano felicissimi di sentire che uno nuovo miracolo fosse capitato nella ragnatela, mentre Wilbur stava solo osservando i loro visi. Sembrava grato e umile. Larvy ha versato la colazione dentro la sua mangiatoia. Allora Avery s’accorge di una scritta sul porcile vicino. Tutti rimangono frantumati e la zia si dirige verso il camion per prendere del siero. Era l’ora del bagno. Fra un po’ tutti si radunano attorno al porcile di Wilbur ammirando la sua bellezza.
Molti visitatori commentavano che Wilbur fosse un maiale speciale e per di piu’ particolarmente pulito. E’ molto piu’ bello di quello dello Zio. Allora si fa sentire un suono attraverso l’altoparlante. Omero si chiedeva di portare Wilbur alla tenda sotto la bancarella. La’ sara’ premiato, il che rende tutti molti felici. Hanno preparato Wilbur per lo carico nel camion e di seguito lo accompagnano alla tenda.
L’ora della vittoria
E’ arrivato un gran giorno. Il momento piu’ importante della vita di Wilbur, ma un giorno particolare anche per Omero. Attraverso l’altoparlante si sentiva che l’amministrazione della fiera aveva deciso di dare a Wilbur un premio speciale. Di lui si potevano sentire solo le parole di lode. Il dirigente allora ricorda a tutti che d’ora in poi si apre la storia di un maialino speciale. Prima di tutto era un maialino e meta’, poi un maialino meraviglioso, dopo quello diventa potente e alla fine umile. Ora sara’ tanto orgoglioso! Molti scienziati ricercavano da dove provenivano le parole nella ragnatela, ma mai arrivavano ad una spiegazione giustificata. Si sapeva che i ragni non erano capaci di scrivere e Carlotta, avendo sentito tutto cio’ tramite l’altoparlante, commentava che eppure lo sanno.
E cosi’ Wilbur viene premiato di venticinque dollari e di una medaglia di bronzo. Ascoltando parlare cosi’ di lui, Wilbur d’un tratto si sente girare la testa. Dopo un gran applauso, sente le sue gambe quasi paralizzate. Era tanto agitato che alla fine sviene. Omero dice che lui non sopporta bene tante agitazioni e percio’ a volte succede di perdere coscienza. Inaftti, lui e’ un maialino modesto.
Templeton si sveglia e vede Wilbur ghiaccere per terra. Pensava che lo avrebbe potuto svegliare se l’avesse morso per la coda. Alla fine lo ha fatto e lui si mette immediatamente in piedi. Larvy intanto si reca a prendere l’acqua fredda, ma appena tornato, tutto era gia’ risolto e, invece di spruzzare il maialino, fa bagnare Avery ed Omero.
Nel frattempo Fern era ancora sul corosello col suo amico Enrico. Eppure l’amicizia con Enrico in quel momento per lei era una cosa piu’ importante.
L’ultimo giorno
Carlotta e Wilbur, dopo la premiazione, sono rimasti da soli nel porcile. Templeton stava dormendo, mentre gli altri erano in giro cercando la ragazza Fern. La medaglia ancor sempre brillava al collo di Wilbur, il che rendeva Fern particolarmente felice. Lui finalmente era salvato dalla morte, avebbe avuto l’opportuntita’ di godersi le feste invernali e la primavera in arrivo. Pero’, Wilbur era tuttavia preoccupato della sua cara amica Carlotta. Era completamente tranquilla, ma nonostante tutto contenta. Ha mantenuto la sua promessa. Lui si chiedeva come lo avesse meritato perche’ lui non aveva mai fatto niente per lei. Lei gli ha detto di vedere in lui un buon amico e che la sua vita era diventata piu’ interessante da quando aveva cominciato ad aiutarlo. Lui le ha detto di essere felicissimo che lei gli aveva salvato la vita. Anche lui avrebbe fatto lo stesso per lei. Lo era un gesto nobile, ha pensato Carlotta.
L’ora della partenza si stava avvicinando e Carlotta ha detto a Wilbur che lei non andava a casa. La sua vita stava per spegnersi. Lui era notabilmente sconvolto per quello, ma eppure voleva salvare il suo sacchetto con le uova ad ogni costo. Sapeva di non poter raggiungerlo e quindi ha chiesto Templeton di aiutarlo. Quello era gia’ stanco di aiutare tutti, ma tuttavia ha deciso di fargli quel favore. Il maiale gli ha detto che fino alla fine della sua vita avrebbe potuto mangiare dalla sua mangiatoia. L’accordo e’ fatto. Templeton si mette a sgranocchiare i fili che erano legati al soffitto e cosi’ e’ riuscito a prendere il sacchetto. Lo ha messo davanti a Wilbur.
La vita di Carlotta si stava lentamente spegnendo e nessuno sapeva che infatti fosse lei ad essere responsabile per il premio di Wilbur.
Un vento caldo
Wilbur e’ arrivato nel porcile portandosi nella bocca le uova di Carlotta. Stava attento che non si rompessero. Le ha messe in sicuro, ma si sentiva strano senza la sua miglior amica. Le oche lo salutavano con allegria congratulandosi con lui. La medaglia vinta Omero l’aveva messa sul muro sopra il porcile perche’ tutti la potessero vederla quando sarebbero venuti a trovarlo.
I giorni passavano e Wilbur si ricordava spesso della sua amica Carlotta. La sua ragnatela ancor sempre era appesa al muro del porcile ricordandogli che prima di lei mai avesse avuto un amico cosi’ leale. Gli mancava molto.
E’ caduta la prima neve, I bambini sono andati sulla slitta, mentre Wilbur poteva per la prima volta giocare nel cortile innevato. Templeton veniva regolarmente tre volte al giorno a mangaire dalla sua mangiatoia. Una promessa e’ una promessa e Wilbur lo rispettava. Il ratto da giorno in giorno era sempre piu’ grasso. E’ stato raggiunto in misura del maiale.
Wilbur durante l’inverno si curava del sacchetto con le uova non vedendo l’ora che la primavera arrivasse. In primavera la natura si risvegliava e nuovi animali venivano alla luce del mondo. C’erano molti giovani agnelli, paperi e ragni. Che felice che era Wilbur vedendo i discendenti di Carlotta. Un piccolo ragno assomigliava tanto alla madre, aveva le gambe giallo-marrone e una linea nera sulle spalle. Sono usciti lentamente dal sacchetto e Wilbur all’improvviso ha sentito il suo cuore battere forte. Ha controllato se tutti i bambini di Carlotta stessero bene dicendogli poi di essere un vecchio amico della loro madre.
Quando un giorno Omero ha aperto la porta del porcile, si e’ sentito un vento caldo e alcuni ragni piu’ grandi venivano portati col vento. Wilbur non era felice per quello. Comunque, nella stala ci sono rimaste solo tre figlie di Carlotta. Le ha chiamate Allegria, Aranea e Nellie. Anche se tutti i bambini se n’erano andati, lui era felicissimo che almeno loro tre avessero deciso di rimanere a vivere nella stala. Ha tenuto un breve discorso durante cui ha dichiarato di essere immensamente grato alla loro madre che aveva sacrificato la propria vita per salvare la sua. Era meravigliosa, bella e fedele all’ultimo momento della sua vita. Il discorso l’ha chiuso giurandogli la sua amicizia eterna. E pure loro hanno giurato a lui.
Il tempo passava a passo lento e Wilbur mai piu’ era senza amici. Fern era gia’ una ragazza grande e sempre meno passava il tempo in fattoria. Pero’, i bambini di Carlotta e i loro nipoti hanno continuato a vivere sopra la porta della stala. Ogni nuova primavera portava al mondo i nuovi piccoli ragni.
Certo, nessuno piu’ poteva prendere il posto dell’amica Carlotta perche’ lei aveva un posto prezioso nel cuore di Wilbur. Lei era qualcosa di sublime. Era un vero amico e uno scrittore eccelente.
Personaggi: Wilbur, Carlotta, Templeton, Fern, Avery, la zia Edith, lo zio Homer, Giovanni
Analisi dei personaggi
Wilbur – un piccolo e fragile maialino che col tempo diventa un maiale e meta’. Piu’ di tutto desiderava avere un vero amico. Un giorno incontra un ragno Carlotta con cui col tempo stringe una gran amicizia e finalmente capisce di avere un’amica per sempre. Wilbur era modesto e nonostante la fama acquistata, non se la godeva. Molte volte anzi sveniva vedendo tanta gente che veniva per ammirare il suo aspetto affascinante, pensando che lui fosse veramente un maiale miracoloso. La sua vita era salvata esclusivamente per merito di Carlotta.
Carlotta – un ragno griggio e miope. Ascoltava spesso Wilbur che piangeva per la vita nella stala e per la sua amica Fern che era stata prima a salvarlo da una morte sicura. La ragazzina l’ha cresciuto dandogli da mangiare il latte dalla bottiglia e dopo doveva andare a vivere in fattoria dello zio Omero. Fern andava ogni giorno a trovarlo e Carlotta prende il suo posto proprio al momento giusto. Sapeva consolarlo quando piangeva e gli ha promesso di fare un ottimo piano per salvargli la vita. Lei era un’amica meravigliosa e anche una scrittrice particolare. Ha dato la sua vita per l’amico Wilbur e lui in cambio le promette di curarsi del suo sacchetto con le uova. E in tale modo ottiene gli amici per sempre.
Templeton – un ratto mercenario. Non voleva mai fare un favore senza qualcosa in ricambio. Godeva tantissimo di bere e di mangiare. Ad un certo punto si era tanto ingrassato che una vecchia pecora gli ha detto di stare attento, senno’ si sarebbe ammalato. Pero’, nonostante il suo carattere, aiutava sempre i suoi amici, soprattutto Wilbur.
Elwyn Brooks biografia
Elwyn Brooks (E.B. White) e’ stato uno scrittore, poeta e umorista americano. E’ nato l’undici luglio del 1899 negli Stati Uniti, nella citta’ di Mount Vernon, nello stato di New York.
Il suo fratello maggiore, Stanley Hart White aveva molta influenza sul suo crescere e sulla sua vita in generale. E cosi’, Elwyn passa molto tempo viaggiando ed esplorando le bellezze del mondo. Prima che avesse deciso di studiare, ha fatto il servizio militare. Gli studi dell’arte finisce nel 1921.
Ha fatto vari lavori dopodiche’ comincia a lavorare presso “The New Yorker”. Scriveva gli articoli introduttivi, opere teatrali e canzoni. Nel 1929 sposa Katherine Angell e nel 1930 decidono di vivere in campagna dove continua a scrivere i suoi saggi.
Si godeva la vita in campagna. In fattoria conduceva una vita tranquilla insieme alla sua moglie con cui aveva un figlio, Joel White. Amava osservare gli animali selvatici e la scena spettacolare per lui era quando gli animali correvano fuori dal bosco. Amava la gente, specialmente bambini, natura, passeri, pesci d’oro e begonie.
Il suo stile era molto riconoscibile e particolare, mentre alcuni sottolineavano che fosse veramente speciale.
Il suo libro piu’ famoso e il libro per ragazzi “La tela di Carlotta”. Solo in America viene pubblicato in oltre un milione di coppie. Cioe’, in quei tempi lo era il libro piu’ popolare. Nella novella lo scrittore descrive la vita meravigliosa in campagna attraverso una ragazzina Fern e il suo maialino Wilbur.
Muore il primo di ottobre del 1985 e prima della morte soffriva per molti anni del morbo di Alzheimer. Muore nella sua fattoria a North Brooklyn. Viene sepolto in un cimetero locale accanto alla sua moglie Katherine che muore prima di lui, cioe’ nel 1977.
Ha vinto il premio di Pulitzer, mentre un breve film d’animazione, tratto dal suo libro, viene nominato per l’Oscar.