Rosaspina e’ una fiaba classica che parla di un principe, una principessa e una malvagia strega. Il tema che questo celebre scrittore intende trasmetterci e’ che il bene vince sempre il male. La prima versione della fiaba, “La Belle au bois dormant”, viene pubblicata da Charles Parrault. Poi segue la seconda versione, “Dornröschen”, tratta dai fratelli Grimm. I fratelli Grimm l’ispirazione per le loro fiabe la trovavano nelle storie popolari, nei temi riccorenti del folklore. Poi col tempo le riabolavano adattandole all’eta’ piu’ giovane. Hanno pubblicato molte fiabe, tra cui “Pollicino”, “Raperonzolo” e molte altre.
Rosaspina e’ una storia che parla di una ragazzina che si punge il ditto con il fuso di un arcolaio perche’ era la vittima di una terribile maledizione di una vecchia e malvagia fata. E’condannata a morte, ma una delle buone fate riesce a mitigare l’incantesimo trasformando la condanna a morte in un lungo sonno di 100 anni. La principessa poteva essere svegliata e salvata solo dal bacio di un principe coraggioso. All’inizio della storia lo scrittore ci fa conoscere ad un re e ad una regina che da tanto non riescono ad avere figli. Finalmente dopo aver riuscirci ad avverare il loro sogno, organizzano una gran festa a cui una delle fate non era invitata. La fata, offesa per non essere invitata, decide di vendicarsi. Da quel momento iniziano problemi nel gran regno. Sopraggiungono ad aiutare le altre fate che alla fine ce la fanno a trasformare e mitigare la condanna. Questa parte della fiaba ci spiega come la gelosia e il desiderio della vendetta possono far del male alla gente buona e innocente, ma per fortuna ci sono sempre quelli di cui possiamo fidarci e quelli che sono disposti ad aiutarci in qualsiasi guaio ci cadiamo.
Come in tutte le altre fiabe anche qui esistono i personaggi positivi e dall’altra parte quelli negativi. Il bene finira’ per vincere il male e i personaggi principali vivranno felici e contenti fino alla fine della loro vita. Questa e’ una tipica storia che ci insegna che il bene viene sempre premiato, mentre il male rimproverato e punito. Ognuno prima o poi ottiene cio’ che si merita e al destino mai si puo’ sfuggire. Anche se la storia della cattiva straga ci puo’ spaventare, le fiabe del genere saranno sempre popolari nella vita dei nostri figli. Esse fanno svegliare la nostra fantasia inducendoci a riflettere della vita e insegnandoci che tranne la gente buona c’e’ sempre quella cattiva con le intenzioni maliziose. Tramite molti esempi riccorenti nelle fiabe del genere i bambini imparano le regole di comportamento, ma anche alcune lezioni di vita che rimaranno con loro per sempre.
Le fiabe incoraggiano i bambini ad esprimere i loro piu’ profondi sentimenti e li aiutano a capire che nella vita bisogna sempre stare attenti e lottare contro il male. Da adulti di sicuro si troveranno in una situazione difficile la quale, grazie a queste fiabe, sapranno affrontare e superare. Le fiabe in realta’ sono una metafora della vita reale, ma solo dopo nella vita ce la facciamo ad interpretarle e capire il loro significato nascosto. Proprio per questo non e’ tanto male che anche i grandi le rileggano ogni tanto.
I fratelli Grimm ci danno un ottimo esempio che le fiabe possono essere sempre modificate o abbellite senza mai perdere il loro messaggio e lezione essenziale. Ognuno di noi ha una sua storia preferita che gli fa risvegliare i piu’ belli ricordi della sua infanzia.
Genere letterario: fiaba
Luogo dell’azione: castello
Tempo dell’azione: una volta…
Il tema dell’opera: la storia parla di una giovane principessa, su cui vita una cattiva strega lancia una maledizione.
L’idea dell’opera: la bonta’ viene sempre premiata e nonostante molte difficolta’ e ostacoli, bisogna rimanere fedele e coerente a se stesso. Il bene alla fine sempre riesce a vincere il male.
Riassunto
Una volta c’erano un re e una regina che desideravano tanto avere figli, ma non ce la facevano. La situzaione inizia a cambiare quel momento in cui la regina incontra una rana che le scopre il segreto che fra un anno portera’ al mondo una bella figlia.
Cosi’ la coppia reale un anno dopo ottiene una figlia e, per celebrare il battesimo del loro sogno finalmente avverato, decidono di organizzare una gran festa. Invitano tutte le fate del regno. Secondo i costumi e la tradizione di quei tempi ognuna delle fate doveva donare qualcosa di bello alla neonata.
Tranne le fate menzionate c’era un’altra un po’ piu’ vecchia di cui tutti se ne sono dimenticati. Lei, offesa e arrabbiata per non essere invitata, piena di rabbia si reca verso il castello. I cortigiani hanno apparecchiato la tavola su cui hanno messo solo dodici piatti. Dopo che le dodici buone fate hanno espresso i loro desideri, all’improvviso ci appare una strega:
“Al suo quindicesimo compleanno la principessa si pungera’ il dito con il fuso di un arcolaio e morira’!”
Era tanto arrabbiata che, appena detto questo, ha lasciato la sala. La fata malvaggia ha lanciato una terribile maledizione sulla bambina, la maledizione a cui la piccola non potra’ mai sfuggire.
Tutti i presenti in quel momento rimangono senza parola e spaventati da morire. Allora una delle fate buone dichiara di non poter annullare l’incantesimo, ma lo puo’ almeno mitigare.
La fata trasforma la condanna a morte in quella di un lungo sonno di cento anni, dopodiche la principessa si risvegliera’ dal bacio di un principe. La fata cosi’ ammette che la piccola potra’ essere salvata sola dal bacio di un vero amore.
“Quindi l’incantesimo non sara’ la condanna a morte visto che la principessa alla fine riuscira’ a svegliarsi!”
Nonostante cio’, il re rimane tanto spaventato che subito, per impedire che la profezia si compia, da l’ordine che tutti gli arcolai nel castello vengano immediatamente destrutti. All’eta’ di 15 anni la principessa, essendo in quel momento da sola nel castello, si reca in giro per esplorarlo un po’.
Errando cosi’ da sola per il castello imrovvisamente incontra una vecchietta che stava tessendo.
Rosaspina le si rivolge con le parole:
“Buon giorno! Lei che sta faccendo qui?”
La vecchietta le risponde:
“Sto tessendo la mia cara!”
Rosaspina, molto curiosa, di nuovo chiede alla vecchietta:
“E come si fa?”
Era cosi’ curiosa che alla fine anche lei ha desiderato provarlo e per sfortuna la sua profezia si e’ compiuta. Rosaspina subito si addormenta rimanendo cosi’ i prossimi cento anni. Insieme a lei l’intero castello cade nel sonno profondo. All’improvviso tutto si ferma, anzi le mosche erano congelate nel tempo. Col tempo il castello incantato veniva sempre di piu’ coperto di una fitta rete di rovi che impedivano a chiunque volesse avvicinarsi. Girava anche la voce che dentro ci fosse una principessa addormentata.
C’erano molti ragazzi coraggiosi che volevano farla svegliare, ma non ci hanno riuscito perche’ le piante spinose lo impedivano. Anzi, alcuni di loro hanno perso la vita. Cento anni dopo in citta’ appare un ragazzo tanto coraggioso che decide di visitare il castello incantato. La sua presenza aveva un effetto opposto rispetto a quelli di prima. Cioe’, i rovi si aprivano dinnanzi a lui per poi trasformarsi tutti nei fiori bellissimi.
“Non avere paura! Vado al castello a vedere la bella Rosaspina!” – dice il principe.
Avvicinatosi al castello, rimane affascinato da tanti grandi e bellissimi fiori i quali con ogni suo passo si ritiravano per poi chiudere di nuovo il cammino. Nel cortile ci vede grandi cani da caccia dormire, mentre sul tetto del castello vede molte belle colombe dormire con le sue piccollissime teste sotto le loro ali.
Entrato nel castello, vede i cortigiani dormire. Davanti al trono reale ghiaccevano il re e la regina, le mosche dormivano sul muro, mentre nella cucina il cuoco stava in piedi tenendo la mano in posizione come se indendesse cacciare qualcuno. Camminando cosi’ per il castello finalmente trova la principessa. Bastava solo uno sguardo che lui si innamorasse di lei. Appena l’ha baciata, la principessa si e’ svegliata.
Si sono svegliati anche i cani da caccia che subito iniziano a corrrere e saltare agitando allegramente la coda. Le colombe rialzano le loro piccole teste, il fuoco nella cucina si risveglia, mentre il cuoco riesce a cacciare il ragazzo che subito si mette a gridare. Insieme alla principessa si risveglia l’intero regno e la vita continua la’ dove si e’ fermata. Rosaspina e il giovane principe hanno vissuto felici fino alla fine della loro vita.
Personaggi: Rosaspina, il re e la regina, le fate, il giovane principe
Analisi dei personaggi
Rosaspina – una giovane e bellissima principessa che cade in trappola di una malvagia fata e viene condannata a dormire per cento anni, finche’ un giorno non appare il suo principe. Viene al mondo come un dono prezioso visto che il re e la regina non potevano per tanto tempo avere figli. Alla festa organizzata in suo onore vengono invitate molte persone importanti, incluso anche le fate. L’unica persona non invitata era una malvagia fata che per questo decide di vendicarsi. Geta la maledizione sulla neonata e la condanna a morte. Pero’, coll’aiuto delle buone fate riesce a sfuggire in parte all’incantesimo.L’incantesimo malefico si avvera solo in parte, cioe’ in modo che la ragazza cade in un profondo sonno e cosi’ continua a dormire finche’ il principe non venga a salvarla. Rosaspina, come ogni principessa nel mondo, era molto bella ed allegra, ma anche particolarmente curiosa. Le piaceva esplorare le parti sconosciute del suo castello, sbirciare in camere buie e studiare le cose nuove. Proprio cosi’ cade in trappola di una malefica fata. Rosaspina era molto curiosa di imparare come si usa l’arcolaio. Cosi’ si punge il dito e cade nel sonno profondo. La legenda del suo destino inizia a girare per il mondo e cosi’ arriva ad un giovane principe che decide di salvarla. Baciandola riesce a sciogliere l’incantesimo e la principessa si risveglia dal sonno eterno. Dopo il risveglio lui rimane affascinato non solo per la sua bellezza, ma anche per la sua intelligenza. Alla fine decidono di sposarsi.
Il Principe – un ragazzo molto coraggioso che, curioso della legenda del castello incantato, decide di trovare la principessa addormentata. Rischiando la vita parte in viaggio per salvarla. Sul suo cammino non dubbitava e non perdeva la speranza e alla fine riesce ad affronatare tutti gli ostacoli e tantazioni. Il suo coraggio viene premiato e lui trova la principessa di cui bellezza subito s’innamora. Dopo farla svegliare, la sua intelligenza lo seduce ancor di piu’. Dopo una lunga conversazione, decide di sposarla. Cosi’ hanno vissuto felici alla fine della loro vita.
Il Re’ e la regina – erano buoni goverantori che sempre si comportavano bene nei confronti dei loro cortigiani e sudditi. Desideravano tanto avere figli e quando il loro sogno finalmente si avvera, organizzano una gran festa. Ci vengono invitati tutti tranne una malvagia e vecchia fata. Lo sara’ la ragione di cui la coppia reale si pentira’ molto. La malvagia fata geta la maledizione sulla loro figliuola e tutti rimangono tanto spaventati che le altre fate decidono di fare tutto il possibile per salvare la piccola principessa. Il re distrugge tutti gli arcolai nel regno per evitare che la maledizione si compia. Per sfortuna, la loro figlia era tanto curiosa che, appene trova il fuso, decide di imparare di usarlo. Appena lo prende in mano, si punge il dito. Il re e la regina, essendo tanto tristi per il destino della loro figlia, decidono anche loro di addormentarsi insieme a lei. La loro decisione ci parla molto di un gran ed incondizionato amore genitoriale.
Le fate – le buone fate che vengono alla festa per prendere i doni alla principessa. Le donano molti regali bellissimi, mentre una di loro riesce a mitigare la condanna a morte trasformandola in un lungo sonno di cento anni. La fata piu’ giovane era tanto saggia che decide di nascondersi per poter vedere quale dono la malvagia avesse preparato per la principessa. Cosi’ riesce a salvare la vita di Rosaspina. Dopo che la principessa si punge il dito e cade nel sonno, le fate fanno addormentare l’intero regno. Quindi la principessa non dormiva da sola e poteva, una volta che si risveglia, continuare a vivere la sua vita di prima insieme ai suoi genitori che si amavano molto.
La malefica strega – era molto arrabbiata per non essere stata invitata anche lei alla festa reale. Decide di vendicarsi getando la maledizione sulla povera principessa. Ecco perche’ nessuno la amava e perche’ non era mai benvenuta alle feste organizzate dal re e dalla regina. Pensava solo a se e la sua malizia la induce a fare il peggio – geta la maledizione sulla principessa appena nata. Per fortuna, c’erano quelli piu’ saggi di lei che riescono a mitigare e trasformare la condanna a morte. Ma anche lei era intelligente. Trova il modo di incontrarsi con Rosaspina, le offre il fuso dopodiche la principessa si punge il dito e cosi’ la maledizione si compie.
Fratelli Grimm biografia
I fratelli Jacob e Wilhelm Grimm sono tra i piu famosi scrittori tedeschi, ricordati per le loro celebri fiabe. Sono diventati noti dopo la loro pubblicazione della raccolta “Fiabe per bambini e famiglie”. La prima edizione esce nel 1812, e due anni dopo, nel 1814, pubblicano la seconda versione.
Jacob Ludwig Karl e’ il fratello maggiore, nato nel 1795, e suo fratello minore Wilhelm Karl Grimm nel 1805 a Hanauu, vicino alla citta’ di Francoforte. L’infanzia trascorrono in una piccola citta’ sotto il nome Steinauu. Hanno frequentato il Friedrichs Gymnasium dopodiche’ si sono iscritti alla legge all’ Universita’ di Marburgo.
Tutti e due fratelli si occupavano della filologia e linguistica. Ben presto diventano interessati alla ricerca e raccolta della letteratura popolare tedesca. Dopo la morte di loro madre, Jacob comincia a lavorare come bibliotecario. Da quel momento in poi cominciano a dedicare sempre piu’ tempo a raccogliere fiabe e legende antiche tramandate in quei tempi oralmente.
Oltre ad esplorare le storie popolari, Jacob e Wilhelm erano anche politicamente impegnati. Nel periodo dal 1837 al 1841, i celebri fratelli si sono uniti a cinque colleghi dall’ Uiversita’ di Gottinga. Ben presto sono diventati celebri sotto il nome i sette di Gottinga, che protestavano contro il re Ernesto Augusto I di Hannover, accusandolo di aver violato la costituzione. In seguito alla protesta, il re li ha cacciati via dall’Universita’.
Hanno trascorso tre anni in esilio a Kassel finche’ il re di Prussia Friedrich Wilhelm IV non li ha invitati a unirsi con lui a Berlino. Subito dopo il loro arrivo, vengono impegnati a scrivere il dizionario tedesco “Deutsches Wörterbuch”, in 33 volumi e col peso di 84 kg. Il dizionario rappresentava la creazione di una moderna lingua tedesca, e che anche oggi viene considerata come l’autorita’ per quanto riguarda l’etimologia tedesca. Ci hanno lavorato fino alla loro morte.
A Berlino ci hanno vissuto per 20 anni e durante quel periodo hanno pubblicato ”Piccoli noti”, e poi la prima edizione “La storia della lingua tedesca.”
Si presume che Jacobo sia il fondatore di una regola fonetica della lingua tedesca, oggi ben nota come la legge di Grimm. Per la prima volta viene nota dal filologo Rasmus Christian Rask e questa regola e’ oggi considerata come la scoperta dei cambiamenti fonetici.
Wilhelm e’ morto nel 1859, e il fratello maggiore Jacob quattro anni dopo.
La prima collezione di storie e’ stata pubblicata nel 1812. Essa conteneva 86 storie, ma nel corso dei prossimi quarant’anni il volume conteneva piu’ di 200 storie. Le fiabe piu’ celebri sono: “L’oca d’oro'”, “Cenerentola”, “Hansel e Gretel”, “Il lupo e i sette caprettini” e molte altre.
Nel 2005, L’ UNESCO proclama la raccolta “Fiabe per bambini e famigle” come patrimonio dell’umanita’.