Il diario di Anna Frank e’ un libro tratto da una storia vera di una ragazza durante la seconda guerra mondiale. E’ uscito nel 1947 in Olanda. Il sottotitolo del libro e’ “Il retrocasa” o nel originale “Het Achterhuis”, e parla del pezzo della casa dove si trovava il nascondiglio delle due famiglie durante la guerra. Il nascondiglio si trovava a Prinsengracht, vicino al canale della citta’. Il romanzo si svolge dal anno 1942 al 1944.
Il merito per la pubblicazione del testo autobiografico di Anna va a suo padre Otto Frank che aveva sopravvissuto la guerra. Quando ritorno’ ad Amsterdam, trovo’ i documenti della figlia e gli pubblico’ in una versione un po’ abbreviata, perche’ alcune parti erano state omesse. Ammise che per un po’ non aveva coraggio di leggere il diario e lo pubblico’ in onore di sua figlia che voleva diventare una scrittrice. La prima edizione del libro e’ stata pubblicata in olandese.
L’ autrice del romanzo, Anna Frank, aveva la cittadinanza tedesca, ma le fu stata sequestrata all’inizio della seconda guerra mondiale e cosi’ anche lei divento’ una delle vittime dell’aggressione tedesca in quel momento.
Anche se Anna era nata a Francoforte in Germania, la maggior parte della sua vita trascorse in Olanda, ad Amsterdam. Nel 1940 inizio’ l’occupazione tedesca che culmino’ nel 1942. Allora tutta la famiglia di Anna decise di lasciare la casa e trasferirsi in uno spazio segreto del edificio che faceva parte dello spazio commerciale del padre di Anna Frank. La famiglia riusci’ a nascondersi per due anni, ma il loro nascondiglio fu scoperto e furono deportati nel campo di concentramento, “Bergen-Belsen”. Li’ Margot, la sorella di Anna, perse la vita e poco dopo di lei anche Anna.
Nel romanzo autobiografico Anna ha descritto la persecuzione degli ebrei durante la seconda guerra mondiale dal suo punto di vista.
Ogni sua nota iniziava con “Cara Kitty” e finiva con “La tua Anna”. Scrivere il diario fu la consolazione di Anna per tutte le paure alle quali era esposta per due anni. Ma nonostante tutte le cose brutte successe, la famiglia di Anna aveva trovato modi e motivi per vivere una vita normale in quei momenti difficili. E in queste situazioni ardue non mancavano risate e giochi. Anna era una ragazza intelligente e colta, anche se non aveva una vita molto serena. In un certo senso Anna era felice perche’ era nascosta al sicuro. Pensava spesso a cosa stessero passando le altre persone e come non vedesse l’ora che la guerra finisse per poter andare a scuola. Sfortunatamente, Anna non soppravisse. Mori’ due mesi prima della liberzione nel campo di concentramento.
Genere letterario: diario (autobiografia)
Luogo dell’azione: Amsterdam, Olanda (spazio segreto)
Tempo dell’azione: 14.06.1942 – 04.08.1944
Il tema dell’opera: la vita di Anna Frank durante la seconda guerra mondiale
L’idea dell’opera: ogni bambino dovrebbe avere una infanzia felice. Il periodo difficile della vita di Anna dovrebbe far capire alla gente quanto dovrebbero essere grati per la propia vita.
Riassunto
Anna inizio’ a scrivere il suo diario il 14 giugno del 1942, iniziandolo dalla mattina del 12 giugno quando fu’ il suo compleanno. Dal entusiasmo si era svegliata alle sei di mattina, ma aspetto’ un po’ prima di alzarsi perche’ sapeva che alla sua famiglia non piaceva quando si svegliava cosi’ presto.
Sul tavolo l’aspettavano i fiori e i regali. Ricevette un sacco di caramelle, ma anche un po’ di soldi, cio’ significava che finalmente poteva comprare il libro sui miti greci e romani. Aveva offerto gli amici di scuola con dolci.
Anna ebbe anche la festa di compleanno insieme ai suoi compagni di scuola e guardarono un film con Rin Tin Tin. La seconda volta che si rivolse al diario spiego’ perche’ aveva iniziato a scriverlo. Anche se aveva una famiglia meravigliosa, una sorella maggiore, tanti parenti e conoscenti, si sentiva sola. Con gli amici di scuola scherzava sempre, ma non c’era mai spazio per cose piu’ serie. Ecco perche’ aveva deciso di scrivere il diario, e fino a quando non trovava un vero amico aveva deciso di rivolgersi a Kitty.
La madre e il padre di Anna si sposarono quando la mamma di Anna aveva 22 anni e il padre 36. Sua sorella Margot naque nel 1926 a Francoforte e nel 1929 veni’ al mondo Anna. Siccome erano ebrei, la cosa piu’ sicura per loro era emigrare e nel 1933 arrivarono in Olanda.
Le leggi anti-ebreiche di Hitler limitavano la vita degli Ebrei. Dopo il 1940 ci furono molti cambiamenti. Gli Ebrei dovevano indossare una stella gialla , i loro movimenti erano limitati, dovevano consegnare le biciclette e non potevano guidare la macchina. Fino alle otto dovevano essere a casa e non potevano uscire. Anna e Margot dovettero lasciare la scuola che frequentavano per andare al ginnasio ebraico. Ma per la famiglia di Anna andava ancora tutto bene.
Arrivo’ il momento quando i professori decidevano chi avrebbe passato l’anno e chi no. Tutta la classe parlava di questo. Anna e le sue amiche erano sicure di essere promosse, anche se non era brava in matematica. Il professore la rimproverava spesso perche’ parlava troppo.
Era giugno e arrivarono le paggelle. I genitori di Anna erano contenti, ma a loro non importavano tanto i voti quanto la sua salute e la sua felicita’. Lei voleva avere voti piu’ alti, siccome sua sorella Margot era sempre ottima a scuola. Il padre inizio’ a passare sempre piu’ tempo a casa perche’ era stato licenziato dalla compagnia dove lavorava. La maggior parte delle cose preziose che possedevano avevano nascosto a casa di alcuni amici, ma presto anche loro dovettero nascondersi per non finire nelle mani dei Tedeschi.
Dall’ultima nota nel registro erano passati tre giorni e molte cose cambiarono. Arrivo’ la chiamata dal SS. Margot trovo’ Anna nel giardino e le disse che avevano chiamato il loro padre nell’esercito, e Anna inizio’ subito ad immaginare il campo di concentramento. La madre chiamo’ il signor Van Daan, il compagno di lavoro del padre. Decisero di nascondersi tutti e sette insieme.
Non potevano fare le valigie ed uscire cosi’ di casa. Quindi, ognuno di loro doveva indossare diversi strati di vestiti, mentre negli zaini portarono le cose necessarie. La partenza fu programmata per diversi mesi e durante quel periodo trasferivano segretamente mobili e beni per una vita normale nel rifugio. Il trasferimento nel rifugio era pianificato per il 16 luglio, ma a causa della chiamata si sono fatti piu’ veloci. Il rifugio era situato nell’edificio della compagnia che guidava il loro padre, piu’ precisamente in un ufficio nascosto e diviso in diverse sale piu’ piccole, mentre un vecchio laboratorio usavano come cucina.
La madre e Margot si erano abituate alla situazione. Il padre e Anna pulivano, sitemavano e svuotavano le scatole. Anna aveva attacato al muro varie foto per non farlo sembrare cosi’ triste. Le finestre erano ricoperte di stoffa per far si’ che i vicini non li vedessero e rivelassero. Accanto a loro c’era un negozio di mobili sulla sinistra e sulla destra un edificio commerciale. Anche se non erano in tanti, tutti erano sempre attenti a stare tranquilli per non farsi scoprire. Giorni e notti passavano in silenzio, facevano attenzione a non fare rumore per non farsi trovare e essere ucisi.
L’armonia tra le due famiglie scomparve presto. Peter era pigro e triste e questo irritava Anna. Il signor Koophius gli portava di segreto libri da leggere. Margot e Peter erano piu’ grandi e infatti leggevano libri che Anna ancora non poteva. La signora Dann ogni giorno era sempre piu’ insoportabile. Gli dava fastidio l’uso dei suoi piatti e delle posate. Gli dava fastidio anche il fatto che Anna parlava tanto e spesso erano in conflitto.
All’inizio di settembre il padre inizio’ ad insegnare ad Anna il francese, mentre Peter aveva ancora problemi con l’inglese. I litigi aumentavano. Anna spesso era in conflitto con la madre, ma anche con Margot. Solo con il padre andava d’accordo. La signora Van Daan , voleva rieducare Anna. Infatti Anna sentiva spesso prediche su quanto parlava o non magiava abbastanza verdure.
Anna era grata di non essere la figlia della signora Van Daan e di avere dei genitori con cosi’ tanta pazienza per lei. Inoltre non capiva perche’ i grandi litigassero cosi’ tanto. Lei credeva che con gli anni smettessero anche i litigui, ma si convinse del contrario. Lei era il motivo delle prediche, infatti secondo loro lei era impulsiva, parlava troppo, era pigra e si comportava male. Tutto culmino’ quando la signora Van Daan dichiaro’ di essere estremamente modesta e di non essere invadente. A quel punto si intromise la madre di Anna dicendo che a volte e’ meglio essere invasivi e lottare per se stessi, e aggiunse anche che la signora Van Dann era lontano da un persona non invadente, il che aveva fortemente offeso Anna. Per un po’ inizio’ un’esplosione di insulti e poi lascio’ la stanza.
Siccome non avevano il bagno nel rifugio, si facevano la doccia fuori. Ognuno di loro trovo’ un posto sicuro. Anna si era decisa ad usare il bagno dell’ufficio. Sabato non c’era nessuno e le persiane erano abbassate. La madre faceva il bagno al riparao vicino al fornello, Peter in cucina, il signor Van Daan portava l’aqua sul piano e la signora Daan ancora non si era fatta il bagno perche’ non aveva trovato il posto adatto.
La vita segreta nel rifugio fu interrotta dall’arrivo dell’idraulico che cambio’ i tubi nel bagno. Erano seduti in silenzio per tre giorni. Fino a quando si facevano i lavori sulle tubatorie non potevano usare l’acqua. Anna amava parlare, infatti per lei era dificilissimo stare in silenzio per tre giorni.
I giorni passavano lentamente ed erano passati tre mesi da quando le due famiglie si erano nascoste. Un giorno mentre festeggiavano il compleanno della signora Van Daan, Anna si accorse che la signora Van Daan avesse iniziato a flirtare con suo padre, ma fortunatamente il signor Frank non reagi’ nello stesso modo.
Le cose andavano sempre peggio. Miep li portava le novita’. I camion venivano riempiti di persone che venivano portate nel campo di concentramento di Westerbork. Avevano una stanza per dormire e un’altra per il bagno. La gente viveva in condizioni terribili e Anna si chiedeva come fosse negli altri posti se in Olanda era cosi’.
Nel rifugio tutto era normale. Anna studiava francese, matematica, scenografia e leggeva libri. Il rapporto con la madre e Margot era migliorato. A volte venivano a trovarli gli amici che li avevano aiutati a rifugiarsi. Erano venuti a cena Miep e Henk e Elli doveva venire fra qualche giorno. Tali visite erano benvenute e li aiutavano a rompere la routine.
Arrivo’ novembre. Per Anna era sempre piu’ difficile perche’ credeva di non avere nessuno a cui si poteva affidare e nessuno che la potesse capire. La madre e Margot erano il suo opposto, e infatti Anna c’e’ la metteva tutta ad ignorare i loro difetti. Lei adorava il padre, infatti era particolarmente ferita quando il signor Frank si metteva dalla parte di Margot. Per la sua famiglia era difficle capire il vuoto che Anna sentiva e che ogni giorno diventava sempre piu’ profondo.
Decisero di accogliere un’altra persona (l’ottavo membro) nel rifugio. Nel rifugio c’era un altro posto, avevano abbastanza cibo, e siccome sapevano cosa succedeva fuori, volevano aiutare un’altra persona. Il padre di Anna non accetto’ che un altro membro della famiglia Van Daan venisse a riffugiarsi con loro. Alla fine decisero che avrebbero aiutato il dentista Dussel. Lo conoscevano da prima e stava simpatico a tutti.
Dussel era scioccato quando Miep lo porto’ nel rifugio. Lo avevano messo nella stanza con Anna e a Margot diedero un altro letto. All’inizio aveva cosi’ tante domande. Dussel aveva portato con se alcune storie terribili sulla situazione nel mondo esterno. Portavano famiglie intere via dalle loro case nel cuore della notte. Controllavano tutte le case e nessuno veniva risparmiato nemmeno gli anziani, bambini o donne incinte. Tutti erano molto discpiaciuti e tutto cio’ che gli rimaneva era la speranza che tutto sarebbe finito presto.
Dovevano iniziare a risparmiare l’energia elettrica, altrimenti ne sarebbero rimasti senza. Dopo le cinque del pomeriggio la luce non bastava per leggere, quindi dovevano arrangiarsi. Avevano conversazioni in inglese e francese, commentavano i libri, organizzavano vari quiz o si esercitavano, ma anche queste cose dopo un po’ iniziavano ad annoiare. Anna trovo’ un binocolo e quando si faceva buio, guardava le persone che passavano. Il signor Dussel si mostro’ diverso da quello che pensavano, e Anna per sfortuna divideva la stanza con lui. La madre e la signora Van Daan avevano trovato un altro membro che criticava il comportamento di Anna. A volte succedeva che tutti e tre iniziavano a farle le prediche.
Tutto cio’ dava fastidio ad Anna. Credeva che tutto sarebbe stato diverso se il suo carattere fosse l’opposto. Con il tempo imparo’ a difendersi dai loro attacchi e per mantenere la pace, inizio’ a tenere la lingua tra i denti, facendo solo cio’ che loro volevano ed era buona. Si chiedeva che fine avrebbe fatto la sua personalita’.
Arrivo’ anche Capodanno, gennaio del 1943. La situazione era peggiorata e i bambini e le donne venivano separati. Le persone tornavano dai mercati, i bambini dalla scuola e trovavano le case vuote. I bambini affamati e mal vestiti facevano l’elemosina per strada. Anche gli Olandesi erano preoccupati perche’ i Tedeschi mandavano i loro figli in Germania. Gli Ebrei atravversavano l’Olanda e arrivavano in Germania.
Il rapporto di Anna con i conquilini variava come sempre. C’erano dei momenti in cui la situazione era particolarmente insopportabile. Qualunque cosa lei avesse fatto, loro l’avrebbero criticata. Non sapeva piu’ come comportarsi. Anche se era sicura di non avere un carattere cosi’ brutto, a volte le piaceva di essere come dicevano loro solo per essere lasciata in pace.
Alla fine di febbraio del 1943 scoprirono che il proprietario della casa dove si rifugiavano l’aveva venduta. Lo scoprirono solo quando il nuovo proprietario veni’ con l’architetto per controllare l’interno della casa. Per fortuna c’era Kophuis e gli mostro’ tutte le parti della casa tranne quella dove si trovava il rifugio. Non sapevano cosa potesse accadere se il proprietrio tornasse e desiderasse vedere anche quella parte della casa.
La loro routine notturna fu interrotta da alcuni strani colpi sulla porta che Peter aveva sentito. Subito si reco’ dal signor Frank. Margot, Anna e la madre andarono al piano dei Van Daan. Passarano due ore e non si sentiva piu’ niente, ma quella notte nessuno di loro riusci’ a dormire. Aveva raccontato l’evento alle persone che venivano a visitarli e nessuno li aveva presi per serio tranne Elli.
Dopo aver trascorso l’intero inverno nel rifugio, finalmente arrivo’ maggio. I loro vestiti erano consumati e siccome Anna era cresciuta, la maggior parte dei vestiti le erano piccoli. Il tavolo e la tovaglia erano in pessime condizioni, come la maggior parte degli altri mobili. Litigavano tutti constantemente. Tutta l’Olanda era in uno stato di degrado perche’ iniziavano gli scioperi in varie parti del paese. A causa degli scioperi , le persone ricevevano un coupon al posto del cibo e soldi. A giugno avevano festeggiato il compleanno di Anna. Come regalo di compleanno aveva ricevuto un libro sulla mitologia romana e greca e molte caramelle. Il padre aveva anche scritto una canzone che Margot aveva tradotto dal tedesco. Al signor Vossen che veniva spesso a visitarli avevano diagnosticato il cancro. Aveva trascorso tre giorni in ospedale e lo mandarono a casa. Ad Anna dispiaceva molto che non l’avrebbe piu’ rivisto e lo avrebbe sicuramente visitato se potesse.
Tornarono i ladri. Peter trovo’ la porta aperta del magazzino che portava alla strada. Chiamo’ immediatamente Pima, il padre di Anna. Mancavano i coupon per lo zucchero, i libri di controllo, gli ordini postali e due casse che contenevano una quarantina di fiorini. Koophius era convinto che fossero stati gli stessi che tre giorni prima avevano provato a sfondare la porta.
Non passo’ un giorno senza un po’ di eccitazione. La giornata inizio’ con una sirena d’allarme. All’ora di pranzo la casa fu scossa dai bombardamenti. Anna strinse la borsa di salvataggio anche se sapeva che in realta’ non avevano un posto dove fuggire. L’attacco aereo si calmo’ per un po’, ma durante la serata ricominciarono. Anna era a letto e non smetteva di tremare. Tuttavia, arrivarono buone notizie. Mussolini si era dimesso e il re italiano aveva il potere. L’esercito combatteva con i Fascisti e quello era un segno di speranza per loro.
Dopo un anno trascorso nel magazzino segreto avevano una vita quotidiana perfettamente sviluppata. Ognuno sapeva cosa doveva fare. Ma i litigi continuavano ogni giorno e peggioravano. Durante il pasto tutti erano in silenzio per far si’ che nessuno si offendesse e per mantenere la pace in casa. Anna aveva imparato a tenere i commenti per se, non perche’ credeva fossero sbagliati, come sostenevano gli altri, ma per non stressarsi. A volte credeva di aver dimenticato di come si ride, siccome era circondata da cosi’ tanta severita’ e depressione.
A meta’ ottobre Koophius torno’ dopo la sua seconda operazione allo stomaco. Elli sentiva molta pressione che l’aveva portata all’esaurimento nervoso. I Van Daan litigavano constantemente. Siccome avevano finito i soldi per la casa, dovettero vendere i vestiti che custodivano e questo era il motivo per un litigio di una settimana. Come se non gli bastasse che gia’ da un anno si nascondevano, i loro litigi e la tensione avevano causato un’atmosfera insopportabile nel rifugio.
Il Natale passo’ velocemente. Ellie e Miep portarono la torta di Natale, lo yogurt per Anna, Margot e Peter e una bottiglia di birra per i grandi. Erano rinchiusi nel rifugio da un anno e mezzo. A volte per Anna era veramente difficile ascoltare le storie della signora Koophius su sua figlia e il club di hockey e gli spettacoli serali. Anna era consapevole di quanta fortuna aveva la sua famiglia a nascondersi, ma lei sognava un po’ di aria fresca e tante risate. Non aiutava il fatto che non aveva nessuno a cui affidarsi, qualcuno che poteva capire la sua sofferenza senza giudicarla. Spesso si ricordava della sua amica Lies e si chiedeva che fine lei avesse fatto. Si senti anche un po’ in colpa per non essere riuscita ad aiutarla.
Anna inizio’ a notare quanto cresceva. Aveva avuto il suo primo ciclo menstruale e credeva di aver iniziato a capire certe cose. Le mancavano i suoi amici, infatti decise di fare amicizia con Peter. Ogni volta che aveva la possibilita’ o una buona scusa andava nella stanza di Peter, risolvevano insieme i cruciverba. Anna si era interessata alla danza classica. Dalla vecchia sottoveste della madre creo’ l’attrezzatura per la danza, ma non riusci’ a trasformare le scarpe da ginnascitica in ballerine.
All’ inizio di febbraio del 1944 iniziarono le storie sull’invasione. Temevano che i tedeschi fossero pronti a prendere misure disperate e affondare l’intera Olanda portandosi con se tutta la popolazione se gli inglesi fossero sbarcati. Mentre i conquilini di Anna discutevano sulle opzioni, Anna era indiferente. Dopo tanto tempo trascorso nella paura, non le importava piu’ se la sua vita’ sarebbe finita o no. Tutto sarebbe continuato a svolgersi anche senza di lei.
A meta’ febbraio noto’ un cambiamento nel comportamento di Peter. Fino a quel momento pensava che lui fosse innamorato di Margot, ma presto cambio’ il giudizio. Quando Peter litigo’ con Dussel, veni’ da lei a lamentarsi. Avevano lo stesso nemico e ad Anna piaceva tanto quella sensazione di condivere qualcosa con qualcuno. Uso’ qualsiasi occasione per andare nella stanza di Peter, anche se la madre non era entusiasmata del fatto. Non era innamorata di lui, ma credeva che qualcosa potesse nascere tra di loro. Per tanto tempo Anna era stata in cerca di qualunque tipo di legame con qualcuno e finalmente l’aveva trovato.
I ladri li avevano visitati di nuovo. L’ultimo furto era avvenuto nel luglio del 1943. Il signor Van Daan aveva trovato la porta dell’ufficio aperta e sembrava che tutto l’ufficio fosse stato derubato. Non sapevano di chi si trattasse e se sarebbe tornato, ma non potevano fare molto.
Anna pensava solo a Peter. Finalmente trovo’ qualcuno con cui poteva parlare. Quando Peter si libero’, scoprirono di essere piu’ simili di quanto pensassero. Peter era un bravo ragazzo e Anna sentiva che pian piano si stava innamorando di lui, solo che non era sicura se lui provasse lo stesso per lei. Avevano continuato a stringere amicizia. Dopo una lunga e sincera conversazione, Anna si rese conto che anche Peter avesse dei sentimenti per lei e non le importava se questi sentimenti fossero solo amichevoli.
Anna si sentiva molto piu’ matura di quanto lo fosse veramente. Quando provava a ricordarsi come era due anni prima, non si riconosceva. Margot e Anna si lamentavano perche’ volevano essere piu’ indipendenti. Col tempo Anna si rese conto che Margot fosse innamorata di Peter. Le dispiaceva il fatto che sapeva che Margot si sentiva ferita ogni volta che Anna andava da Peter.
Gli adulti avevano diverse opinioni sull’amicizia di Peter e Anna. Di solito scherzavano sul fatto, fino a quando la madre proibi’ ad Anna di andare da Peter perche’ credeva che la signora Van Daan fosse gelosa. Anna immediatamente chiese al padre il suo parere e la conclusione fu che non importava quello che pensasse la signora Van Daan.
La situazione al di fuori del rifugio era grave. I medici non riuscivano a visitare i pazienti perche’ venivano derubati, non c’era abbastanza cibo, la gente portava abiti consumati e non aveva soldi per comprare vestiti nuovi. Il morale dei cittadini era in cattive condizioni e c’erano constanti furti.
Anche se l’amicizia con Peter aiutava Anna a sentirsi un po’ piu’ normale e sodisfatta, lei soffriva di depressione. Passarono 21 mesi e Anna credeva che la guerra non sarebbe finita mai. Pensava spesso al suo futuro. Voleva diventare una giornalista, era brava a scrivere e voleva lasciare qualche traccia del propio successo.
Il magazzino segreto era di nuovo l’obbiettivo dei ladri. Mentre cercavano di entrare, un fruttivendolo passo’. Siccome si spaventarono, fuggirono subito. Il negoziante scopri’ il buco nel muro e volette indagare ulteriormente, riferendolo anche alla polizia. Trascorsero diversi giorni e i loro collaboratori, Hank e Kraler, si occuparono di tutto. Gli dissero anche di essere coraggiosi e pazienti, anche se in quel momento gli Ebrei erano perseguitati e costretti a nascondersi. Dovevano essere forti e accettare la situazione fino a quando gli Ebrei non sarebbero stati trattati di nuovo come esseri umani.
La relazione tra Anna e Peter era migliorata nel frattempo. Usavano ogni momento libero per stare insieme. Si sedevano abbracciati in soffito vicino alla finestra. In quei momenti Anna si sentiva serena. Arrivava la primavera e il loro rapporto migliorava. Cosi’ Anna decise di parlarne con il padre. Il padre di Anna, lo chiamavano anche Pim, non aveva niente contro la loro relazione, ma pensava che tra di loro ci fosse solo un rapporto amichevole. Se fossero fuori, in liberta’, le cose sarebbero diverse, ma siccome erano biasimati a stare assieme, dovevano stare anche un po’ attenti. Consiglio’ ad Anna di non andare ogni notte da Peter per non suscitare ancor piu’ sentimenti. Anna era d’accordo con il padre, ma a volte le sembrava che solo Peter la potesse capire, e in tali circostanze una cosa del genere era preziosa.
La loro quotidianita’ si svolgeva come sempre. Anna il suo tempo libero dedico’ allo studio del francese e inglese e le piaceva anche giocare con gli alberi genealogici. Speravano ancora che l’invasione sarebbe successa, non solo loro, ma l’intera Olanda e buona parte dell’Europa, solo che non accadeva.
Si scandalizzarono quando vennero a conoscenza della notizia dell’arresto di un fruttivendolo che aveva aiutato due Ebrei a nascondersi. Il morale nel rifugio ormai era cambiato. Anche se avevano avuto dei buoni giorni, dopo due anni di prigioneria, paura e timore tutti erano ormai al limite. Anna penso’ che fosse meglio se non si fossero mai nascosti, sarebbero gia’ stati morti e sarebbe stato tutto piu’ facile per tutti, comprese le persone che gli avevano aiutati.
Arrivo’ giungo e con esso anche l’invasione degli Inglesi, conosciuta anche come il D-Day. Gli abitanti del rifugio seguivano tutte le notizie possibili e commentavano gli eventi, tuttavia bisognava mantenere la calma ed essere forti aspettando che la situazione cambiasse. Anna si chiedeva come reagivano le persone fuori alla mossa inglese. Erano ottimisti e speravano che la guerra sarebbe finita al piu’ presto.
Il rapporto di Anna e Peter divento’ un po’ freddo. Avevano continuato ad essere amici, ma le differenze nel carattere erano evidenti. Ad Anna dava fastidio il fatto che Peter non era determinato e sosteneva il suo lato debole, l’opposto di Anna che sapeva quello che voleva ed era pronta a combattere per ottenerlo. Inizialmente, le piaceva stare in compagnia di Peter perche’ poteva finalmente parlare con qualcuno, ma alla fine si rese conto che lei aveva conquistato lui, e non l’opposto. Capi’ che Peter si stesse innamorando di lei e riteneva sbagliato lasciare le cose andare in quella direzione. Alla fine non aveva nessuno con cui condividere i suoi pensieri e desideri piu’ nascosti. Anna sapeva che il suo carattere era un po’ difficile da sopportare, era orgogliosa, aveva sempre ragione, era buffa, un giorno tutti ridevano e gia’ l’altro non la sopportavano. Ma aveva anche un altro lato, un lato che non conosceva nessuno. Era calma e piacevole, ma cosi’ non si presentava mai. Anna cerco’ di cambiare, quella parte di lei soffriva quando veniva ferita da qualcuno, anche sei lei si limitava a scrollare le spalle indifferentemente.
Il diario di Anna si concluse. La polizia scopri’ il loro rifugio il 4 agosto del 1944. I residenti del nascondiglio assieme a Koophius e Kraler finirono nei campi di concentramento. Miep e Elli trovarono il diario di Anna. Solo il padre di Anna aveva sopravvissuto. Anna mori’ nel campo di concentramento nel marzo del 1945, due mesi prima della liberazione dell’Olanda.
Personaggi: Anna, Peter, i genitori di Anna, Albert Dussel, il signor e la signora Van Daan
Analisi dei personaggi
Anna Frank – una ragazza allegra. Era sempre una delle preferite ed attirava l’attenzione dei ragazzi. Apprezzava questa attenzione, ma manteneva segreta una buona parte della sua personalita’. La residenza nel rifugio, piena di paura constante per la propria vita e della sua famiglia ha avuto un impatto significativo su di lei.
Anna passo’ gli anni piu’ importanti della formazione della sua personalita’ nascondendosi. Si sentiva sola e abbandonata e spesso non aveva nessuno con cui condividere i propri pensieri. La maggior parte del tempo Anna era rimproverata perche’ parlava a voce alta, era noiosa e autonoma. Anche se ammetteva di essere testarda e le piaceva avere quasi sempre ragione, Anna aveva anche un lato dolce in se, il lato che nessuno notava. Davanti agli altri Anna si presentava come una ragazza coraggiosa e prepotente quando la situazione lo richiedeva, ma quando rimaneva da sola non poteva scappare dalle proprie emozioni e spesso si addormentava in lacrime. Desiderava tanto che i suoi modi di pensare non fossero respinti solo perche’ era giovane e voleva essere capita seriamente dai genitori.
Il suo rapporto con la madre non era l’ideale, sentiva che nessuno nella sua famiglia la capisse, era come una pecora nera. Un giorno tutti erano entusiasmati con lei e gia’ l’altro la guardavano come una capretta che non capiva niente. Ma a lei piaceva esprimere i suoi piani, idee e opinioni. La madre la rimproverava spesso ed era ingiusta nei suoi confronti. Era in cerca di qualcuno che l’avrebbe consolata, non era soddisfatta di se stessa e infatti si sentiva debole e ferita. Dalla mamma si aspettava di essere piu’ madre piuttosto che un’amica. Credeva che la madre dovesse essere l’esempio ai figli e non poteva sostituire un’amica o avere una relazione simile con i figli. Non le piaceva quando la madre rideva menrte un bambino piangeva… Credeva che poche persone sapessero, capissero e vedessero come lei era veramente.
Per un po’ trovo’ conforto nell’amicizia con Peter, ma presto si rese conto che lui tenesse a lei molto di piu’ e che non sarebbe mai stato in grado di usare tutto il suo potenziale.
Anna era coraggiosa, gagliarda e sapeva cosa voleva. Voleva diventare una giornalista, fare qualcosa per l’umanita’, desiderava essere ricordata e non le stava bene il fatto che un giorno sarebbe stata solo una casalinga. Aveva una passione per gli alberi genealogici, foto di famiglia e star del cinema. Sapeva molto suoi poeti e pittori. Il suo tempo libero dedicava alla lettura dei libri. Studiava il francese, l’inglese e la scenografia.
Col passar del tempo, diventava piu’ seria e soddisfatta perche’ si rese conto di non aver bisogno di conferme da parte degli altri, accettava le loro debolezze e mancanze, ed era pronta a cambiare se stessa in meglio.
Al suo tredicesimo compleanno Anna inizio’ a scrivere il diario. Un mese dopo, lei e la sua famiglia erano costretti a nascondersi in un rifugio dove Anna passo’ gli ultimi due anni della sua vita e invece gli ultimi due mesi trascorse nel campo di concentramento, dove mori’ di tifo. Nel diario Anna ci descriveva la vita quotidiana nel rifugio, le loro liti, polemiche, paure e disperazioni.
La signora Van Daan – egoista e molto astuta, non era mai soddisfatta, era noiosa e molto scomoda. Anna la considerava una persona cattiva. La faceva arrabbiare e aveva sempre qualcosa da ribadire e oltre tutto amava flirtare.
Peter – il figlio dei Van Daan. Era modesto, silenzioso e timido. Quello che collegava lui e Anna era il fatto che entrambi amavano camufflarsi. All’inizio ad Anna Peter non piaceva per niente e non era interessata di diventare la sua amica. Per lei Peter era troppo debole e melanconico. Ma dopo un po’ di tempo, gli diede la possibilita’ e scopri’ che lui era la persona che cercava, qualcuno che l’avrebbe capita e ascoltata. Tuttavia, Peter non poteva soddisfare tutti i suoi bisogni perche’ c’erano delle cose che lui non capiva e delle quali Anna non gli poteva parlare. Le differenze nella loro personalita’ erano prevalse. Mentre Anna era coraggiosa, determinata e sapeva cosa voleva, Peter era il suo opposto. Alla fine lei diede piu’ sostegno a lui invece del contrario e quello che Anna cercava.
Il padre di Anna – soprannome Pim. Paziente, calmo e altruista. Anna aveva un rapporto migliore con il padre che con la madre. Con lui aveva conversazioni importanti e lui la capiva in un certo senso, ma nemmeno in lui aveva trovato quella persona che l’avrebbe capita e alla quale poteva fidarsi. A lei dava fastidio che i suoi cambiamenti, pensieri e bisogni il padre generalizzava come parte della sua crescita’ e non la prendeva seriamente.
La madre di Anna – spesso sarcastica, la sua personalita’ era simile a quella di Margot. Anna voleva la comprensione e il supporto dalla madre, ma non l’ha mai avuto. Erano constantemente in conflitto, non riuscivano a realizzare cio’ che si aspettavano l’una dall’altra e spesso era triste per questa cosa. Anna dopo un po’ rinuncio’ all’idea di avere una relazione normale con la madre.
Margot – la sorella maggiore di Anna. Tutti erano incantati da lei. Era la figlia preferita, affascinante e bellissima. Tranquilla e con i piedi per terra, ma per i gusti di Anna era troppo calma e passiva. Facile da manipulare. L’opposto di Anna. Era silenziosa, modesta e riservata. Andata bene a scuola, era megliore di Anna ed era particolarmente brava in aritmetica. Su Margot non ci sono tante informazioni. Sappiamo che aveva un ottimo rapporto con la madre. All’inizio litigava spesso con Anna, ma dopo un po’ di tempo tra le sorelle si formo’ una certa comprensione. Col tempo Anna trovo’ un vero amico in lei.
Albert Dussel – dentista, sembrava una persona calma. Ma quando lo conobbero meglio scoprirono che era una persona di vecchio stile che amava fare le prediche sul comportamento degli altri.
Anna Frank biografia
Anna Frank e’ una nota autrice del diario che scrisse durante la seconda guerra mondiale dove presento’ tutto il dramma al quale era esposta. Il suo nome intero e’ Annalies Marie Frank. E’ nata il 12 giugno del 1929 a Francoforte, in Germania. Viveva con la madre, il padre e la sorella maggiore. Il padre Otto e la madre di Anna provenivano dalle famiglie benestanti.
Anche se aveva la madre e il padre, Anna era piu’ affiliata al padre e lo rispettava perche’ nella madre non aveva mai trovato quel supporto che cercava. A differenza della sorella Margot, alla quale andava bene l’aritmetica, Anna era piu’ fantasiosa e trovava piacere nella lettura e nella scrittura.
La famiglia Frank era molto apprezzata, ma quando i Nazisti presero il potere, divennero indesiderati nella societa’, come gli altri Ebrei. Presto inizio’ la persecuzione e Anna e la sua famiglia furono costretti a trasferirsi in Olanda.
Continuarono normalmente la loro vita ad Amsterdam per un po’. Anna si iscrisse anche a scuola. Dopo l’occupazione dell’Olanda, Anna e la sua famiglia dovettero rifugiarsi per non finire nel campo di concentramento.
Dal 1942 fino al 1944 riuscirono a nascondersi, ma qualcuno gli svelo’ e il servizio segreto della Gestapo gli porto’ nel campo di concentramento. Il poliziotto che venne ad arrestare la famiglia Frank si chiamava Karl Silberbauer e una volta ammise che aveva detto al padre Otto di avere una bella figlia.
Purtroppo, poco dopo essere stati trovati, furono mandati nel campo di concentramento, dove tutti tranne il padre Otto persero la vita. Anna e la sorella morirono di tifo e la madre Edith di fame. Anna fini’ nel campo di concentramento di Bergen-Belsen.
Il diario di Anna Frank fu pubblicato grazie al padre Otto, che fu’ l’unico soppravissuto nella guerra. Quando la guerra fini’, al padre fu restituito il diario scritto da Anna e, siccome non voleva che si scordasse quello che era successo alla sua famiglia, decise di pubblicarlo ed intitolarlo “Het Achterhuis” (Il retrocasa), come era gia’ stato chiamato da Anna.
Il diario fu restituito da Meipe Giese, grazie a cui erano riusciti a nascondersi. Lei aveva custodito il diario sperando che l’avrebbe ridato alla ragazza che l’aveva scritto, ma cio’ non e’ mai successo. Ammise anche che, se avesse saputo il contenuto del diario, lo avrebbe distrutto, siccome dentro c’erano i nomi delle persone che avevano aiutato la famiglia Frank.
Il diario fu pubblicato per la prima volta nel 1947 in olandese, dopo cinque anni fu tradotto in inglese e poi in tutte le altre lingue. Quello era il modo per far conoscere al mondo l’orrore della guerra attraverso gli occhi di un bambina, la quale nonostante la sua eta’ era piu’ matura dei suoi coetanei.
Il diario per un po’ di tempo fu considerato un libro controverso perche’ Anna aveva ripetutamente espresso curiosita’ per il propio corpo. Negli anni ottanta, una scuola nello stato americano dell’Alabama voleva proibire la lettura di questo libro ritenendolo innapropriato e deprimente.