Candido (o l'Ottimismo) e' un romanzo filosofico. E' pieno dell'umorismo e di numerose situazioni che capitano ad un povero ragazzo. A parte tutte le disgrazie in cui cade, lui non perde la fede imparata dal suo maestro che gli insegna che il nostro mondo e' il migliore dei mondi possibili e che tutto cio' che esiste … [Leggi di più...] infoCandido o l’Ottimismo
Voltaire
Voltaire e' un filosofo e scrittore francese il cui nome e' legato al movimento culturale dell'illuminismo. E' nato nel 1694 a Parigi. Il suo vero nome e' François - Marie Arouetle Jeune, ma col pseudonimo "Voltaire" comincia ad usarsi dal 1718, quando la sua tragedia "Edipo" ottiene un gran successo.
La sua formazione inizia nel collegio gesuita e dopo studia il diritto. A vent'anni era il sostenitore della liberta' di espressione e cosi', andando in giro per i salotti aristocratici di Parigi, sta raccogliendo diversi epigrammi per cui anzi finisce in carcere nel 1717.
Dopo un conflitto col cavaliere Rohan termina il suo periodo dei buoni rapporti con la corte e percio' lascia la Francia nel 1726 e si reca verso l'Inghilterra in cui rimane per tre anni. L'Inghilterra porta un vero punto di svolta nella sua vita. Ha fatto amicizie con numerose persone importanti del paese. Le esperienze e le conoscenze acquistate durante il suo soggiorno in Inghilterra vengono presentate nell'opera "Le lettere filosofiche o inglesi". Il libro viene pubblicato nel 1733 in Inghilterra e un anno dopo in Francia.
Il parlamento di Parigi dichiara la sua opera inaccettabile e indegna della religione e del potere e cosi' Voltaire diventa uno dei autori le cui opere non erano volontariamente lette.
Nel 1728 pubblica il suo primo poema nazionale "l'Enriade", mentre nel 1731 esce la sua opera storiografica "La storia di Carlo XII". Pubblica anche alcune tragedie di Shakespeare, tra cui la piu' notevole e' "Zaire".
Poco dopo lascia di nuovo Parigi e se ne va a Cirey, dove soggiorna presso la sua amica marchesa Madame du Chatelet. Il periodo piu' ricco e fruttuso per quando riguarda la sua creazione letteraria era proprio il tempo passato sulla tenuta della sua amica marchesa. Infatti, la sua governante era una grande conoscitrice di scienze naturali, di matematica e di lingue stranieri e classiche, il che lascia una gran influenza su di lui. Nel 1738 pubblica "gli Elementi della filosofia di Newton", in cui spiega ed analizza i pensieri e le idee della filosofia di Newton.
A meta' degli anni quaranta, diventato famoso e letto, torna a Parigi e inizia la carriera del poeta e di un vero storico presso la corte del re Luigi XV. Viene ammesso all'Academia e poco dopo pubblica "Zadig" (i racconti filosofici) e di seguito anche il libretto per l'opera "La principessa di Navarra". Per tutto quel tempo difficilmente riusciva ad astenersi dalle battute satiriche le quali questa volta rivolge all'amante del re, alla marchesa Madame de Pompadour.
Di seguito, di nuovo finisce in esilio dove accetta l'invito presso la corte di Federico II di Prussia, diventando presto il suo conciliere e un buon amico.
Nel 1751 a Berlino pubblica il suo famoso studio " Il secolo di Luigi XIV", mentre un anno dopo esce il suo racconto filosofico "Micromega".
Tre anni dopo finisce la sua amicizia col re Federico e dopo quello Voltaire soggiorna per un breve periodo a Ginevra per poi spostarsi a Ferney, presso la sua tenuta sul confine tra Francia e Svizzera.
Gli anni cinquanta e sessanta per lui erano gli anni di piu' grande successo letterrario. In quegli anni pubblica le sue opera piu' conosciute: "il Poema sul disastro di Lisbona", "il Trattato sulla tolleranza", "il Saggio sui costumi e sullo spirito delle nazioni", "il Dizionario filosofico", "l'Ingenuo", "l'Orribile pericolo della lettura".
Nel 1778 rientra a Parigi e il 30 Maggio dello stesso anno muore.