Le fiabe dei fratelli Grimm non parlano solo delle belle principesse e dei cavalieri che vengono a salvarle, ma pure delle persone ordinarie che riescono a guadagnare gloria e a diventare grandi solo grazie al loro carattere eccezionale e alle loro imprese molto coraggiose. Cioe’, le loro fiabe hanno sempre una funzione didattico – morale. Gli uni spiccano per il loro coraggio, mentre gli altri vengono premiati per la loro straordinaria bonta’. Nella fiaba, “Il piccolo sarto coraggioso”, il protagonista e’ un gran lavoratore che riesce a sconfiggere un gigante. I fratelli Grimm hanno scritto molte fiabe che diventano famose in tutto il mondo, le fiabe per le quali l’idea la cercavano sempre nei racconti popolari che venivano tramandati oralmente. Jacob e Wilhelm Grimm rimarrano ricordati come celebri scrittori tedeschi e particolarmente noti come autori del dizionario tedesco, “Deutsches Wörterbuch”, su cui hanno lavorato l’intera loro vita.
In questa fiaba vengono descritte le avventure del personaggio principale e la sua “circonvenzione di incapace”. Dopo aver ammazzato sette mosche con solo un colpo, gli viene in mente una bella idea, cioe’ di lasciare la sua piccola sartoria dove fino ad ora passava tutti i suoi giorni e di riprendere un viaggio per poter vedere il mondo. Lungo la strada inciampa in un gigante cui sempre riesce a sconfiggere. Il problema stava nel fatto che il gigante non poteva credere che un sarto cosi’ piccolo fosse stato capace di ammazzare sette mosche con solo un colpo. Il gigante cercava di trovare varie sfide sempre piu’ impegnative sperando di poter un giorno vincere il sarto. Il sarto, senza molta difficolta’, riesce a superare ogni nuovo ostacolo, mentre il gigante da giorno in giorno diventava sempre piu’ arrabbiato. Finche’ un giorno non ha deciso di liberarsi del serto, una volta per sempre. Certo che non ci riesce perche’ il sarto lo sconfigge anche questa volta.
Qui si tratta di una fiaba interessante e piena di avventure in cui il protagonista, grazie al suo ingegno, riesce a far impazzire un gigante che alla fine scappa in fretta e furia. Grazie al suo coraggio che dimostra, il protagonista alla fine esce come vincitore. Il racconto di un giovane sarto e’ interessante non solo ai bambini, ma anche agli adulti, particolarmente grazie alle sfide che il gigante impone al piccolo sarto, le sfide che quello riesce ogni volta a superare.
Il morale di questa storia e’ che l’intelligenza e il coraggio sono molto importanti per insegnarci come reagire e cavarsela in varie situazioni inaspettate.
Genere letterario: fiaba
Luogo dell’azione: sartoria, bosco, grotta
Tempo dell’azione: c’era una volta…
Il tema dell’opera: avventure di un giovane sarto che, grazie alla sua saggezza e coraggio, riesce a vincere un gigante
L’idea dell’opera: non trascurare mai l’importanza del coraggio e dell’itelligenza perche’ spesso ci aiutano molto a superare le situazioni difficili
Riassunto
C’era una bella mattina, l’ora della colazione, e il giovane sarto stava per cominciare a mangiare. Mentre stava preparando la sua deliziosa colazione, sulla marmellata che stava spalmando sul pane ci volano sette mosche. Gli davano tanto fastidio finche’ non le ha ammazzate tutte e sette con un colpo solo. Ne era molto orgoglioso e percio’ decide di incidere un’insegna sulla spalla: “L’Ammazzasette!”
Dopo quella vicenda, il sarto viene alla conclusione che uccidere sette mosche con un colpo solo non sia tanto facile quanto molti lo penserebbero. Dev’essere che sia o particolarmente abile o molto coraggioso per poter farlo. Tuttavia, la sartoria in cui in quel momento lavorava all’improvviso gli appare troppo piccola per i suoi grandi piani e lui decide di prendere un viaggio e di girare il mondo.
Il sarto lascia la sua citta’, si reca verso le montagne vicine e lungo la strada incontra un gigante. Quello era di malumore e gli dice di non voler essere disturbato da nessuno. Il gigante, dopo aver osservato un po’ meglio il sarto, si rende conto dell’insegna incisa sulla sua spalla: L’Ammazzasette! Il gigante allora si ferma stupito, prende dalla terra una pietra e la schiaccia. E allora getta il guanto davanti al sarto sfidarlo cosi’ a duello. Gli anche dice di raccogliere il guanto se vuole e se sa come.
Il giovane sarto infila la mano dentro la sua tasca e si rende conto di un pezzettino del formaggio. Lo tira fuori fingendo di avere tra le mane una vera pietra e allora dice al gigante che e’ capace di far uscirne fuori l’acqua. Il gigante non ci poteva credere, ma quando vede l’acqua scorrere dalle mani del sarto, non gli rimane nient’altro che credergli.
Il gigante, nonostante sorpreso di quanta forza e coraggio ha un sarto cosi’ piccolo e fragile, non poteva ammettere di aver perso la sfida. Ha trovato un modo come sconfiggere il sarto dopodiche’ prende un gran scoglio e lo lancia piu’ lontano che poteva. Lo scoglio e’ volato lontano, tanto lontano che non si poteva sentire quando e dove e’ caduto a terra. Adesso tocca di nuovo al sarto. Saggio com’e’, mette di nuovo la mano dentro la tasca in cui si trovava una colomba. Di nuovo facceva finta di avere nella tasca una pietra, la lancia con tutta la sua forza, mentre al gigante e’ sembrato di vedere volare un sasso bianco. Pensa di essere stato anche questa volta deriso e sconfitto, ma non voleva arrendersi.
Il gigante, tutto preso dalla rabbia e furore, inventa una nuova sfida. Vengono ad una grandissima quercia dopodiche’ il gigante gli propone di sollevare il suo tronco e appena allora potra’ credegli di aver ammazzato sette mosche con un colpo solo. Il furbo sarto ci sta solamente ad una condizione, cioe’ se il gigante lo prende da davanti, mentre lui lo prendera’ da dietro. Il gigante accetta la sfida, afferra la fine anteriore del tronco e parte. Il sarto sale sulla corona dell’albero da dove poteva godersi la scena in cui il gigante portava tutto da solo il grande tronco. Il gigante sospirava, quasi morto di fatica, mentre il sarto fischiava e lo prendeva in giro chiedendosi a voce come lui tanto piccolo e fragile possa portare senza alcuna difficolta’ un tronco cosi’ pesante.
Ad un certo punto il gigante si ferma, butta giu’ sulla terra la quercia e il sarto salta presto sulla terra facendo finta di essere appeso ai suoi rami. Il gigante non ha nemmeno dubitato che il sarto lo prendesse in giro tutto il tempo e quindi rimane sorpreso di vederlo tanto piu’ forte di lui. Ha pensato che ci dev’essere un modo di sconfiggerlo.
Comincia a farsi buio e il gigante dice al sarto di poter passare la notte nella sua grotta. Il sarto non si fidava delle buone intenzioni del suo avversario perche’ e’ ben noto a tutti noi che le creature come e’ il gigante non sono affatto accoglienti e benevoli. Il gigante gli anzi offre il suo letto per rendergli la notte il piu’ piacevole possibile.
Il gigante essendosi addormentato, il sarto coglie l’occasione, esce dal letto e si accovaccia in un angolo della sua stanza. Il gigante improvvisamente si sveglia, si alza e si reca verso il letto su cui dormiva il sarto, afferra le lenzuola e tutto insieme butta giu’ dalla scogliera. Finalmente riesce a far cadere il sarto, almeno ci credeva.
La mattina dopo il gigante era di buon umore e si mette a prepararsi una colazione abbondante. Prima di tutto decide di andare nel bosco vicino per cogliere i funghi profumati. Li cercava sotto ogni albero finche’ non ha sentito una voce soave uscire da un cespuglio. Tutto sbalordito alza la testa e rimane sorpeso di vedere di fronte a lui il piccolo sarto, quello stesso il quale solo un giorno prima aveva buttato giu’ dalla scogliera. Rimane stupito.
Il gigante scappa pensando di diventare pazzo. Non era possibile di vedere il sarto cui solo un giorno prima avesse crudelmente ucciso. Mentre stava correndo gridava di essere troppo bravo per compettere con un piccolo sarto. Il sarto gli da un sorriso e riprende la sua strada.
Analisi dei personaggi
Sarto – un personaggio saggio, coraggioso ed intelligente. Stanco della vita ordinaria, decide di prendere un viaggio per poter conoscere il resto del mondo. Ad un certo punto realizza che la vita non e’ composta solo di lavoro in un posto fisso. Il mondo gli poteva offrire molto di piu’ e percio’ prende con se solo quello piu’ importante e decide di lanciarsi in una bella avventura. Ed aveva ragione. Appena lasciato il suo paese, subito iniziano a capitargli molte avventure e sfide. Ma il sarto era molto ingegnoso e sapeva come salvarsi e lasciare traccia di se’. Non si e’ permesso di essere sfidato ed ostacolato da niente e nessuno. Lungo il suo viaggio incontra un gigante con cui adorava entrare a duello. Gli piaceva prenderlo in giro e con gioia accettava ogni sua sfida. Grazie al suo ingegno alla fine riesce a far impazzire il gigante, tanto che quello pensava di essere impazzito. Il sarto non aveva paura di rischiare la propria vita solo per renderla piu’ interessante.
Gigante – un gigante ingenuo, pronto ad ogni costo ad inventare una sfida sempre piu’ impegnativa perche’ non credeva mai nella forza del sarto. Viveva in una grotta e per quello era maggiormente di malumore. Dal momento in cui nella sua vita appare il sarto, che tra l’altro con un colpo solo ammazza sette mosche, il gigante diventa consapevole quanto sia coraggioso ed abile il suo avversario e cosi’ inizia ad inventare le sfide sempre piu’ difficili in speranza di sconfiggere il sarto. Era tanto grande, ma dall’altra parte cosi’ pieno di paura. Il gigante ci dimostra che la grandezza non c’entra niente col coraggio. Proprio la grandezza a volte gli creava molte difficolta’. Il sarto riesce tante volte a vincerlo, mentre il gigante non era abbastanza intelligente per intuire le trappole del sarto, neanche per vendicarsi. Tutto cio’ che lui sapeva era arrabbiarsi e sperare di far cadere un giorno il coraggioso sarto.
Fratelli Jacob e Wilhelm Grimm biografia
I fratelli Jacob e Wilhelm Grimm sono tra i piu’ famosi scrittori tedeschi, ricordati per le loro celebri fiabe. Sono diventati noti dopo la loro pubblicazione della raccolta “Fiabe per bambini e famiglie”. La prima edizione esce nel 1812, e due anni dopo, nel 1814, pubblicano la seconda versione.
Jacob Ludwig Karl e’ il fratello maggiore, nato nel 1795, e suo fratello minore Wilhelm Karl Grimm nel 1805 a Hanauu, vicino alla citta’ di Francoforte. L’infanzia trascorrono in una piccola citta’ sotto il nome Steinauu. Hanno frequentato il Friedrichs Gymnasium dopodiche’ si sono iscritti alla legge all’ Universita’ di Marburgo.
Tutti e due fratelli si occupavano della filologia e linguistica. Ben presto diventano interessati alla ricerca e raccolta della letteratura popolare tedesca. Dopo la morte di loro madre, Jacob comincia a lavorare come bibliotecario. Da quel momento in poi cominciano a dedicare sempre piu’ tempo a raccogliere fiabe e legende antiche, tramandate in quei tempi oralmente.
Oltre ad esplorare le storie popolari, Jacob e Wilhelm erano anche politicamente impegnati. Nel periodo dal 1837 al 1841 i celebri fratelli si sono uniti a cinque colleghi dell’ Uiversita’ di Gottinga. Ben presto sono diventati celebri sotto il nome i sette di Gottinga, che protestavano contro il re Ernesto Augusto I di Hannover, accusandolo di aver violato la costituzione. In seguito alla protesta, il re li ha cacciati via dall’Universita’.
Hanno trascorso tre anni in esilio a Kassel finche’ il re di Prussia Friedrich Wilhelm IV non li ha invitati a unirsi con lui a Berlino. Subito dopo il loro arrivo, vengono impegnati a scrivere il dizionario tedesco “Deutsches Wörterbuch”, in 33 volumi e col peso di 84 kg. Il dizionario rappresentava la creazione di una moderna lingua tedesca, e che anche oggi viene considerata come l’autorita’ per quanto riguarda l’etimologia tedesca. Ci hanno lavorato fino alla loro morte.
A Berlino ci hanno vissuto per 20 anni e durante quel periodo hanno pubblicato “Piccoli noti”, e poi la prima edizione “La storia della lingua tedesca.”
Si presume che Jacobo sia il fondatore di una regola fonetica della lingua tedesca, oggi ben nota come la legge di Grimm. Per la prima volta viene nota dal filologo Rasmus Christian Rask e questa regola e’ oggi considerata come la scoperta dei cambiamenti fonetici.
Wilhelm e’ morto nel 1859, mentre il fratello maggiore Jacob quattro anni dopo.
La prima collezione di storie e’ stata pubblicata nel 1812. Essa conteneva 86 storie, ma nel corso dei prossimi quarant’anni il volume conteneva piu’ di 200 storie. Le fiabe piu’ celebri sono: “L’oca d’oro'”, “Cenerentola”, “Hansel e Gretel”, “Il lupo e i sette caprettini” e molte altre.
Nel 2005 L’ UNESCO proclama la raccolta “Fiabe per bambini e famigle” come patrimonio dell’umanita’.