Il divertente romanzo Il viaggio della Freccia Azzurra ci presenta un famoso scrittore e giornalista italiano, noto per i bellissimi testi per bambini e ragazzi, che si chiama Gianni Rodari. In questo libro l’autore descrive la fuga di giocattoli dal negozio della vecchia signora Befana.
Cioè, il romanzo tratta del ragazzo Francesco che per regalo voleva il trenino elettrico dal negozio di giocattoli. L’intensità del suo desiderio era così grande che ogni giorno se ne stava fermo davanti alla vetrina del negozio menzionato a guardare il trenino, ma dava anche qualche occhiata agli altri giocattoli che adornavano la vetrina.
Rattristati per il bambino che piangeva i giocattoli hanno deciso di lasciare la Befana, la padrona del negozio, per far felice Francesco.
Si tratta di un viaggio di numerose avventure. I giocattoli non sono stati per tutto il viaggio insieme, si sono separati. E così hanno reso felice non solo un bambino ma anche molti altri bambini.
L’autore ci presenta un fantasioso ed inaspettato annodamento. Tuttavia, gli eventi significativi del libro ruotano soprattutto attorno l’amore verso i bambini che in quel giorno speciale non potevano ricevere i suoi regali.
La storia è costellata di numerosi personaggi che alla fine parlano ed agiscono con caratteristiche umane. Così, per esempio, piccolo e fedele cucciolo Spicciola diventa il miglior amico e cane vero. Come si svolge la storia, i personaggi fanno commuovere lettore fino alle lacrime, ma anche lo fanno ridere con il cuore.
Nel libro si trovano le illustrazioni di Magda Dulčić con cui l’illustratrice rende più veri i protagonisti del romanzo. I ragazzi possono unire le illustrazioni con il testo e le illustrazioni in qualche modo prendono vita.
Genere letterario: romanzo fantastico per ragazzi
Luogo dell’azione: indeterminato (il negozio della Befana, case di bambini, carcere, la casa di Francesco, la baracca di Francesco)
Tempo dell’azione: il periodo più lungo di quello di un anno (la storia inizia il giorno dell’Epifania e dura per tutto l’anno, durante il quale Francesco ogni giorno fissa la Freccia Azzurra dalla vetrina della Befana. Poi di nuovo viene la festa dell’Epifania e la storia dura fino al momento in cui Francesco lavora dalla Befana.
Il tema dell’opera: l’avventurosa fuga di un gruppo di giocattoli dalla vetrina del negozio della Befana con trenino elettrico la Freccia Azzurra
Riassunto
Il negozio della Befana
All’inizio incontriamo la Befana che era quasi baronessa. Lei era la padrona di un bellissimo negozio di giocattoli che catturava gli sguardi di ogni ragazzo. Le sue vetrine erano sempre illuminate così che i bambini potessero godere della loro bellezza. Quando notava che un giocattolo non è piaciuto ai ragazzi, subito lo toglieva dalla vetrina.
Quel giorno era la mattina dell’ Epifania. La Befana era occupata per tutta la notte. Cioè, volava sulla scopa in compagnia della sua serva Teresa per distribuire i doni ai bambini. Quando alla fine sono arrivate a casa, la Befana ha ordinato a Teresa di prepararle camomilla con un cucchiaino e mezzo di rum. La Befana se ne stava con il naso ficcato nei libri e ha cominciato a studiare le lettere ricevute.
La Freccia Azzurra
La Befana in compagnia della sua serva Teresa scende nel magazzino per portare i nuovi giocattoli. È felice perché crede che gli indiani giocattoli “i pellerossa” (il nome coniato per indicare il tribù canadese, che si dipingeva il volto ed il corpo di rosso) le portino alti profitti. Oltre a questo considera che il trenino elettrico che possiede sia verramente magico. Gli è stato dato il nome di Freccia Azzurra, ed è davvero il nome più adatto a questo treno.
Befana ha pulito bene il treno, dopo di che il Macchinista ha riacquistato la vista. Il Macchinista ha chiesto il “pronti” al Capotreno. Sul piazzale della stazione si trovava un reggimento di bersaglieri con colonnello. In vicinanza c’erano i cannoni. Dietro a loro si stendeva una pianura interotta solo dalla montagna. Nella pianura c’erano già accampati i pellerossa. Tra loro era il saggio capo indiano Penna d’Argento. Nella sua vetrina si trovava l’aereo in cui faceva bella vista di sé il Pilota Seduto e una gabbia rossa con un Canarino Giallo. Si poteva anche notare il cucciolo di nome Spicciola ed un veliero a due alberi con suo capitano di nome Mezzabarba. Il Capostazione ed il capitano Mezzabarba erano gelosi l’uno dell’altro.
La Befana ha alzato la saracinesca ed il sole ha illuminato la vetrina in un batter d’occhio. Davanti alla vetrina si poteva notare un paio d’occhi tristi che in quel momento sembravano ancora più grandi. Erano spalancati come se fossero due finestre. Ragazzo era molto triste e ogni tanto si poteva notare una lacrimella vagante che gli scendeva lungo la guancia.
Francesco
Nel negozio è entrato un ragazzetto di nome Monti Francesco di Giuseppe, quello stesso che fino a poco tempo fa singhiozzava davanti alla vetrina.
Dopo esser entrato si è rivolto alla Befana dicendole che per regalo voleva il treno. La Befana gli ha risposto che quell’informazione ce l’aveva già e che non avrà ricevuto il suo regalo per la Befana perché sua madre le doveva ancora dei soldi per il regalo dell’anno scorso e per quello di due anni fa.
Il ragazzo era molto triste ed se n’è andato via dal negozio. Di nuovo guardava la vetrina del negozio e tutti potevano sentire come singhiozzava. Il capitano Mezzabarba su questo ha solo sorriso perché non poteva credere che uno potesse piangere per un treno.
Il Capostazione non ha idee
Il giorno prossimo Francesco è arrivato di nuovo davanti alla vetrina. Gli abitanti della vetrina già lo conoscevano perfettamente e gli volevano bene. Se per un solo giorno Francesco non si faceva vedere davanti alla vetrina, gli abitanti si sarebbero preoccupati. Ed era così giorno per giorno, mese per mese. Tra poco gli abitanti si sono accorti che è venuto il 6 gennaio.
Lasciate fare a Spicciola
Spicciola aveva un’idea e Penna d’Argento ha detto a tutti che ascoltassero quello che Spicciola aveva da dirgli. Gli è venuta in mente l’idea di fare una sorpresa a Francesco. Siccome lui era un cane ed era in grado di trovare la persona seguendo le tracce, ha deciso di seguire la traccia di Francesco e utilizzare questa sua capacità per trovare il posto dove abita.
Tra poco tutti gli abitanti partecipavano a un dibattito animatissimo ed il Generale dell’artiglieria ha annunciato che la marcia sarebbe stata protetta dalle sue truppe. Il giorno in cui la marcia avrebbe dovuto svolgersi era il giorno prima il 6 gennaio.
Partenza!
Dopo che si sono messi d’accordo sulla partenza, è sorto un problema. Non sapevano come uscire dal negozio. Allora l’autore ci fa conoscere un nuovo personaggio – l’Ingegnere Capo del Meccano, grazie al quale i giocattoli hanno imparato che non si poteva passare dalla serranda di latta. Intanto ha osato parlare il cucciolo Spicciola che gli ha comunicato che nel magazzino si trovava un buco per quale si poteva passare.
Ma è nato il nuovo problema. Si poneva la questione di sapere come far scendere tutti gli abitanti in magazzino con tutte quelle scale.
La decisione è stata presa. Il Pilota Seduto avrebbe trasportato tutti quelli che non potevano fare le scale mentre tutti gli altri avrebbero dovuto scenderele da soli. Tra poco tutti sono scesi e l’ultimo a scendere era il Motociclista Acrobata.
Non è passato molto tempo prima che Teresa, la serva della Befana, si accorgesse di quello che stava succedendo: non c’era più neanche un giocattolo nella vetrina. Su tutto ciò ha informato la Befana. Ma ormai era tardi. L’Ingegnere Capo del Meccano aveva già chiuso la porta del magazzino e tutti sono scappati via.
Orso Giallo scende alla prima fermata
Quando tutti gli abitanti si sono trovati al di là del muro il Generale, avendo scorto il nemico, ha ordinato il fuoco. Subito hanno compreso che si trattava di un bambino che dormiva nel suo letto. A tutti è diventato chiaro che si trattava di una famiglia povera.
Si sono avvicinati al letto e le bambole si sono nascoste dietro l’Orso Giallo non essendosi ancora riprese dallo choc.
Hanno notato la lettera ed il Generale l’ha letta ad alta voce. Nelle lettera il ragazzo di nome Gianpaolo ha espresso alla Befana il desiderio di ricevere un giocattolo. Ma non aveva scritto di che giocattolo si trattava.
L’Orso Giallo allora ha deciso di fermarsi dal piccolo ragazzo, tutti l’hanno salutato velocemente e si sono messi in viaggio.
Allarme sul ponte
Spicciola ha detto alla compagnia di piegare a destra ma lo stesso il treno è finito nella pozzanghera. L’acqua era alta e saliva fino ai loro finestrini. All’Ingegnere Capo è venuta in mente un’ottima idea di costruire un ponte con i pezzi che possedeva nella sua scatola.
Il Colonnello di bersaglieri ha messo in disposizione tutti i suoi uomini e presto il ponte era finito. Gli indiani ed i cow-boys si sono accampati sull’altra riva. Con una gru hanno sollevato la Freccia Azzurra e l’hanno disposto sul ponte, ma subito hanno avvisato il pericolo. Nel vicinanza si poteva vedere la Befana che volava sulla sua scopa. Il Generale ha ordinato che spegnessero le luci.
Grazie al Macchinista il locomotore aveva già raggiunto la velocità massima ed sono riusciti a superare il ponte.
Gli abitanti sono giunti in un portone ed nel ultimo momento sono riusciti a chiudere la porta e così la Befana non ha fatto in tempo a vederli. La Befana ha deciso di tornare nel suo negozio.
Addio alla Bambola Rosa
Le bambole si trovavano nel portone freddo che sapeva di frutta. Hanno visto la vecchietta che giaceva sul pavimento. Il soldato ha concluso che la vecchietta dormiva uno strano sonno. Allora si è fatta sentire la Bambola Rosa che desiderava di rimanere dalla vecchietta perché la vecchietta non fosse sola. Il resto dei giocattoli ha montato sul treno e ha continuato il viaggio.
La Bambola Rosa si è addormentata presto stringendo forte a sé la vecchietta. Sono state scoperte al mattino successivo dal bidello e intanto sono venuti i carabinieri che hanno portato via la vecchietta perché era morta. Uno dei carabinieri ha preso con sé la Bambola Rosa per sua bambina.
La statua di un Generale
Spicciola si è fermato improvvisamente e ha cominciato a tornare sui suoi passi. Non poteva più sentire la pista dell’odore delle scarpe di Francesco. In quel momento il Generale ha esclamato che qualcuno aveva sequestrato Francesco perché la sua traccia arrivava in mezzo alla strada e non continuava più. Ha comandato ai soldati di scaricare i cannoni e di essere in stato di allerta.
Hanno cominciato a scaricare i cannoni dalle vetture ma i cannoni scomparivano sotto la neve. Il generale era disperato. Si è buttato in ginocchio e ha cominciato a scavare nella neve perché li trovasse. Allora ha capito che si trovavano sopra il drenaggio. Il Generale ha detto che per lui non c’era più nulla da fare e che per lui era finita. Ha spiegato che la vita non aveva più senso senza i suoi cannoni.
Ha cominciato a nevicare forte e tra poco la neve ha ricoperto completamente il Generale che sarebbe diventato una statua coperta di neve.
Nel frattempo un gatto ha attaccato il Canarino Giallo che con tutto questo freddo stava appeso all’aperto. Dal Canarino qualcosa si era attivato, la molla si era liberata ed il gatto ha picchiato il naso. Il gatto si è allontanato sbalordito e triste mentre il Canarino è caduto a terra.
La Freccia Azzurra ha già perso due membri. Dopo il funerale hanno continuato ad andare avanti. Ma non sapevano che un uomo sulla bicicletta sarebbe venuto e avrebbe trovato il Canarino. L’uomo ha fissato la molla e ha poi dato il Canarino a suo figlio.
Il Monumento parlante
Il Pilota Seduto era nella missione della ricerca di Frencesco. Volava e provava a trovare qualsiasi traccia di Francesco. Questo volo l’ha portato davanti a una statua che gli ha detto che a volte le tracce sulla terra scomparivano perché i bambini amavano viaggiare sui respingenti del tram. Gli ha parlato di ragazzetto che era stato seduto sui gradini.
Il Pilota Seduto era convinto che si tratasse di Francesco. Spicciola si aggirava ancora perché trovasse l’odore delle suole bucate di Francesco. Il Colonnello di bersaglieri ha deciso che avrebbero potuto festeggiare quell’evento con un concerto dei Corpi bandistici militari.
Alla meta
Dopo aver distribuito i regali, la Befana e Teresa hanno ripreso la ricerca della scomparsa Freccia Azzurra. La narrazione passa al Penna d’Argento che ha annunciato a tutti che i pellerossa avevano sentito rumore. Subito dopo si è fatto sentire lo spezzarsi dei rami e Teresa è caduta a terra. I pellerossa hanno agito velocemente e si sono lanciati su Teresa perché la imprigionassero. Le loro asce hanno piantato nella gonna per immobilizzare Teresa.
La Befana era disperata, urlava richiamando Teresa, ma lei non poteva muoversi. Aveva paura dei giocattoli e li ha dato il libriccino in cui aveva scritto i nomi di tutti quei bambini che non avrebbero ricevuto i loro regali per la Befana perché erano poveri o non avevano soldi.
Penna d’Argento ha controllato il libriccino e ha detto che prima saranno venuti da Frencesco e poi avranno proseguito. Colui che avrebbe voluto sarebbe rimasto con Francesco.
Nel frattempo Teresa è tornata nel negozio, Spicciola correva sempre più forte. Subito era sicuro di trovare la casa in cui abitava Francesco. Ma quando sono entrati nella casa hanno capito che non c’era nessuno.
Il cuore delle Tre Marionette
Tutti i passeggeri della Freccia Azzurra si sentivano un po’ desolati, ma hanno deciso di non perdere la fiducia. Non pensavano al viaggio del ritorno nel negozio della Befana, ma al contrario si sono messi in viaggio perché trovassero tutti i bambini dal libriccino di Teresa. Spicciola ha deciso di restare e di aspettare Francesco. Tre bambole di legno avevano un freddo tremendo e il Rosso ha deciso di disegnare i cuori sui loro petti perché si scaldassero.
I passeggeri hanno proseguito ma prima hanno salutato Spicciola che aveva deciso di restare sulla soglia della casa abandonata ad aspettare Francesco.
Storia di Francesco
Ora scopriamo tutto sulla triste vita del ragazzo Francesco. Anzi, suo padre è morto e sua famiglia, non avendo piu soldi per pagare l’affitto, ha dovuto uscire della casa in cui avevano vissuto. È questa la ragione per cui la casa era vuota.
A scuola era spesso stanco perché doveva lavorare nel cinema. Prima di questo lavoro vendeva i giornali al posto del padre. Rimaneva spesso fino a tarda notte nel cinema perché dopo il film doveva pulire la sala cinematografica, ma non voleva ammetterlo.
Così, una notte, dopo aver fatto il lavoro nel cinema si è indirizzato verso casa, verso una baracca dove, adesso, abitava quando all’improvviso qualcuno lo ha trascinato di lato. Ha subito capito che si trattava di ladri.
Un ladro gli ha detto come non era riuscito ad aprire la porta del negozio e che Francesco doveva entrare e aprirla di dentro per loro. Francesco si è infilato nel negozio ma non ha voluto aprire la porta ai ladri. Urlava per chiamare aiuto. E l’aiuto è arrivato presto. La guardia notturna ha arrestato piccolo Francesco perché non gli credevano che lui non fosse stato colpevole.
Il Pilota Seduto atterra
Il Motociclista era fiero di sé stesso perché faceva da capofila ai giocattoli e i giocattoli uno a uno sono scesi e sono rimasti dai bambini poveri dal libriccino di Teresa. I giocattoli sono arrivati fino alla casa di Livia Besozzi.
Allora il Capostazione ha deciso che lì avrebbe dovuto restare una delle bambole. Era rimasta soltanto la Bambola Nera, ma lei non voleva restare da sola, senza il Pilota Seduto. Così alla fine il Pilota Seduto ha deciso di restare con la Bambola Nera. All’inizio l’idea non gli è piaciuta perché non voleva restare da una ragazzetta, ma infine ha concluso che bisogna incoraggiare l’aviazione femminile.
Mezzabarba si mette a navigare
Presto si sono trovati nella casa di Marino Rossi. Mezzabarba era felicissimo di sentire il nome Marino perché aveva concluso che al ragazzo piace il mare e che lui avrebbe potuto fermarsi lì.
L’Ingegnere Capo del Meccano ha deciso di costruire la funicolare per aiutare Mezzabarba a entrare nella casa. I giocattoli erano un po’ rattristati per la separazione dal Mezzabarba e seguivano la sua entrata nella casa con gli occhi. Era molto caro a tutti e li rattristava dover restare senza lui.
Il Mezzabarba ormai s’era accomodato nella nuova casa e si è sistemato in un bel lavandino.
Storie meravigliose di una scatola di Pastelli
All’improvviso non c’erano più i giocattoli nel treno. Anche gli indiani si sono sistemati nella casa le cui finestre erano chiuse da numerosi fogli di fumetti sugli indiani. Adesso restavano solo i Pastelli sul treno e ognuno di loro occupava un compartimento intero. Sono giunti davanti alla casa di ragazzetto Franco che non dormiva.
In questa parte del libro ci informiamo sui Pastelli. Il Verde ha due zii, il Giallo e l’Azzurro: l’Arancione è cugino del Rosso: il Viola è cugino del’Azzurro e del Rosso; esistono ancora tanti tipi di rapporti di parentela tra i Pastelli come nel caso di tutti sulla Terra.
A Franco piaceva molto dipingere e voleva che diventasse un pittore. Per questo i Pastelli hanno deciso di diventare il suo regalo e dipingergli qualcosa. L’Azzurro gli ha dipinto una mucca che addirittura avrebbe preso la vita. Anche Franco ha deciso di dipingere qualcosa e ha scelto l’Omino a Pezzettini. Ognuno di Pastelli ha dipinto qualcosa.
Il Casello N.27
La Freccia Azzurra è arrivata fino alla casa di guardiano. Il padre di Roberto lavorava come operaio ferroviario e tutti hanno deciso con entusiasmo di restare lì. Osservavano con soddisfazione i treni quando si è sentito un rumore e dopo un tuono. Roberto è andato a vedere che cosa stava succedendo. Camminava nella neve profonda quando ha visto che le rotaie erano completamente coperte di neve.
Un treno veloce gli veniva incontro. Fortunatamente, è riuscito a fermarlo. Il Capotreno ha saltato fuori dalla locomotiva e ha espresso la gratitudine a Roberto. Dopo essere entrato nella casa, Roberto ha visto la Freccia Azzurra ed era molto felice.
La Befana ci sa fare
La guardia notturna è venuta dalla Befana per raccontarle esattamente che cosa era accaduto la notte di furto. La Befana ha capito bene che Francesco aveva solo deciso di aiutare ed è andata a parlare con i carabinieri affinché lo liberassero. Prima di ciò, ha rimproverato il commissario per aver imprigionato un’innocente ragazzino.
Dopo aver liberato Francesco, la Befana ha deciso di offrirgli lavoro. Poco dopo Francesco ha voluto tornare a casa sua. La Befana ha deciso allora di chiamare la carrozza per mantenere il ragazzo al caldo.
Spicciola vuol morire
Spicciola passava giorni in completa tristezza perché non sapeva dov’era Francesco. Voleva buttarsi sotto un treno per il dolore, ma la gente rideva di lui e perciò ha scapato via dalla vergogna. All’improvviso senza alcuna ragione, Spicciola ha deciso di attaccarsi alla carrozza che gli veniva incontro e lasciarsi condurre in qualunque direzione. Subito si è stancato molto dal tenersi ed ha deciso di entrare nella carrozza. Lì ha visto Francesco.
Spicciola impara ad abbaiare
Appena ha visto il ragazzo, Spicciola ha capito che si trattava di Francesco. In poco tempo Spicciola è diventato il cane vero e ha anche abbaiato per la prima volta nella sua vita. Francesco era strafelice di ricevere Spicciola in regalo.
Che cos’e un amico
Francesco e Spicciola erano diventati amici e anche dormivano insieme. Francesco ha deciso di portare Spicciola nel negozio dalla Befana, al lavoro. Lei gli ha detto che poteva portarlo ma che sarebbe dovuto prendersi cura di lui. Spicciola ha imparato a dare l’allarme quando qualcuno entrava nel negozio, si reggeva sulle zampe posteriori con la ciotola in bocca così che la gente potesse lasciare la mancia al piccolo Francesco. Francesco adorava il suo cane e loro due hanno fatto il giuramento di non lasciarsi mai.
Analisi dei personaggi:
La Freccia Azzurra – un bellissimo trenino con le rotaie. Era così grande che se uno lo costruiva riusciva tranquillamente a coprire tutta la piazza. Aveva due binari, una locomotiva, un capostazione e una stazione. Aveva anche un macchinista e un capotreno con gli occhiali. Il treno è finito come il regalo per il ragazzo Roberto.
Francesco – un ragazzo povero che aveva dieci anni e faceva la quarta elementare. Era bravo e diligente ed aiutava il padre a vendere i giornali. Ogni giorno ammirava nella vetrina del negozio della Befana la Freccia Azzurra. Ma non poteva averla perché la sua famiglia era povera. Suo padre faceva lo ”strillone” in piazza ma lui si è ammalato e Francesco ha dovuto prendere il posto di lui. Prima di andare a scuola doveva occuparsi di due fratelli minori e preparargli la colazione. Solo un paio di giorni prima dell’Epifania suo padre è morto e così sua famiglia ha dovuto uscire di casa e iniziare a vivere in una baracca ruinosa. Francesco doveva usare le scarpe logore di suo padre perché la sua famiglia non aveva soldi per comprare delle nuove. Poiché era minorenne, non poteva vendere i giornali in piazza ed è stato assunto per vendere delle caramelle al cinema. Ma era troppo orgoglioso per ammetterlo. Dopo esser uscito dal carcere, dove era stato imprigionato ingiustamente, è stato assunto dalla Befana.
Spicciola – nessun cane mai abbaiava contro Spicciola perché nesuno aveva paura di lui. Non apriva mai la bocca, neanche quando sbadigliava, e nessuno sapeva neanche di che razza era. Era timido e benevolo, non abbaiava mai perché non parlava mai con nessuno. Quando parlava arrossiva subito. Non voleva mai smettere di cercare Francesco. Quando finalmente ha trovato Francesco, loro due sono diventati amici per tutta la vita.
Befana – era quasi baronessa, ma tutti la chiamavano semplicemente ”la Befana”. Non si arrabbiava mai per questo perché sosteneva che si deve scusare gli ignoranti. Era abbastanza avara e a sua serva Teresa non voleva mai aumentare lo stipendio. Mai si stancava, sempre saltellava dappertutto come se fosse una palla. Era assai coraggiosa e implacabile. Non voleva dare la Freccia Azzurra al piccolo Francesco perché sua madre le doveva ancora dei soldi per due regali. Ha provato a prendere i giocattoli quando erano scappati via, ma non ci è riuscita. Alla fine ha riconosciuto la bontà come abitudine buona e, come si conviene a una buona nonna, ha deciso di aiutare Francesco e dargli il lavoro nel suo negozio.
Il capitano Mezzabarba – aveva solo metà della sua faccia, perché qualcuno ha dimenticato di attaccaregli l’altra metà. Perciò sempre nascondeva la vuota metà della faccia. Era caro a tutti sebbene non era troppo simpatico, brontolava sempre. È rimasto con il ragazzo Marino, perché ha concluso che a un ragazzo con quel nome piaceva il mare.
Gianni Rodari biografia
Gianni Rodari è nato nel 1920 a Omegna. Questo scrittore italiano ha iniziato a scrivere i libri per i bambini per caso.
Ha lavorato all’Unità su cui curava la rubrica settimanale dedicata alla famiglia. Durante la sua carriera giornalistica aveva scritto i suoi primi romanzi per i bambini che poi racontava ai suoi alunni. Così sulla rivista predetta è nata la rubrica dedicata ai più piccoli che gli ha portato fama.
Dopo il 1950 si è dedicato allo scrivere dei libri per i ragazzi che sono state tradotte in lingue numerose. Le sue opere più note sono: Favole al telefono, Il romanzo di Cipollino, Il viaggio della Freccia Azzurra, Gelsomino nel paese dei bugiardi.
Nel 1970 ha vinto il Premio Hans Christian Andersen – il Nobel della letteratura per ragazzi. È morto a Roma dieci anni dopo, nel 1980.