Charles Perrault e’ uno dei piu’ grandi creatori di fiabe per bambini. Come i fratelli Grimm, Hans Christian Andersen e molti altri scrittori per bambini conosciuti in tutto il mondo, l’ispirazione per i suoi racconti cercava raccogliendo le fiabe dalla viva voce del popolo, cioe’ nella letteratura orale. Perrault anzi rappresentava un gran modello di riferimento per molti altri scrittori di fiabe. Dato che nelle sue opere c’erano dei momenti intriganti, spesso andavano elaborate e modificate da altri scrittori, affinche’ fossero appropriate per bambini. Eppure, le sue fiabe anche oggi rimangono adorate e lette da tutti, particolarmente perche’ sono pittoresche, interessanti ed istruttive.
La lezione piu’ importante della maggior parte delle fiabe di questo scrittore e’ che il bene vince sempre il male. In questa fiaba ci viene letteralmente dimostrato. Alla fine del racconto vediamo che un’innocente e giovane regina, come tutte le altre eroine delle fiabe, continua a vivere felice col suo re e i suoi due bambini. D’altra parte, Parrault ci sempre sottolinea che il bene prima o poi vincera’ sul male, proprio come in questa storia la malvagia regina alla fine viene sconfitta.
Anche se la fiaba ha un lieto fine, ci vengono anche descritte molte disgrazie attraverso cui passa l’innocente schiavo. Lui lottava con tutte le forze perche’ la regina non mangiasse la sua famiglia, mentre la sua moglie gli dava la mano. La malvagia regina intendeva liberarsi anche da lui, ma coll’arrivo del giovane principe finisce male gettandosi dentro una botte piena di rane e di serpenti velenosi da cui alla fine e’ stata mangiata.
La giustizia alla fine arriva alla regina e lei perde la vita in pessimo modo che potesse. Proprio come lei intendeva mangiare la moglie di suo figlio, la stessa cosa infine capita a lei. Anche se suo figlio era triste per la sua vita persa, sapeva che lo era l’unica cosa giusta per poter continuare a vivere in pace.
Come abbiamo gia’ menzionato, in questa fiaba incontriamo molti terribili motivi che rappresentano i simboli di tutte le cose cattive che ci aspettano nella vita. Tramite metafore, la fiaba del genere ammonisce e trasmette istruzioni ai bambini che questo mondo non sia un posto innocente e impeccabile. Le storie li preparano alla vita, cioe’ a superare le difficolta’ che li aspettano, pero’ nello stesso tempo insegnano tutti noi che ogni cattiveria si possa superare con impegno, bonta’ e onesta’.
Genere letterario: fiaba
Luogo dell’azione: regno, villa estiva dell’orto reale
Tempo dell’azione: c’era una volta…
Il tema dell’opera: la fame e l’avidita’ di una malvagia regina che intendeva mangiare la famiglia di suo figlio
L’idea dell’opera: l’avidita’ raggiunge sempre a farci pagare per tutti i nostri peccati
Riassunto
C’era una volta un re e una regina che non potevano avere figli. Andavano spesso a sottoporsi a visite mediche, anzi in pellegrinaggio, ma i figli non li potevano avere. Erano molto tristi, pero’ alla fine succede un miracolo. La regina porta alla luce una bellissima bambina.
Per celebrare il battesimo della loro figlioletta, il Re e la Regina organizzano una gran festa in cui invitano tutte le fate del regno, cioe’ loro sette. Secondo i loro costumi e la tradizione, ognuna di loro dona qualcosa alla neonata: chi la bellezza, chi la saggezza, etc.
Alla corte era tutto preparato e adornato per la celebrazione. Sulle tavole c’erano le posate preziose, fatte in oro pulito e decorate con diamanti e rubini. Nel momento in cui tutti stavano seduti alla tavola, sopraggiunge inaspettatamente un ospite cattivo e non invitato. Lo era una vecchia fata che piu’ di cinquant’anni non usciva dalla sua torre e quindi tutti erano convinti che da tempo fosse morta o stregata.
Il Re ordina subito ai suoi ciambellani di offrire anche a lei un posto alla loro tavola, ma non viene servita con le posate preziose come le altre fate. Per il battesimo il Re ha preparato precisamente sette scatole e quindi la vecchia fata rimane senza la sua. La vecchia fata ha pensato di essere forse disprezzata da tutti.
Una giovane e buona fata che stava seduta accanto alla vecchietta, avendola sentita brontollare qualcosa, viene all’idea di nascondersi dietro la tenda per poter venire in aiuto in caso la vecchia fata faccia qualcosa di male.
Le fate allora iniziano a regalere i loro doni alla principessa. La piccola riceve in dono bellezza, saggezza, gentilezza, talento di danza e musica e tante altre doti che dovrebbero renderla una bambina davvero unica. Allora tocca alla vecchia fata che annuncia che la giovane Principessa, pungendosi il dito con il fuso di un arcolaio, sarebbe subito morta.
Tutti gli invitati rimangono sbalorditi commuovendosi anzi fino alle lacrime. In quel momento, la piu’ giovane fata esce da dietro la tenda trasformando la condanna a morte e annunciando che la Principessa non sarebbe morta, ma invece sarebbe solo caduta in un sonno profondo finche’ un principe non l’avrebbe fatta risvegliare col suo bacio.
Il Re, per impedire che la profezia si compie, subito bandisce tutti gli arcolai dal suo regno.
Arriva poi il giorno del suo sedicesimo compleanno e i suoi genitori erano in vacanza. Facendo una passeggiata nel castello ed esplorando tutte le stanze del suo reame, curiosa raggiunge la cima della torre senza farsi vedere da nessuno. Ci vede una vecchietta che stava tessendo col fuso. Lei, sfortunatamente, non ha sentito l’ordine del Re, che in tutto il reame erano stati vietati tutti gli attrezzi per filare.
La giovane principessa chiede alla vecchia signora cosa stia faccendo e lei le risponde di stare tessendo. La Prinicipessa voleva provare a tessere, pero’ a causa della sua capricciosita’ si punge il dito sull’ago e in quello stesso momento cade svenuta. Spaventata da morire, l’anziana si mette a gridare chiedendo l’aiuto. Tutta la corte all’improvviso si raduna attorno alla ragazza cercando di aiutare l’anziana a rianimarla. Le sciacquavano il viso, le massaggiavano le tempie, pero’ tutto era inutile.
Il Re, sentito uno strano rumore dalla cima della torre, accorre velocemente in soccorso della sua figliola. Ricordandosi della vecchia profezione, da’ l’ordine di metterla nella piu’ bella parte del castello e posarla sul letto adornato d’oro e argento. Ghiacciando cosi’ assomigliava ad un angelo. Dato che era solo svanita, il Re non perdeva la speranza che tuttavia un giorno dopo cent’anni si sarebbe svegliata.
Da’ l’ordine che nessuno la tocchi mentre sta dormendo e finche’ non arrivi il momento del suo risveglio. La fata che ha cercato di mitigare la maledizione malefica dicendo che, invece di morire, avrebbe solamente dormito per circa cent’anni, abitava in un reame allontanato venti miglia dal castello. Il Re, volendo avvisarla di cio’ che e’ successo, manda un nano per portarle la notizia triste.
La buona fata, avendo sentito la notizia, salga subito su una carrozza trainata da draghi e si reca verso il castello della Principessa. Pur essendo d’accordo col Re, pensa che la Principessa, svegliandosi, rimarra’ molto spaventata accorgendosi che nel castello non c’e’ nessuno. Provando molta pena nel vedere il dolore del Re e della regina e quindi per addolcire la profezia malefica, decide di fare un incantesimo su tutto il castello: Cioe’, tutti dormiranno fino a quando la Principessa non si risvegli. Ed era cosi’. La fata prende il suo bastoncino magico e subito tutto il regno si ferma, pure il cucciolo della Principessa.
Il Re e la sua moglie, avendo perso la loro dolce figliola, hanno dato l’ordine che nessuno si avvicinasse alla torre in cui la loro Principessa dormiva. Dopo certo tempo attorno al castello e’ cresciuto un vero bosco selvatico, cosicche’ nessuno potesse raggiungerlo. Dal fondo del reame ci si poteva vedere solamente la cima dell’alta torre. Lo era a causa dell’incantesimo malefico.
Sono passati cent’anni e il figlio del Re che regnava in quel momento decide di andare a caccia. Andando cosi’, rimane sbalordito di fronte ad una vegetazione cosi’ alta e fitta e di colpo gli e’ sembrato di vedere lontano in fondo la cima di una torre. Ha ottenuto varie risposte chiedendo gli altri cacciatori della torre misteriosa. Cosi’, uno dei cacciatori gli dice che la’ vivono delle streghe, mentre un altro che ci passava gli risponde che la torre e’ piena di alcuni fantasmi. Tutti gli altri cacciatori pensavano che nella torre ci sia un mostro che caccia i bambini per poi mangiarli per cena.
Il Principe era confuso e non sapeva di chi potesse fidarsi e quindi alla fine decide di dare retta ad un contadino che diceva che nella torre stesse ghiacendo una bellissima Principessa che poteva essere risvegliata dal suo profondo sonno solamente dal bacio di un principe.
Avendolo sentito, il giovane Principe decide di recarsi verso la torre per vedere se ci sia veramente la Principessa, come dicono, piu’ bella al mondo. Appena si e’ recato verso il bosco, gli appare davanti uno stretto sentiero che gli menava verso il castello. Pero’, nessuno poteva seguirlo perche’ mentre passava gli alberi e tutte le piante del bosco chiudevano con i suoi rami il sentiro. Nonostante tutti gli ostacoli, lui stava camminando non perdendo la speranza.
Appena arriva nel cortile davanti alla torre, rimane sorpreso per quello che vede. Il giardino era pieno di persone che sembravano fossero morte. Pero’ subito, visto che le loro guance erano rosse e i nasi umidi e anzi tenevano le coppe di vino in mano, ha concluso che probabilmente fossero dormendo.
Camminando cosi’ arriva ai piedi del castello. Avendo salito le scale, vede la guardia del regno russare rumorosamente. Anche se tutta la situazione gli sembrava strana, non intendeva arrendersi. Entra nella stanza dorata e finalmente vede una straordinaria bellezza che lascia senza fiato. Rimane sbalordito da una tale creatura divina e si mette subito in ginocchia davanti al suo letto.
In quello stesso momento la magia svanisce e la principessa si risveglia. Visto il principe sopra il suo letto, gli dice di averlo aspettato da tanto. Il Principe era tanto affascinato da lei che sono rimasti a chiacchierare cosi’ per ore. Si presume che una di quelle buone fate abbia avuto influenza sui sogni della ragazza e per quello la Principessa, mentre stava dormendo, poteva riflettere su cio’ che avrebbe detto al suo futuro amato.
Pero’, insieme alla Principessa si risveglia l’intera corte. Subito al risveglio continuano con i loro soliti affari e verso sera decidono di preparare la cena e di fare una gran celebrazione. Il Principe, aiutandola ad alzarsi dal letto, si rende conto che il vestito della Principessa assomiglia a quello che indossava sua nonna, ma nonostante tutto cio’, non le ha detto niente per non offenderla. Anche se il suo vestito era gia’ uscito di moda, la ragazza sembrava bellissima.
La cena si e’ svolta in una gran sala con gli specchi, mentre le violine e flauti rendevano l’atmosfera ancor piu’ bella. Subito dopo la cena segue la ceremonia delle nozze in una piccola cappella dell’orto del castello.
La notte e’ passata rapidamente. La mattina seguente il Principe e’ andato da suo padre che era molto preoccupato per l’assenza di suo figlio. Il figlio ha detto a suo padre di essersi perso nel bosco vicino e per quello era costretto di prendere l’alloggio ad un carbonaio che l’aveva trattenuto anche a cena. Il padre gli ha creduto, ma sua madre invece no. Sapeva che si fosse probabilmente innamorato visto che anche prima gli capitava di scappare dalla casa non avvisando nessuno dei suoi ciambellani.
Sono passati due anni da quando il Principe aveva sposato la Principessa avendo da lei due bellissimi figli, una femmina e un maschio. Sua madre gli ha chiesto qualche volta se fosse innamorato della ragazza, ma lui nascondeva il suo matrimonio e non osava risponderle perche’ girava la voce che la Regina discendesse da una famiglia di orchi divoratori di bambini.
Passano altri due anni e dopo la morte del Re, il giovane Principe prende il trono di suo padre. Subito avvisa tutta la corte del suo matrimonio ed organizza una festa dell’accoglienza in onore della Principessa e i loro due bambini.
Dopo qualche tempo il giovane Re ha litigato con l’Imperatore. Essendo costretto di andare in guerra, lascia a sua madre governare il regno e badare alla sua giovane moglie e i loro due bambini. E’ rimasto in guerra per l’intera estate.
Non appena il Principe si allontana dal castello, la Regina decide di mandare la Principessa e i suoi bambini in campagna, nella loro villa estiva. Un paio di giorni dopo raggiunge anche lei e subito da’ l’ordine ai suoi servitori di servirle la ragazza e i suoi bambini per cena. Doveva soddisfare i suoi bisogni cannibalistici. Il servitore ne rimane terrorizzato.
Si e’ recato verso la stanza in cui era la piccolina che subito gli si butta nell’abbraccio chiedendogli delle caramelle. Rattristandosi, decide di salvare i piccoli con un inganno, macellando un’agnello invece dei bambini e servendolo alla padrona. Grazie al sugo e contorni deliziosi, la Regina non si rende conto dell’inganno. Anzi, era contetissima della cena preparata.
Il servo nasconde la bambina presso la loro casa affidandola alla sua moglie e cosi’ riesce a salvarla dalla Regina malefica. Pero’, una settimana dopo la Regina decide di mangiare anche suo nipote. Il servo intendeva ingannarla allo stesso modo come prima e pure lui porta dalla sua moglie, mentre ora alla Regina prepara una capra.
La malvagia Regina volendo ora mangiare anche la Principessa, ordina al servitore di preparare per cena anche lei al sugo e contorni deliziosi. Il servo, temendo di non riuscire a trovare un animale da preparalo al posto della ragazza, decide di ammettere tutta la verita’ alla Principessa. Si reca alla sua stanza con la spada in mano e trova la Principessa prepararsi di togliersi la vita per essere rimasta, come credeva, senza i suoi figli. Apprende la verita’ e poi viene anche lei nascosta al sicuro, presso la casa della moglie del servitore. Alla Regina viene servito un cervo al sugo al posto della ragazza.
La perfida Regina anche questa volta era contenta della cena e quindi le viene in mente di dire al giovane Principe che la sua famiglia sia stata attaccata e mangiata dai volpi feroci.
Una sera la Regina, faccendo una passeggiata per il regno, sente il pianto dei bambini. Lo era la voce di suo nipotino che si scusava con sua madre per aver fatto qualcosa di sbagliato, mentre sua sorella gridava e cercava dalla madre che perdonasse al suo piccolo fratello. La Regina, arrabbiata per scoprire infine l’inganno, decide di gettarli tutti in un barile riempito di vipere, rane ed altre creature velenose. Fortunatamente, il Principe torna in tempo giusto per prevenire la sua terribile intenzione. La Regina, pazza dalla rabbia nel vedere quello che vedeva, si suicida gettandosi tra le vipere e nello stesso istante viene mangiata.
Al Re dispiaceva per tutto cio’ che era successo e per essere rimasto senza madre, ma la consolazione la trova tra la sua cara familglia.
Personaggi: la Principessa, il Principe, il Re, la Regina malefica
Analisi dei personaggi
La Principessa – una giovane e bellissima ragazza che cade in trappola per la sua curiosita’ e capricciosita’. Coll’aiuto delle buone fete riesce a sfuggire in parte all’incantesimo di una vecchia e malefica feta. L’incantesimo malefico si avvera solo in parte, cioe’ in modo che la ragazza cade in un profondo sonno e cosi’ continua a dormire finche’ il Principe non venga a salvarla. La sua vita non era idilica nemmeno dopo perche’ il Principe, dovendo partire a lottare coll’Imperatore, affida la Principessa alla Regina che era inclina al cannibalismo. La Regina non ci riesce perche’ il Principe torna dalla guerra prima del tempo previsto. La Principessa viene mostrata come una buona ed onesta ragazza che anzi nei momenti piu’ difficili non perde la fede in bonta’ e giustizia. Rimane, nonostante tutte le disgrazie attraverso cui doveva passare, morale e col cuore pulito e quindi alla fine viene premiata a vivere per sempre felice e contenta.
Il Principe – s’innamora della bella Principessa appena la vede sulla cima della torre dove era catturata. Subito dopo l’incontro loro due si sposano, ma la notizia la nasconde da sua madre perche’, come girava la voce, discende da una famiglia inclina al cannibalismo. Quando una volta era in guerra, stava quasi per rimanere senza la sua famiglia perche’ la Regina voleva mangiarli tutti. Per fortuna, riesce ad arrivare in tempo giusto a salvarli. A differenza di sua madre, il Principe era buono. Il suo carattere e cuore pulito eredita da suo padre. Non permette di essere preso e condotto dalla malizia di sua madre. Credeva in bonta’ e coraggio. Era sempre dalla parte del bene e della giustizia, anche quando in nome di essa doveva condannare a morte la sua propria madre. Nonostante tutto il male che lei aveva fatto, lui l’ha condanna a morte perche’ lo era l’unica cosa giusta in quel momento.
La malefica Regina – di origine cannibalistica. Voleva mangiare la sua propria famiglia tranne suo figlio di cui aveva molta paura. Era tanto malvagia che non vedeva l’ora che il Principe andasse in guerra per poter organizzare una festa in cui pianificava di mangiare la famiglia di suo figlio. Non ci riesce e alla fine si suicide. La Regina, pur essendo consapevole del suo perfido e malefico difetto, non riusciva a controllarlo o reprimerlo. Sempre cercando di soddisfare i suoi perfidi impolsi, non si preoccupava mai della sua propria famiglia. Il suo egoismo e i suoi peccati ha pagato con la propria vita.
Note sull’autore
Charles Perrault nasce a Parigi il 12 gennaio del 1628 da famiglia alto-borghese, come il settimo figlio di Pierre Perrault e Paquette Le Clerc. Dall’inizio poteva permettersi di frequentare le migliori scuole.
Grazie all’istruzione che si permette, Charles diventa un uomo molto colto, educato ed istruito, un vero erudito. Durante la sua vita facceva vari lavori e tra l’altro scriveva le opere sull’amicizia e sull’amore e anche le discussioni sulla letteratura. Nonostante tutto, oggi e’ conosciuto come autore di fiabe su cui pagine sono cresciute molte generazioni e le cui fiabe lasciano ancor oggi un segno duraturo su molti bambini.
I racconti che scriveva e cui si godevano per lo piu’ i bambini, discendono dalle storie che venivano trasmesse oralmente. Alcune di esse sono prese ed elaborate dai fratelli Grimm e alcune venivano trasmesse oralmente. Charles ci lascia certe opere ancor oggi molto conosciute e lette. Una di esse e’ “I racconti di Mamma Oca”.
Nell’opera sopranominata ci sono molti racconti provenienti dalla classe media o contadina, che poi sono adatti all’aristocrazia. L’opera contiene otto fiabe e tutte insieme rappresentano una collezione particolare. Questa opera e’ stata pubblicata sotto il nome di suo figlio.
Charles Perrault era un gran appoggio e punto di riferimento per tutte le nuove generazioni perche’, nella lotta eterna tra giovani e vecchi, era sempre dalla parte di coloro che preferivano, per quanto riguarda la scrittura, uno stile moderno. Quelli piu’ vecchi ritenevano che la strada giusta fosse proprio quella che era stata seguita e rispettata da tutte le generazioni precedenti.
Le fiabe grazie a cui diventa famoso sono: “Il gatto con gli stivali”, “Cappuccetto Rosso”, “Cenerentola” e “Barbablu'”. La sua prima fiaba sotto il nome “La bella addormentata nel bosco” e stata pubblicata nel 1696.
Muore a Parigi il 16 maggio nel 1703.