La locandiera Mirandolina e’ una celebre commedia del commediografo Carlo Goldoni che ci parla dell’ego, dei sentimenti, del materialismo e di tutto cio’ veramente importante nella vita.
La trama si svolge a Firenze, nella locanda di Mirandolina che, grazie al suo fascino, riesce a conquistare i cuori dei suoi cortigiani prendendosi gioco dei loro sentimenti. Cosi’, tra tutti loro, nella locanda un giorno ci prendono alloggio tre stranieri, il Marchese di Forlipopoli e il Conte di Albafiorita, tutti e due innamorati della bella ragazza, e il terzo – il Cavalier di Ripafratta, che da sempre disdegnava le donne. Mirandolina, volendo sfidarlo ed umiliarlo, decide di scoprire il suo lato debole grazie a cui aveva intenzione di sconfiggerlo. Fingeva di voler accontentare tutti i suoi desideri finche’ lui non si e’ innamorato di lei, chiamandola una donna eccezionale. Pero’, alla fine lei riesce a vederlo cadere e si sposa con l’atro.
L’opera ci rivela che, per quanto riguarda particolarmente il modo di conquistare la locandiera Mirandolina, tutta la gente e’ uguale. Per attirare la sua attenzione ed effetto competevano molte persone di varie posizioni sociali e di diverso potere e status. Pero’, in sostanza tutti loro sono uguali, volendo solo soddisfare il proprio ego e raggiungere il loro proprio obiettivo. Competono l’uno con l’altro solo per dimostrare il proprio valore e potere, ma in realta’ non tengono affatto a Mirandolina.
Per capire completamente la creazione letteraria di Goldoni, inanzitutto dobbiamo comprendere il suo punto di riferimento, cioe’ la sua commedia dell’arte (una nuova forma teatrale). Proprio questa forma della commedia Goldoni introduce nel mondo teatrale riuscendo a portarla alla sua perfezione.
Questa commedia raggiunge al suo piu’ gran successo nel XVII secolo, quando veniva recitata in tutta l’Europa. Pero’, nel XVIII perde il suo senso e valore originario, anche la sua complessita’, e col passare del tempo diventa sempre piu’ il materiale per le feste popolari e vari carnevali, il divertimento per un pubblico di scarsa cultura. Quelli piu’ seri ed istrutti erano gia’ un passo davanti agli altri, aspettandosi una nuova forma teatrale.
Commedia dell’arte e’ una specie particolare in cui recitano attori di professione, i personaggi di elevata cultura. Infatti, si tratta di un genere di rappresentazione teatrale non basato su testi scritti, ma gli attori invece avevano sempre una certa liberta’. Anche se la peripezia, l’epilogo e la trama principale erano scritti prima di tutto, attori avevano la possibilita’ dell’improvvisazione. Sul palcoscenico erano liberi ad improvvisare con numerose incisioni nei testi, con la danza scenografica, mimica, gesti, musica ed acrobazioni.
La commedia di Goldoni si basa sulla sua tendenza di tornare alla commedia dell’arte, cioe’ allo scenario scritto perche’ credeva che solo cosi’ sarebbe stato piu’ realistico, piu’ ricco e piu’ vivace.
L’opera e’ colorata da molti inserimenti comici grazie a cui e’ facile da leggerla e capirla. Mirandolina decide di sconfiggere l’uomo che sosteneva di odiare le donne. Grazie alla sua furbizia e capacita’, lui alla fine diventa un gran ammiratore di tutte le caratteristiche feminili.
La locandiera Mirandolina e’ un vero capolavoro in cui viene presentata una peripezia semplice, piena di scene commiche che susseguono velocemente una dopo l’atra e tutto cio’ viene interpretato dai personaggi di un carattere eccezionalmente convincente.
Genere letterario: commedia
Luogo dell’azione: la locandiera di Mirandolina nella citta’ di Firenze (Italia)
Tempo dell’azione: un giorno
Il tema dell’opera: la seduzione dell’inconquistabile locandiera Mirandolina e il suo gioco con i suoi cortigiani i quali continuamente riesce a tenere in scacco nascondendo fino alla fine a chi regalera’ il suo cuore
L’idea dell’opera: non e’ bello giocare con i sentimenti degli altri, specialmente per soddisfare il proprio ego
Riassunto
I atto
Mirandolina, dopo la morte di suo padre, ottiene in erede una locanda, il che le porta una gran ricchezza. Il padre era preoccupato del futuro della figlia e per quello desiderava che lei si sposasse con un buon ragazzo com’era Fabrizio. Dopo la sua morte Mirandolina si confida con Fabrizio, dicendogli di voler postporre il matrimonio perche’ teneva di essere ancor sempre abbastanza giovane. Si godeva lavorando nella sua locanda e si occupava molto del comfort dei suoi ospiti che ci venivano inanzitutto per la sua bonta’ e bellezza.
Nella sua locanda la vicenda ruota intorno a tre ospiti. Un ricco Conte, un Cavaliere che odia le donne ed un povero Marchese. Il Conte e il Marchese lottano per l’affetto e l’attenzione di Mirandolina, mentre e’ sempre il Marchese a finire male perche’ con la poverta’ perde anche la reputazione.
Loro cercano in tutti i modi possibili di conquistarla, comprandole numerosi belli e costosi regali, promettendo di darle tutto che possiedono e vantandosi della loro nobilta’ e del loro status sociale.
Mirandolina li deride perche’ li tiene tutti egoisti, cioe’ e’ convinta che l’unica cosa che loro vogliono e’ nient’altro che la sua ricchezza. E cosi’ rifiutava tutte le loro offerte.
Fabrizio, il suo fidanzato ed assistente, cioe’ il cameriere della locanda, osservava da parte tutto quello e non gli era per niente facile. Eppure, credeva nella fedelta’ e l’amore di Mirandolina.
Un duello cosi’ vanitoso tra quei due, con disdegno e disprezzo osservava il misogino, il Cavalier Ripafratta. Il Cavaliere e’, secondo Mirandolina, maleducato e senza sentmenti, mentre lei soffre le sue umiliazioni. Tutto cio’ risulta che Mirandolina decide di vendicarsi con lui, facendolo innamorare di lei.
“Devo sedurlo… Chi scappa, non deve aver paura di essere vinto, ma chi si ferma, chi ascolta e se la gode, prima o dopo, nonostante la sua voglia e controllo, deve essere sconfitto! E cosi’ faro’ cadere anche il mio Cavaliere… Ce la faro’.”
Entrano un giorno nella locanda due attrici, Ortenzia e Dejanira, che si presentano come contesse e nobildonne, ma nessuno dei presenti non si era permesso di essere ingannato. In quel momento il Cavalere e il Marchese competevano chi di loro due sarebbe regalato a Mirandolina i doni piu’ preziosi. Il Marchese cerca anche di sedurre quelle due attrici, ma loro due tuttavia vanno nella camera del Conte. Il Marchese, molto arrabbiato per quello, cerca il modo di vendicarsi con loro.
Secondo atto
Mirandolina, grazie alla sua finta modestia, alla sincerita’ e alle sue oleose parole piene di affetto e compassione, riesce pian piano ad intenerire il cuore del Cavaliere. Lui comincia a fidarsi di lei, mentre la sua ostilita’ ed innamicizia verso le donne pianamente svanisce. Lei gli prestava un’attenzione particolare con l’intenzione di farlo innamorare di lei, e tutto cio’ solo per poter alla fine vendicarsi di lui.
Nel frattempo quelle due attrici ammettono al Conte di non essere nobildonne.
Mirandolina si reca nella camera del Cavaliere e, grazie alla sua tattica, riesce ad attirare la sua attenzione. Le sue piccole tenerezze insieme al letto e al suo piatto preferito gli facevano molto piacere e lui diventa sempre piu’ rilassato e tranquillo nella sua compagnia.
Pero’, il Cavaliere non essendo neanche consapevole di cio’ che gli sta succedendo, comincia a sentirsi sempre meglio accanto a Mirandolina. Pero’, capito di essersi innamorato, decide di partire in un lontano viaggio per scappare cosi’ dai suoi sentimenti.
Mirandolina pure a questo trova la risposta giusta. Facendo finta di piangere e di non sentirsi bene, gli mostra il suo rimpianto per la partenza e con un tale comportamento rompe il cuore del Cavaliere. Lui allora cambia l’idea e decide di rimanerci per corteggiarla e conquistarla.
“Cara Mirandolina! Lei e’ la prima donna in questo mondo la cui compagnia e’ riuscita a darmi tranquilita’ e ne sinceramente godevo!”
Terzo atto
Nell’ultimo atto Mirandolina si rende conto dell’innamoramento del Cavaliere e quindi si decide a cambiare la tattica e a godersi la sua ben preparata vendetta. Rifiuta con disdegno il regalo del Cavaliere e cosi’ gli dimostra di non tenere affatto alle cose materiali, ma al contrario vuole sentirlo ammettere che le donne abbiano una certa superiorita’ e potere sugli uomini.
L’innamorato Cavaliere va da lei per chiederle di accettare il suo segno d’affetto, ma la becca col cameriere Fabrizio. Lui finisce umiliato per la sua debolezza, il che lo fa cadere in una disperazione profonda. Allora il Cavaliere entra nella lotta col Conte, mentre Mirandolina non ci fa caso affatto. Lei fa finta davanti ai suoi ospiti e Fabrizio di non saper niente di cio’ che sta succedendo intorno a lei.
Resa conto di aver esagerato, Mirandolina si rivolge a tutti i presenti, rivela il suo piano e dichiara l’ultimo desiderio di suo defunto padre che da sempre voleva farla sposare con Fabrizio. E’ l’unico modo che le procurerebbe la protezione, mentre nello stesso tempo potra’ ritenere la sua liberta’.
Il Cavalier Ripafratta, offeso e colpito, lascia la lacandiera, mentre il Marchese e il Conte, essendo piu’ bravi a capire gli scherzi della ragazza, ci restano e anzi alla fine le mandono i regali per il matrimonio.
Il Cavalier Ripafratta:
“Scappo dal tuo sguardo! Maledette le tue lusinghe, le tue lacrime, le tue trappole! Grazie a te ho scopperto quale maledetto potere abbia la tua sorta sopra di noi, e da te ho imparato sulla propria pelle che non basta odiare per sconfiggere l’uomo, ma invece bisogna scapparne sempre piu’ lontano!’
Personaggi: Mirandolina, il Cavalier di Ripafratta, il Conte d’Albafiorita, il Marchese di Forlipopoli, Ortensia, Dejanira, Fabrizio, il servo del Conte, il servo del Cavaliere.
Analisi dei personaggi
Mirandolina – una bella ed astuta donna, particolarmente determinata e consapevole di se’. Guarda alla vita con ottimismo e sempre in faccia la realta’. Sapeva far innamorare tutti di lei. Ritiene che tutte le opportunita’ che ci si offrono dovrebbero essere colte, ma dall’altra parte bisogna sempre rispettare il codice morale e i valori importanti della vita. Non le piaciono la falsita’ e la finzione dei suoi cortigiani e per quello derideva tutti gli uomini che cercavano di sedurla e se la godeva. Considerava che tutti loro fossero innamorati di lei non per quella che lei era in realta’, ma solo per il loro ego, mentre tra l’altro erano anche materialisti. Lei glielo anche ammette e, nonostante il fatto che giocava con i loro sentimenti, non dovrebbe esserne accusata. Particolarmente si e’ impagnata a scoprire le bugie e la falsita’ del cavaliere Ripafratte dopodiche’ non si sentiva neanche in colpa. Per fortuna alla fine trova la sua felicita’ con un buon uomo, chiamato Fabrizio.
Fabrizio – un buon ed onesto ragazzo. Era cameriere presso la locandiera di Mirandolina e il padre della ragazza scieglie proprio lui come il futuro marito per sua figlia. La ragazza lo accetta grazie alle sue belle caratteristiche e per la sua bonta’.
Il Cavaliere Ripafratta – non era affascinato dalla bellezza di Mirandolina e non gli era chiaro come mai tutti gli uomini fossero pazzi per lei. Diceva spesso di non poter credere che una donna fosse capace di seminare discordia tra amici e farli litigare l’uno con l’altro. All’inizio Mirandolina non prestava attenzione a lui, ma col passare del tempo decide di sedurlo dopodiche’ lui s’innamora e anzi si confida con lei. Stava quasi per sacrificare la sua vita in un duello con un Cavaliere solo a causa della gelosia che destava in lui la bella ragazza. Alla fine, arrabbiato, lascia la locandiera una volta per sempre.
Il Marchese di Forlipopoli – un uomo molto orgoglioso, vanitoso ed arogante. Inanzitutto, un gran materialista. Litigava spesso col Conte verso il fatto chi di loro due sia piu’ attraente a Mirandolina. Spesso discuttevano sul denaro. Non offriva alla ragazza i soldi, ma invece la sua protezione.
Il Conte di Albafiorita – lui e il Marchese litigavano spesso Mirandolina. Il Conte credeva che lei non avesse bisogno della protezione di nessuno, ma di qualcuno chi l’avebbe offerto aiuto e appoggio finanziario per gestire bene la sua locandiera.
Carlo Goldoni biografia
Carlo Goldoni nacque a Venezia nel 1707 da una famiglia borghese. E’ stato un drammaturgo e librettista italiano. E’ consiedarato il padre della commedia moderna e anche il riformatore del teatro.
Ha prolongato gli studi perche’ studiava in varie citta’. Cosi’ studia a Perugia, poi presso l’Universita’ dominicana in Rumenia e alla fine prende la laurea di legge all’Universita’ di Padova.
Aveva un carattere particolare, era capriccioso e gli piaceva molto girovagare. Ben presto durante gli studi esprime il suo carattere grazie a cui viene cacciato via dall’Universita’ di Padova.
Per un breve periodo ha lavorato nel settore di legge perche’ gia’ dagli studi lo attirava molto il teatro.
Ha scritto una serie di melodramme, tragicommedie e piu’ di duecento commedie. Le commedie spiccano per il loro dialogo eccezionale, mentre tra l’altra si anche usava del dialetto veneziano.
Le sue opera piu’ celebri sono: “La locandiera”, “Mirandolina”, “Malviventi”, “Litigi dei pescatori”, “La vedova di Luca”, “Gl’innamorati”, “La Trilogia della villeggiatura”, “Ricordi”.
Nel 1762 si trasferisce da Venezia a Parigi dove lavora anche come insegnate dell’italiano sulla corte del re di Francia Luigi XV. Durante la rivoluzione francese le pensioni gli vengono soppresse, il che lo porta all’estrema poverta’. Pero’, nonostante tutto continua a scrivere.
Muore nella miseria il 6 febbraio del 1793 a Parigi.