Con il romanzo “Lo Straniero” Albert Camus ottiene il suo primo grande successo su cui influenzano la filosofia di Nietzsche, la filozofia dell’esistenzialismo di Sartre e maggiormente la sua propria filosofia di assurdita’. Il romanzo appartiene all’epoca del tardo modernismo (dagli anni quaranta agli anni settanta del ventunesimo secolo), in cui, inoltre che il tema dell’assurdita’ e della vita priva di ogni senso, lo scrittore esporre anche la sua visione sulla vita come un’esistenza insensibile condotta da una serie di coincidenze imprevedibili.
La questione su cui Camus cerca di trovare la risposta e’ come giustificare l’esistenza nel mondo senza senso, cioe’ come accettare la propria incapacita’ nella vita che non e’ nient’altro che una serie di assurdita’ (la filosofia dell’assurdita’). Il romanzo e’ diviso in due parti. La prima parte si riferisce alla vita di Meursault, come un uomo libero, appogiandosi all’esperienza immediata, mentre nella seconda parte viena descritta la sua vita in prigione dove ci si aspetta il commento e la spiegazione.
Il narratore dell’opera e’ nello stesso tempo il protagonista Meursault. Il romanzo e’ scritto nella prima persona, ma le vicende vengono esposte in modo oggettivo e preciso (mentre il personaggio parla di se stesso come se si trattasse di qualcun altro, senza mai impegnarsi a dare un certo senso alla sua vita ne’ di aderire pienamente al codice morale perche’ trova che una vita cosi’ sincera non bisogna giustificare). Non esiste una profonda psicologizzazione per il suo carattere molto semplice (indifferente a tutto cio’ che lo circonda). Non c’e’ neanche un monologo interiore basato sul suo graduale risveglio della coscienza.
Meursault e’ un giovane impiegato francese. Il romanzo descrive la sua vita dal momento in cui apprende la morte della madre all’attesa della sua propria morte perche’ senz alcun motivo uccide un arabo (l’arabo tira fuori un coltello nel momento in cui Meursault viene abbagliato dal sole – lo era il colpo di fortuna). Non piangeva durante il funerale di sua madre pensando a come sua madre prima della morte cercò di condurre una vita che le piaceva di piu’. La gente lo biasimava per quello perché la sua reazione “fredda” non è comune in un mondo in cui le lacrime ci si aspettano in tali circostanze.
Al processo per omicidio la sua condizione viene aggravata per il suo atteggiamento indifferente e per il comportamento ostentato durante il funerale di sua madre. Anzi, quello stesso giorno aveva trovato l’amante. Per tutto cio’ alla fine viene condannato a morte (lo condannano quelli col morale inferiore o superiore?). Forse cio’ che ad alcuni sembra come un’estrema insensibilita’, in realta’ sia una profonda e sincera sensibilita’ e empatia, liberata dalle norme stabilite dalla sua societa’ e dall’ipocrisia sociale; intelligente, indifferente, insensibile, freddo, ma in verita’ non e’ incline a mentire e non sta a cio’ che si aspetta da lui perche’, a suo parere, lo considera nient’altro che una falsa ipocrisia.
Da lui si aspetta di pentirsi per il suo peccato, ma lui lo rifiuta perche’ non vuole conformarsi alle convenzioni sociali ed eseguire cio’ che altri si aspettano da lui. Sinceramente ammette di sentirsi contento e di non sentirsi dispiaciuto per quello che ha commesso; rifiuta di nascondere i suoi sentimenti e atteggiamenti che non coincidono con quello che si aspetta da lui, mentre la societa’ per tutto quello si sente in pericolo. Meursault ammette solo la verita’ e per quella verita’ decide anzi di sacrificare la propria vita. Di seguito senza alcun vergogna mostra la sua “nudita’” – per cui viene accusato come “straniero” nel mondo di abitudini, costumi e convenzioni.
E’ escluso dalla societa’ per via della sua indifferenza verso le istituzioni sociali e per non rispettare le regole che la societa’ impone. Non accetta le regole del gioco sociale, privo delle illusioni familiari, amore, lavoro, amicizia, codice morale, stato e legge, fede e religione, e tutte quelle illusioni erano ben cullate dalla societa’ civile. Lo straniero è caratterizzato da una tecnica di riduzione, mentre; la sua vita mentale è ridotta agli impressioni percepibili (il lettore e’ sempre in attesa di un’elaborazione psicologica del personaggio, ma alla fine ne rimane senza).
Il suo rapporto con la madre era da sempre abbastanza superficiale. Non aveva mai bisogno di creare eventuali relazioni piu’ strette con la gente, ma lui tanto non lo mai considerava un diffetto o un problema. Il suo comportamento rispecchia due punti di vista, d’una parte la visione di un uomo che aveva percepito l’assurdita’ di questo mondo e d’altra parte la visione della gente che continua a vivere nel mondo delle proprie illusioni.
Per quanto riguarda l’amore, Marie gli chiedeva spesso se l’amasse, ma lui non sapeva mai darle una risposta precisa, il che voleva dire che era da sempre abbastanza indifferente nei suoi confronti, infatti, tutto cio’ ci dice che lui non ci pensava mai, che non gli piaceva cio’ che faceva, ma non odiava mai nessuno ed era da sempre privo di qualsiasi passione e rapporto emozionale. Rifiutava ogni tipo di promozione perche’ non voleva uscire dalla sua routine e dalla zona di comfort. E’ molto passivo e non li tiene amici, mentre gli altri lo considerano cosi’. Non ci tiene a nessuno ed e’ del tutto privo del bisogno di realizzare qualsiasi relazione con il mondo che lo circonda. Non gli piace confidarsi con nessuno perche’ lo considera inutile e superfluo.
Era processato per omicidio, ma la corte lo accusa di essere cattivo a causa del suo rapporto con la madre. Lui ha violato tutto cio’ che la societa’ si aspettava da lui. Non voleva essere ipocrita (non voleva piangere sulla tomba della madre se non ne sentiva il bisogno). Ha violato la legge scritta, non aveva nemmeno un motivo valido per commettere peccato, reagiva ai stimoli fisici e al sole.
Genere letterario: romanzo psicologico
Luogo dell’azione: la citta’ di Algeri
Tempo dell’azione: gli anni 30 e 40 del ventunesimo secolo
Il tema dell’opera: l’apatia del mondo dal punto di vista di un uomo accusato per omicidio.
L’idea dell’opera: la solitudine e l’alienazione dell’uomo moderno, che conduce all’apatia e alla crudeltà di un individuo.
Riassunto
I. parte del romanzo
”Oggi mamma e’ morta. O forse ieri. No so.”
La vicenda inizia con la morte della madre del protagonista, conosciuto come Meursault. Lui lavora come impiegato presso un agente marittimo nella citta’ di Algeri. Per quanto riguarda il lavoro non e’ affatto ambizioso, vive da solo, non comunica spesso con i suoi vicini di casa, il pranzo fa regolarmente presso il ristorante di Celeste, ha solo alcuni conoscenti con cui mantiene un rapporto abbastanza superficiale e per lo piu’ si vede con Emmanuele che lavora nella stessa azienda. Sua madre gli ultimi tre anni li aveva passati in un ospizio nel villaggio di Merenga, un’ottantina di chilometri allontanato da Algeri. Meursault viaggia in autobus al funerale e passa la notte accanto al cadavere di sua madre. Durante la notte e’ abbastanza distratto e nonostante il caffe’ ogni tanto sta quasi per addormentarsi. L’intero tempo sta osservando la reazione degli amici di sua madre. Il giorno seguente faceva caldissimo. Al funerale ci erano venute solo poche persone visto che i vecchi di casa di riposo non erano permessi di essere presenti.
Meursault sta compilando la lettera e Raymond lo chiama per suo amico. Il sabato seguente trascorre di nuovo con Marie. Visto che ha passato la notte nel suo appartamento, decidono di fare il pranzo insieme e Meursault va a comprare la carne. Mentre stanno preparando il pranzo, sentono un litigio che viene dalla camera di Raymond. Da lui c’era un mezzano, mentre tra l’altro prende una botta da un poliziotto. Marie se ne va dopo il pranzo, mentre Raymond viene a trovare Meursault per raccontargli di cio’ che gli e’ successo. Dopo aver realizzato il suo piano la ragazza lo schiaffeggia e lui la picchia. Escono fuori per prendere un cognac e incontrano Salamano che e’ in cerca del suo cane scappato.
La settimana seguente Raymond chiama Meursault per trascorrere insieme la settimana nella villa del suo amico. Gli confessa di essere seguito l’intero giorno da un gruppo di Arabi, tra cui si trova anzi il fratello della sua presunta amante con cui si e’ picchiato nel tram. Meursault dal suo capo riceve un’offerta di gestire una compagnia a Parigi, il che Meursault non accetta. La stessa sera Marie gli chiede di sposarla, ma lui le risponde di essere indifferente. La domenica si recano insieme da Raymond, alla villa del suo amico. La’ vengono accolti dal suo amico Masson e dalla sua moglie.
Mentre i maschi stavano passeggiando per la spiaggia, si sono accorti di due arabi, tra cui uno era il fratello della ragazza picchiata da Raymond. Segue una picchiata dopo cui Raymond esce con la mano ferita. Dopo essersi ripresi, Raymond decide di vendicarsi. Incontrano di nuovo quei arabi vicino ad un fonte. Meursault riesce a convincere Raymond di consegnargli la pistola. Gli arabi si allontanano e loro due si recano verso la villa. Meursault continua la passeggiata nonostante la giornata caldissima e ben presto incontra l’avversario di Raymond. La sua faccia all’improvviso appare davanti ai suoi occhi, mentre l’intera spiaggia brucia dal sole. L’Arabo tira fuori il coltello, l’accaio viene lucidato dallo splendore del sole, Meursault prende la pistola e lo uccide. Dopo quello spara altre quattro volte nel suo corpo immobile.
II. parte del romanzo
Meursault si trova in prigione dove lo interrogano sull’omicidio. L’avvocato della difesa lo avvisa che il tribunale e’ curioso della sua vita privata, particolaramente della sua indifferenza durante il funerale di sua madre. L’investigatore lo chiama l’Anticristo e lo sfida agitando una piccola statua di crocifisso di fronte al suo naso. Marie va a trovarlo, mentre lui invece presta piu’ attenzione agli altri prigoneri e ai loro visitatori che alla sua fidanzata. Ben presto lei gli invia anche una lettera, ma fra poco la sua attenzione inizia a dargli fastidio. Si tiene non piu’ infelice degli altri e pian piano si abitua senza grandi difficolta’ alla vita in isolamento.
I giorni successivi trascorre nei ricordi, maggiormente dormendo. Nel suo letto, tra le tavole e il materasso, c’e’ un pezzettino di un vecchio giornale con una storiella di un Cecoslovacco che, dopo 25 anni, torna al suo paese insieme alla sua moglie e i suoi figli. Lascia la sua famiglia presso un alloggio e si reca ad una pensione gestita da sua madre e sorella. La madre non riesce a riconoscerlo e lui decide di fare uno piccolo scherzo. Gli fa vedere i suoi soldi che aveva e prende in affitto una stanza. La stessa notte loro lo uccidono dopodiche’ lo derubano. La mattina seguente ci arriva la sua moglie e scopre tutto cio’ che e’ successo. La madre si toglie la vita impiccandosi e la sorella si getta dentro un pozzo.
Sono passati i mesi, quasi un anno intero quando finalmente inizia il processo di Meursault. Testimoniavano il direttore dell’ospizio, il portiere del posto, il vecchio Perez, Celeste, Raymond, Marie e Masson. Meursault sta analizzando la gente in aula e con attenzione ed interesse ascolta cio’ che i testimoni hanno da dire contro lui. L’accusa si basa sulla sua assenza di sentimenti (non piangeva durante il funerale di sua madre, di seguito e’ andato a vedere un film in cinema, ha fatto una cospirazione insieme a Rayomond…) e infine lo condannano a morte. In attesa della sua esecuzione tre volte rifiuta di confessarsi, ma il confessore comunque viene a trovarlo. Meursault lo ascolta fino al momento in cui perde la pazienza e cosi’ arrabbiato comincia ad esporre alcuni suoi pensieri sulla vita. Vale la pena illudersi ed impegnarsi che tanto tutto e’ inutile e privo ogni senso? Grazie a quella rabbia, negli ultimi momenti della sua vita sente di essere purificato da ogni male, liberato da ogni speranza, di essere indifferente e soprattutto felice.
Analisi dei personaggi
Meursault – il protagonista del romanzo e nello stesso tempo il narratore della storia. Uno strano ragazzo, un impiegato che conduce una semplice vita. Una vita priva di ogni senso, isolata ed abbastanza tranquilla. Non e’ affatto emotivo e tiene che nessuno sia in grado di sfuggire al suo destino e percio’ si arrende senz’alcuna preocuppazione di cio’ che gli succeede intorno. Non c’e’ niente che potrebbe far svegliare la sua sensibilita’, il suo dolore e l’amore, la sua amicizia. Nemmeno il crimine e la condanna a morte riescono a far svegliare qualsiasi sentimento in lui. Vive una vita abbastanza stabile e monotona senza voler cambiare qualcosa. Cosi’ vediamo che non ha nessun interesse di avere il successo nel mondo degli affari, che non vuole cambiare la sua vita solitaria, mentre l’amore per Marie sente solo durante il loro contatto fisico. Anche se esegue e rispetta tutte le norme imposte dalla sua societa’, alla fine viene rimproverato per la sua mancanza di passione e per la sua assenza di sentimenti verso cio’ che faceva. Proprio per quella ragione, a causa di tale sua fredezza, lui alla fine viene condannato per omicidio che commette in difesa. Il suo personaggio e’ proprio la condanna di un uomo che vive nel mondo di oggi e per cui il piu’ gran dolore consiste nel fatto che non riesce a sentire ne’ il dolore ne’ la bellezza di questo mondo. Infatti, lui non sente nient’altro che l’indifferenza verso questo mondo.
Marie Cardona – un’amica intima di Meursault con cui una volta ha lavorato. Era dattilografa. Molto tempo dopo s’incontrano di nuovo e ben presto diventano abbastanza vicini: ” Nell’acqua ci ho trovato Marie Cardona, una dattilografa che una volta ha lavorato nella nostra azienda e cui in quei tempo volevo molto. Anche lei me, mi sembra. Ma, fra poco lei ci lascia e percio’ non avevamo tempo di fare qualcosa.”
Salamano – era l’amico migliore di Meursault. Aveva un cane con cui passava tutto il suo tempo gia’ da otto anni. Lo chiamava sempre con nomi sprezzanti e anzi a volte diceva di odiarlo, ma erano comunque inseparabili: “Era col suo cane. Sono gia’ otto anni che sono insieme. Cacciatore di quaglie soffre di una malattia della pelle, il che ha causato la perdita’ di tutti i capelli e gli sono venute alcune strane lentiggini e croste marroni per l’intero corpo. Vivendo cosi’ con lui (loro due da soli in una stanza), il vecchio Salamano finalmente comincia ad assomigliargli. Pure lui ha alcune croste rossastre sul viso e alcuni strani pelli gialli. Il cane ha infatti preso dal suo padrone una strana postura gobba, il muso teso e il collo allungato. Proprio come se provenissero dalla stessa razza, ma nonostante tutto cio’ si odiano.”
Raymond Sintes – il vicino di casa del protagonista e anche un suo buon amico. Picchiava spesso la sua fidanzata e lei lo chiama mezzano. Era geloso, irascibile e litigioso: “Di lui gira la voce di vivere sul conto delle donne. Pero’, se qualcuno gli chieda di che cosa si occupi, lui risponde di essere “magazziniere”. Ovviamente, non e’ molto preferito dalla gente. Ma, a volte gli piace chiaccherare con me e ogni tanto passa qualche momento da me perche’ io lo ascolto. Penso che cio’ che parla sia interessante. Comunque, non ho alcun motivo di parlare con lui. Si chiama Raymond Sintes. E’ abbastanza basso, col grande petto e il naso da boxer. E’ sempre ben vestito.”
Masson e la sua moglie – erano gli amici di Raymond e avevano una villa in campagna. Meursault, Raymond e Marie hanno passato una settimana da loro quando e’ successo l’omicidio: “Il suo amico si chiamava Masson. Lo era un uomo alto, robusto e col petto grande. La sua moglie era bassa, carnosa e gentile. Parlava come se fosse parigina. Lui subito ci dice di accomodarci e che ha gia’ preparato la pesce fritta che aveva cacciato quella mattina. Gli ho detto di avere una casetta molto bella.”
Albert Camus biografia
Albert Camus e’ stato un filosofo, romanziere, drammaturgo, saggista e anche il vincitore del premio Nobel. E’ rimasto conosciuto per il suo insolito modo di sentire e descrivere l’esistenza umana, visto che uomo moderno considerava un mostro.
Albert Camus e’ nato il 7 di novembre del 1913 in Milleblevin, nella citta’ di Algeri. Albert proviene da una famiglia di origine mista. La madre viene da Minorca, mentre i genitori di suo padre provengono dalla Francia, da una regione chiamata Alsazia.
Purtroppo, Camus perde suo padre all’inizio della prima guerra mondiale, dopodiche’ insieme a sua madre e al resto della famiglia si sposta ad Algeri. Camus non aveva un’infanzia felice dato che la maggior parte della sua vita passa in povere condizioni sociali. Grazie all’aiuto del suo insegnante Jean Greiner, vince una borsa di studio e riesce ed iscriversi alla scuola media.
Dopo aver finito la scuola media, s’iscrive all’Universita’ di Algeri per studiare la filosofia. L’intero tempo era attivo in un movimento di resistenza per cui alla fine aderisce al Partito Comunista. Pero’, qualche anno dopo decide di lasciarlo.
Durante gli studi, oltre a studiare, si occupa molto dello sport e percio’ nel 1929 entra in una squadra di calcio nella quale eccelleva come portiere. Purtroppo, un anno dopo viene colpito dalla tubercolosi e percio’ e’ costretto a rinunciare al calcio.
Durante gli studi prende una pausa e per qualche tempo lavora come venditore degli attrezzi macchine. Lavora anche come insegnate privato e per qualche periodo anche come meteorologo.
Nel 1936 riesce a laurearsi in filosofia con una tesi su Plotino e Sant’Agostino. In quel periodo della sua vita si dedica molto a leggere Malraux, Nietzsche, Pascal, Kierkegaarda ed Epiktet.
Nel 1957 riceve il premio Nobel, cioe’ dopo Rudyard Kipling era la seconda piu’ giovane persona che ricevette un premio cosi’ prestigioso. Il premio, a suo parere, gli viene ufficialmente consegnato in base al saggio “Riflessioni sulla pena di morte”, e non per il romanzo “La caduta”.
Durante la seconda guerra mondiale faceva la parte del movimento di resistenza, mentre nel 1945 diventa il primo redattore della rivista “Le Combat” dopodiche’ dal 1947 si dedica solo alla letteratura.
Finita la guerra, Camus si reca con Sartre verso gli Stati Uniti a tenere lezioni e discorsi sulla filosofia francese. Nonostante il suo sostegno al partito di sinistra, era molto rigido verso la filosofia Comunista per cui, dopo la sua pubblicazione del saggio “L’uomo in rivolta”, decide di rompere l’amicizia con Sartre.
Nel saggio sopra menzionato intendeva darci la sua spiegiazione sulla Rivoluzione da cui si poteva chiaramente vedere il suo atteggiammnto del comunismo. Il suo primo gran contributo alla filosofia ha dato grazie alla teoria dell’assurdita’ in cui parla come la gente tende a dare il senso al mondo il quale in verita’ non ci puo’ offrire niente. Tutto cio’ viene spiegato nel suo saggio “Il mito di Sisifo”.
Negli anni ’50 Camus dedica la maggior parte del suo lavoro creativo ai diritti umani, mentre due anni dopo rifiuta la collaborazione con l’organizzazione mondiale dell’UNESCO dopodiche’ nel 1953 protesta contra la repressione dell’Unione Sovietica.
L’intera sua creativita’ si basa sull’idea dell’assurdita’ del destino umano. Percio’ decide di opponersi all’assurdita’ secondo cui funziona questo mondo. Per tutta la sua vita cerca di sottolineare l’impatto negativo che la vita in citta’ ha sulla civilta’ moderna, l’impatto che col tempo perde ogni legame con la natura.
Tra le sue opera bisogna sottolineare il ciclo che tratta il tema dell’assurdita’: il romanzo “Lo Straniero” (1942), il saggio “Il mito di Sisifo” (1942), la drama “Caligola” e il ciclo della ribellione: il romanzo “La peste”, il saggio “L’uomo in rivolta”, la dramma “Lo stato d’assedio” e la drama “I giusti”.
Albert muore in un incidente stradale a sud-est di Parigi, il 4 gennaio del 1960.
Il suo piu’ gran desiderio da sempre era di essere preso per un individuo e non per un membro di un’ideologia perche’ l’uomo, secondo lui, e’ piu’ importante di qualsiasi istituzione. Da sempre insisteva di non essere collegato a nessuna delle ideologie che la societa’ ci impone.