La tragedia “Romeo e Giulietta” e’ una delle opere piu’ famose del celebre scrittore inglese William Shakespeare, ma anche una delle piu’ famose tragedie d’amore. E’ la prima tragedia di Shakespeare, scritta nel 1593, dopo due altre commedie, ora meno conosciute. L’inspirazione l’ha ricavata dalla famosa leggenda degli amanti di Verona che finirono tragicamente le loro vite, propio per il loro amore.
Cento anni prima di Shakespear, Dante Alighieri nella sua Divina Commedia, nella parte del Purgatorio, menziono’ la tragedia della famiglia Montecchi e Capuleti. Questa tragedia e’ diventata un evento storico del 1303. Si cita anche nel opera “La storia di Verona”, scritta nel 1595. Diversi scrittori prima di Shakespeare hanno usato questo motivo degli innamorati sfortunati di Verona nelle loro opere, ma di certo il suo e’ il piu’ famoso.
La tragedia parla di due persone giovani che si sono innamorate una dell’altra nonostante la loro appartenenza a due famiglie rivali, tra le quali regnava l’odio. Il loro amore sembrava impossibile, ma loro comunque si sono sposati. Tra i vari conflitti delle due famiglie, Romeo uccise il cugino di Giulietta e qundi dovette fuggire dal paese. Pero’, decise di rimanere e nascondersi per non dover separarsi da Giulietta.
I genitori di Giulietta volevano che lei si sposasse con un nobile, ma lei piuttosto che rinunciare al amore e al matrimonio con Romeo preferiva morire. Viene aiutata dal prete che li aveva sposati. Lui le da una pozione che la farebbe solo dormire per un po’ ma non uccidere, cosi’ la sua famiglia penserebbe che lei fosse morta e cosi’ sarebbe libera. Il monaco mando’ un messaggio a Romeo dove diceva che Giulietta era viva, ma il messaggio non arrivo’ mai da lui.
Quando Romeo scopri’ che Giulietta era morta, lui si diresse verso la sua tomba, e sentendo che non ci avesse senso vivere senza di lei, si tolse la vita bevendo del veleno. In quel momento Giulietta si sveglio’ e cerco’ di assorbire le gocce di veleno dalle labra di Romeo per morire, ma quando capi’ che non era abbastanza, prese il coltello e si uccise.
Entrambi le famiglie si resero conto che il loro odio sfrenato ha solo portato via due vite giovani, e’ non e’ riuscito a impedire il vero amore, che alla fine e’ il messaggio principale della tragedia.
Questa tragedia contiene diverse frasi eterne che ancora oggi si citano. Tra le quali, la piu’ famosa e’ “Romeo, Romeo, perche’ tu sei Romeo?”, dove Giulietta maledice la propia sorte per essersi innamorata di Romeo, ma questo non la impediva a continuare ad amarlo. Le scene sul balcone, nelle quali Romeo dichiara amore a Giulietta ancora oggi sono considerate come sinonimo per le dichiarazioni d’amore romantiche, e tutte le storie successive sono paragonate a questa, che rappresenta la piu’ grande.
La tragedia Romeo e Giuelietta e’ scritta principalmente come pentrometro. L’introduzione e’ scritta con il sonetto shakespeariano di 14 versi.
Genere letterario: tragedia
Luogo dell’azione: Verona, Italia
Tempo dell’azione: XVI secolo
Il tema dell’opera: l’amore proibito dei due amanti
L’ idea dell’opera: niente e nessuno puo’ competere con l’amore vero, sopratutto non l’odio e la vendetta
Riassunto
Introduzione
All’inizio lo scrittore ci presenta di cosa si tratta il libro. Ci introduce che il libro si svolgera’ in due case, entrambe famose e apprezzate. Tutto accade a Verona. Queste due famiglie si odiano, e la loro avversione dura da anni. Pero’ i due giovani si innamorano. E lo scrittore ci dice anche che i due amanti moriranno perche’ le due famiglie non volevano pacificare.
Primo atto
Tutto inizia nella piazza principale di Verona. Sansone e Gregorio con le spade in mano parlavano delle due famiglie che si odiavano. Sansone diceva che uno in particolare li stava antipatico. In quel momento arrivarono Abramo, Baldassarre, Benvolio e Tebaldo. Sansone e Gregorio iniziarono a lottare con Abramo e Baldassarre, mentre Benvolio e Tebaldo cercavano di calmare la situazione. A questo punto entrano il signor e le signora Montecchi, seguiti dal signore e la signora Capuleti e iniziano a discutere.
In quel momento arrivo’ il principe Escalo con la sua scorta. Chiese a loro di posare le armi e smettere di combattere e litigare. Li disse che loro sono le famiglie che a Verona portano tanta agitazione. Li avverti’ anche che se non la smettessero, avrebbero pagato con la propia vita i disordini pubblici che avevano creato. E alla fine li chiamo’ alla corte per risolvere la situazione una volta per sempre.
Benvolio spettegolo’ alla signora Montecchi che aveva incontrato Romeo mentre passegiava e che, quando lui lo ha visto, e’ scappato. La madre rispose che anche lei aveva notato che frequentemente era triste, sospirava in un modo molto profondo e faticoso, e spesso si richiudeva in camera e copriva tutte le finestre. Lei cerco’ di scoprire il motivo, ma Romeo era un tipo troppo chiuso in se, e infatti tutto questo le faceva molto male. Benvolio le ha dato la parola che avrebbe scoperto di cosa si trattasse.
Benvolio inizio’ una conversazione profonda con Romeo. Romeo pero’ non gli voleva ammettere che soffriva per amore, ma invece gli disse che aveva visto la scena intera di prima e che malediva l’odio che esisteva tra la sua famiglia e la famiglia Capuleti. Gli ha detto anche che amava solo una donna, ma non voleva rivelare il suo nome. Disse anche che lei era molto bella e saggia. E lui non era interessato di nessun altra donna.
A quel punto nella scena comparvero i Capuleti, Paride e il servo. Paride disse al padre di Giulietta che aveva intenzione di sposarla. Ma il padre non ne era d’accordo. Disse che lei aveva solo quattordici anni e che era troppo giovane. Il padre volela aspettare che lei compisse sedici anni par farle fare un passo cosi’ grande. Consiglia pero’ Paride di fare la corte a Giulietta e che, se tutto andra’ bene, lui benedira’ il loro amore.
Benvolio e Romeo parlavano di una foglia di faggio perche’ Romeo volela prenedere del veleno dal faggio. In quel momento entro’ un servo della famiglia Capuleti e disse a Romeo che, sei lui non apparteneva alla famiglia Montecchi, possa venire alla festa a bere qualche bichiere di vino. Benvolio persuase Romeo ad andare alla festa perche’ era convinto che lui era accecato dalla bellezza di Giuelietta perche’ non l’aveva mai paragonata alle altre ragazze. Romeo accetto ma per un altro motivo, come disse lui:
“Verrò con te alla festa,
non per vedere queste tue beltà,
ma solo per bearmi a contemplare
il fulgore di quella che so io.”
La scena si sposto’ nella casa Capuleti, la madre di Giulietta disse alla balia di chiamare la figlia perche’ volela parlare con lei. Giulietta era molto affezionata alla balia, e infatti in quel momento la donna inizio’ a ricordarsi della nascita’ di Giulietta e della sua infanzia. La madre chiese a Giulietta la sua opinione sul matrimonio e lei disse di non ci pensare nemmeno. La madre pero’ le disse che ragazze ancor piu’ giovani di lei si erano sposate e che lei alla sua eta’ era gia’ diventata madre. Le disse anche che Paride era interessato a lei. Giulietta disse che provera’ ad amarlo, ma non garantiva che l’amore fra di loro sarebbe nato.
Alla festa arrivarono coperti Romeo, Mercuzio e Benvolio, perche’ non potevano mostrarsi alla festa. Romeo disse che la freccia d’amore l’aveva colpito tanto tempo fa, e che lui soffre perche’ questo amore era proibito. Lui considerava l’amore un peso rigido, aspro, malconcio e pungente.
L’evento continuo’ a svolgersi nella casa Capuleti. Si riuni’ tutta la famiglia Capuleti. Il signor Capuleti aveva dato il benvenuto a tutti. Tebaldo aveva visto che Romeo era venuto e’ con rabbia lo communico’ al signor Capuleti. Lui non poteva credere come Romeo avesse osato presentarsi e prenderli tutti in giro. Il signor Capuleti cerco’ di calmarlo e gli disse che lui non aveva intezione di offenderlo nella propia casa davanti agli ospiti. Romeo in quel momento vide Giulietta e si innamoro di nuovo, le fece tanti complimenti e la bacio’. La balia si avvicino’ a Romeo e li disse che Giulietta apparteneva alla famiglia Capuleti. Romeo stupefatto disse:
La balia riferi’ a Giuelietta che aveva appena ballato con Romeo, e lei rispose:
“Ahi, mia fatal sciagura!
Dunque l’amore dal sen dell’odio e’ nato?
Troppo presto colui, che ignoto m’era,
Fu offerto agli occhi miei dalla mia stella;
E troppo tardi ancor l’ho conosciuto-
Strana, inudita, in ver, d’amor vicenda!
Un mio crudo nemico amor degg’io.”
Secondo atto
Inizio’ tutto in una strada vicino al giardino dei Capuleti. Romeo disse che non poteva andarsene perche’ il suo cuore apparteneva a Giulietta. Si arrampico’ e scavalco il muro. Siccome Benvolio e Tebaldo videro cosa aveva fatto cercarono di fermarlo. Romeo si trovo’ nel giardino dei Capuleti e cerco’ di attirare l’attenzione di Giulietta dicendole che lei era il suo sole. A questo Giulietta rispose che era felicissima di vederlo.
Giulietta era disperata, con queste parole lo invitava a farsi coraggio e abbandore la famiglia e cosi’ loro due potevano amarsi senza alcun divieto. Disse che il suo cognome era l’unico ostacolo al loro amore.
Giulietta recita i versi famosi:
“Oh, perche’ mai, Romeo, tal sei tu nato!
Da’ bando al padre tuo, bando al tuo nome:
O, se cio’ t’ e’ piu’ caro, almen, deh, giura
D’essere amante mio. Giuralo; e allora
piu’ non saro di stirpe a te nemica.”
Lei disse che doveva andare e che se lo scovavano non li avrebbero risparmiato la vita. Romeo e Giulietta confessarono il propio amore e dissero anche che il loro amore era sincero e puro. Giulietta gli riferi’, anche che se lui aveva veramente intezione di sposarla, doveva inoltrarla tramite un messagero che le avrebbe dato le istruzioni per trovarlo. Lui le disse che le avrebbe fatta sapere il giorno dopo. In quel momento Giulietta fu chiamata dalla balia e i due si separarono.
Romeo le rispose:
“Ed io l’offerta senza indugio accetto.
Dammi di amante tuo, Giulietta, il nome;
E al mio do bando.”
La scena succesiva si svolse nella cella del monaco Lorenzo. Lui raccoglieva varie erbe e preparava pozioni e medicine. Qui l’autore ci menziona che proprio lui sara’ a dare a Giulietta la pozione per addormentarsi. Arrivo’ Romeo e il monaco gli chiese se fosse stato da Rosalina. Lui gli rispose che ora amava un’altra ragazza. Gli rivelo’ che si trattava di Giulietta e gli disse anche che stava tentando di convincere il padre a benedire il loro amore.
Mercuzio e Benvolio si stavano chiedendo che fine avesse fatto Romeo. Pensavano al peggio perche’ erano sicuri che lui non era a conoscienza di cio’ che aveva intrapreso. Mercuzio disse:
La balia e Romeo si incontrarono e’ lui le disse di comunicare a Giulietta di venire alla confessione pomeridiana del monaco Lorenzo, e che lui li avrebbe sposati.
La scena successiva si svolse nel giardino dei Capuleti. Giulietta era preoccupata perche’ la balia non tornava da tanto tempo. Ma quando’ arrivo, le communico’ le buone notizie. Nella scena succesiva Romeo e Giulietta giunsero’ nella cella del monaco. E i due si accordarono di dover sposarsi il prima possibile.
Terzo atto
Inizio’ nella piazza principale. Romeo cerco’ di impedire la lotta di Mercuzio e Tibaldo, ma era troppo tardi. Tibaldo aveva gia’ ferito Mercuzio. La ferita era profonda e Mercuzio mori’. Tibaldo era felice di averlo ucciso. Romeo inizio’ a combattere con Tibaldo. Tibaldo cadde a terra e Benvolio avverti’ Romeo che doveva fuggire perche’, se lo catturavano, lo avrebbere condannato a morte. Romeo fuggi’.
La scena succesiva si svolse nel giardino dei Capuleti. Giulietta invitava Romeo a tornare da lei. Arrivo’ la balia e informo’ Giuelitta che aveva visto il corpo di Tibaldo, bianco come la neve e ricoperto di sangue. Disse anche che Romeo era esiliato. Giulietta chiese alla balia di andare da Romeo che si nascondeva nella cella del monaco Lorenco, di portargli l’anello e di invitarlo a incontrarsi un’ultima volta.
Il monaco disse a Romeo che lo volevano cacciare da Verona. Per lui questo significava morte perche’ fuori da Verona lui non aveva niente. Qualcuno busso’ alla porta e il monaco disse a Romeo di nascondersi. Entro’ la balia e communico’ le parole di Giulietta alle quali Romeo inizio’ a piangere. La balia gli disse che anche Giuelietta piangeva ed era disperata.
Nella casa dei Capuleti Paride volela proporre a Giuelitta di sposarla, ma non lo fece perche’ Tibaldo era stato ucciso. Ma si accordarono che il matriomonio sarebbe stato tra due giorni. Nella scena succesiva Romeo e Giuelietta parlavano e lui le disse che doveva andare via da Verona. Se no, sarebbe stato ucciso. La balia gli avverti’ che stava arivando la signora Capuleti e che dovevano separarsi.
La madre vide Giuelietta piangere e penso’ che stava cosi’ per il cugino. Cerco’ di calmarla e le disse che avrebbe fatto bere una pozione a Romeo per ucciderlo. Giuelietta per non far capire alla madre cosa stava succedendo disse che non si sarebbe calmata fino a quando non avrebbe visto Romeo morto. La madre le communico’ anche che il suo matrimonio sara’ giovedi mattina presto. Ma Giulietta le disse che non si voleva sposare.
Poi arrivo’ il signor Capuleti, e Giulietta inizio’ a lamentarsi. Il padre le disse’ che doveva essere grata e orgogliosa del fatto che le abbiano trovato un marito cosi’. Le communico’ anche, se non aveva intezioni di sposarlo, doveva andarsene. Giulietta disse alla balia che volela andare dal monaco Lorenzo a confessarsi perche’ aveva ferito il padre. Ma le sue intenzioni erano diverse, voleva prendere una pozione dal monaco che l’avrebbe uccisa.
Quarto atto
Nella cella si trovarono il monaco, Paride e Giulietta. Paride disse a Giuelitta che era contentissimo e che non vedeva l’ora di sposarla e se ne ando’. Il monaco le disse che lui capiva il suo dolore, ma che per lei la cosa migliore era sposare Paride. Il monaco pero’ vide che non aveva intenzione di cambiare idea e le offri’ una pozione che avvrebbe fatto pensare a tutti che lei fosse morta. Questa pozione durava per 42 ore e le disse che lui ne avrebbe informato Romeo e che li avrebbe aiutati a sfuggire.
Nella casa di Capuleti tutti si stavano preparando per il matrimonio. Giuelietta disse al padre che era dispiaciuta e che aveva dichiarato il suo amore a Paride. Giuelietta con la balia stava preparando i gioielli e il vestito per il matrimonio e quando la balia si allontano’, Giulietta beve la pozione.
Tutto era pronto. Arrivo’ Paride e la madre disse alla balia di chiamare Giuelietta. La balia vide Giulietta dormire, ma quando si avvicino’ e senti che il suo corpo era freddo, capi’ che era morta. Inizio’ ad urlare e tutti venirono nella stanza. Il padre ordino’ di vestire Giuelietta nell’abito piu’ bello che posedevano e di portare il suo corpo nella chiesa.
Quinto atto
Baldassare arrivo’ da Romeo per communicargli le brutte notizie. Romeo gli disse che anche lui fara’ la stessa fine perche’ vivere senza Giulietta non aveva senso. Romeo scongiuro’ un farmarcista per un po’ di veleno. Giovanni arrivo’ dal monaco e li communico’ che la notizia non era arrivata da Romeo perche’ nessuno volela portarla e che avevano paura dell’infezione che girava. Lorenzo allora si diresse’ da Giulietta che doveva svegliarsi per dirle che Romeo non era stato informato che lei era viva.
Romeo si diresse verso il corpo di Giulietta, dove gia’ c’era Paride. I due iniziarono a litigare e Romeo uccise Paride. Dopo bevve il veleno e mori’. Quando arrivo’ il monaco era ormai tardi per salvare Romeo. In quel momento Giulietta si sveglio’ e capi’ che Romeo era morto e nemmeno lei volela essere piu’ viva. Lei cerco di assorbire un po’ di veleno che era rimasto sulle labbre ancora calde di Romeo, ma non era abbastanza. Quindi prese il coltello e si uccise.
Tutti si diressero verso i corpi dei due amanti morti. Il monaco racconto’ ad Escalo tutto quello che era successo. Il padre di Giulietta fece le condoglianze al padre di Romeo. Il signor Montecchi gli disse che il minimo che poteva fare era alazare una statua d’oro in onore di Giulietta a Verona. Le due famiglie fecero pace, anche se troppo tardi perche’ due vite giovani erano gia’ state perse.
Personaggi: Romeo, Giulietta, Paride, Mercuzio, Benvolio, Tibaldo, il monaco Lorenzo, Giovanni, il signor e la signora Capuleti, il signor e la signora Montecchi, la balia…
Analisi dei personaggi
Giulietta Capuleti – una ragazza di 14 anni, quindi, ancora una bambina. Nonostante questo tutti si aspettavano da lei molto. Al inizio vediamo che tutta la sua famiglia era molto prottetiva nei suoi confronti. Pero’, la maggior parte delle persone non prendeva in considerazione la sua eta’ e la guardavano come se fosse una donna. Lei infatti aveva molte proposte di matrimonio. Questo lo sapeva anche suo padre quando aveva rifiutato la proposta di matrimonio del figlio maggiore. Ma quando Giulietta si innamoro’ di Romeo, lei divento’ piu seria e crebbe improvisamente. E infatti tutti iniziarono a considerarla e comportarsi con lei come se fosse una donna. Per porre fine al suo amore i suoi genitori decisero di sposarla senza darle il diritto di dire nulla al riguardo.
Ma siccome Giulietta non era piu’ una bambina lei si oppose a tutto questo. Lei cosi’ voleva mostrare quanto era coraggiosa e matura a prendere le decisioni e che nessuno potesse decidere del suo destino. Tale coraggio era assolutamente atipico per il momento in cui la tragedia sorge. Questa è un’altra conferma che Shakespeare in realtà e’ uno dei primi, se non il primo, che dava alle donne lo stesso valore degli uomini. Giulietta, come la maggior parte delle eroine di Shakespeare, era audace e coraggiosa, aveva i suoi obbietivi e il coraggio di parlare, anche se questo significava affrontare la propria famiglia e la società.
Il suo coraggio si esprime anche nella decisione di bere un veleno che l’avrebbe fatta dormire per qualche ora. Questo e’ la prova che l’amore che provava verso Romeo era un amore vero. Bevendo il veleno no ha solo dimostrato il vero amore verso Romeo, ma anche che preferirebbe morire piuttosto che obbedire alla società che l’avrebbe punita per le sue decisioni. Morire le sembrava l’unica soluzione, le sembrava migliore del matrimonio e della vita con qualcuno che non amava e che l’avrebbe trattata come una bambola senza testa e cuore.
Giulietta era molto saggia e prudente. Non si affidava a tutti e sapeva cosa doveva dire per guadagnare la fiducia dei genitori, e meritandosi la fiducia poteva riuscire a sposarsi e fuggire con Romeo. Da questo vediamo che lei e’ molto piu’ pratica di Romeo. Anche piu’ riflessiva e realistica. Romeo era guidato dal cuore, ma lei non ha dato al cuore di realizzare i suoi sogni e decise che lo doveva fare la testa. Tale pensiero era assolutamente atipico a quel tempo, perche le donne venivano rappresentate come quelle irrazionali e portate dalle emozioni mentre gli uomini l’opposto. Giulietta con queste caratteristiche maschili e’ diventata un personaggio femminile atipico, ma rivoluzionario.
Romeo Montecchi – Romeo si innamoro’ di Giulietta a prima vista. Era molto romantico e un grande sogniatore. Il suo amico Mercuzio lo aveva descitto nel miglior modo. Aveva detto che, da quando si era innamorato, e come se fosse nato di nuovo. Era molto piu’ amichevole. Da questo vediamo che Romeo viene guidato dalle propie emozioni e che per lui era molto importante l’amore contracambiato.
Ecco perche’ era cosi’ legato a Giulietta – lei era all’altezza di ricambiare le emozioni. Lui sapeva che il loro amore era proibito, ma era pronto a rinunciare a tutto e abbandonare la famiglia per stare con lei, anche Giulietta era pronta a fare lo stesso. Per Romeo l’amore era la cosa piu’ importante, anche prima dell’onore, del nome della famiglia e della ricchezza.
Romeo e Giulietta non sapevano perche’ esisteva cosi’ tanto odio tra le due famiglie, ma sapevano che questo odio non portava nulla di buono, il che si e’ mostrato vero. Due vite giovani si sono spente a causa del loro amore sincero e proibito. Romeo si era sacrificato, propio come Giulietta. Loro sono vittime innocienti dei loro genitori. Per sfortuna la loro ingegnosità e il loro coraggio non li ha salvati dalla loro malasorte.
Il monaco Lorenzo – il padrino del amore di Romeo e Giulietta. Lui era l’unico che sapeva che cosa stava succedendo tra i due. Come monaco, lui credeva nel amore e infatti non voleva che un amore cosi’ grande si spegnesse a causa del litigio delle famiglie. Con i suoi consigli saggi aveva aiutato molto Romeo e Giulietta. Aveva accetato di sposarli perche’ solo in tal modo potevano stare insieme e aveva anche accettato di partecipare al piano che avevano escogitato i due innamorati per scappare e vivere felici. Lui non pensava che avrebbero fatto una fine cosi’. Il monaco Lorenzo non poteva fare niente per salvarli e la sua richiesta di cautela nell’esecuzione del piano si era mostrata giustificata.
William Shakespeare biografia
William Shakespeare era un attore, drammaturgo e poeta inglese le cui opera sono tradotte in tutte le lingue mondiali. E’ considerato da molti il poeta piu’ celebre e rappresentativo del popolo e della lingua inglese. Ci lascia in eredita’ i numerosi capolavori di cui molti si godevano e i quali anche oggi ricordano a mollte generazioni quei tempi gloriosi.
William e’ nato a Stratford-upon-Avon, il 23 aprile del 1564, nello stesso anno in cui muore uno dei piu’ grandi pittori di tutti i tempi, Michelangelo. William proviene da una gran famiglia come il terzo e il piu’ grande di otto figli.
Nonostante la scarsita’ di documenti riguardanti la sua vita privata, sulla base delle informazioni che esistono possiamo concludere che proviene da una famiglia benestante. Il padre John Shakespeare era un ricco commerciante (guantaio e conciatore) che era tanto ricco che poteva permettersi di richiedere un “coat of arms”, uno stemma familiare con l’immagine di un falco attaccato ad una lancia, trassmissibile di padre in figlio.
Nel 1571 John e’ scielto per il governatore della citta’ di Stratford. La madre di William era Mary Arden, figlia del ricco agricoltore Robert Arden. William frequentava la scuola (“Th King’s New School”) nella sua citta’ di nascita’, dove aveva l’opportunita’ di leggere le opera di Plauto, Cicero, Ovidio e Terenzio.
E’ probabile che abbia lasciato la scuola nel 1582, per alcuni crisi finanziari in cui e’ caduto suo padre. Non si sa molto di questo periodo, tranne il fatto che il 18 settembre del 1582 sposa a Stratford Anne Hathaway. Ben presto dopo essersi sposati, nasce la loro prima figlia Susannah e poi i gemelli Amleto e Judith.
In base ad alcune opere in cui esprime il suo pensiero contro matrimoni in giovane eta’ si puo’ concludere che non era felice nel suo matrimonio con la donna otto anni piu’ grande di lui. Fino al 1592 anno non si sa di preciso cosa ha fatto. Si suppone che durante quel periodo la maggior parte del tempo avesse dedicato alla scrittura e alla recitazione. In quel periodo scrive i poemi : “Lo stupro di Lucrezia” e “Venere e Adone”. Nel 1596 muore suo figlio Amleto, mentre nel 1601 anche suo padre John.
Dopo la cerimonia di nozze di sua figlia Susannah muore sua madre Mary, mentre nel 1613 anche suo fratello Richard, nello stesso anno in cui viene distrutto il teatro “The Globe” durante un incendio, dove tra l’altro Shakespeare lavorava e per cui ha scritto molti dei suoi capolavori. Negli ultimi anni della sua vita decide di tornare a Statford, dove muore il 23 settembre del 1616.
L’intera produzione shakesperiana puo’ essere divisa in alcune fasi: all’inizio scrive drammi storici, poi in eta’ matura grandi tragedie a cui dedica la maggior parte dei suoi anni.
Lo stile dei suoi primi drammi era ricco dell’umorismo rinascimentale, in cui il linguaggio volgare e le figure retoriche coesistono nello stesso tempo. Da quel periodo risale la sua opera piu’ famosa, “Romeo e Giulietta”.
L’eta’ matura potrebbe essere chiamata “La fase tragica”, quando Shakespeare esprime il suo conflitto interno verso la sessualita’. L’opera piu’ nota di quel periodo e’ “Amleto”.
Negli ultimi anni del suo esordio, compone le opere sempre piu’ scure. Come per esempio, “Troilo e Cressida” e “Misura per misura”.
Shakespeare ha scitto anzi 37 drammi, divisi in drammi romanzeschi, drammi classici, drammi storici e commedie.
Le sue opera piu’ famose sono: “Enrico IV”, “Riccardo III”, “Romeo e Giulietta”, “La bisbetica domata”, “La commedia degli errori”, “I due gentiluomini di Verona”, “Pene d’amore perdute”, “Il mercante di Venezia”, “Amleto”, “Otello”, “Re Lear”, “Misura per misura”, “Il racconto d’inverno”, “La tempesta”.